Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Federazione Russa.

venerdì 26 febbraio 2010

Mosca continuerà a fornire sistemi antiaerei all’Iran

Il 15 febbraio scorso, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in visita a Mosca ha chiesto a Medvedev di bloccare la vendita dei sistemi missilistici antiaerei S-300 all’Iran e l’adozione di sanzioni più dure contro il regime di Ahmadinejad. La fornitura di missili russi agli Iraniani ha lo scopo di riequilibrare il rapporto di forze tra Teheran e Tel Aviv e indica l’importanza della presenza di Mosca nello scacchiere vicino-orientale: al tradizionale asse composto da Washington e Tel Aviv si contrappone con forza quello eurasiatico formato da Mosca, Pechino e Teheran.
Israele e Stati Uniti, temendo che tali missili possano essere utilizzati per difendere gli impianti nucleari iraniani da un eventuale raid aereo americano contro Teheran, avevano chiesto a Mosca la sospensione della fornitura dei missili terra-aria S-300 all’Iran.In un primo momento, la Russia è sembrata propensa ad appoggiare le richieste avanzate dal premier israeliano, tant’è vero che, subito dopo la visita in Russia di Netanyahu, il direttore del servizio russo per la cooperazione militare e tecnica, Alexander Fomin, aveva affermato ai giornalisti che la fornitura degli S-300 era sospesa. Tuttavia, dichiarazioni più recenti del viceministro degli Esteri russo, Sergej Ryabkov, portano a concludere che in realtà la Russia intende continuare con la fornitura dei missili all’Iran.

venerdì 19 febbraio 2010

Russia: il programma di ammodernamento ferroviario e l’alta velocità

Dal 17 dicembre 2009 il primo Tgv russo - il Sapsan - collega, superando i 250 km orari e in sole 4 ore, Mosca e San Pietroburgo (finora erano necessarie 7-8 ore). Il treno, acquistato dalla Siemens tedesca, la società Velaro Rus, è gestito da Rdz, le Ferrovie russe, che quest’anno hanno programmato la realizzazione anche della linea ad alta velocità tra Mosca e Nizhnij Novgorod, centro industriale sul Volga. La terza linea Tvg unirà, invece, Mosca e Adler, nel territorio meridionale di Krasnodar, sul Mar Nero, presumibilmente nel 2014, prima che abbiano inizio le Olimpiadi di Soci. Tra le linee ad alta velocità, con la cooperazione delle ferrovie finniche e del costruttore ferroviario francese Alstom, s’inserirà anche la San Pietroburgo-Helsinki. Infine, un’altra ferrovia che coprirà una lunga distanza alla velocità di 150 km/h orari collegherà San Pietroburgo a Khabarovsk, porto sul Pacifico in estremo oriente, una sorta di seconda Transiberiana posta più a Nord.
Il programma nazionale di ammodernamento al 2015-2030 prevede di apportare 85 miliardi di rubli al Pil russo (2,8 miliardi di dollari circa), creando circa 28.000 posti di lavoro in settori quali commercio al dettaglio, edilizia e servizi. Come da accordi con le autorità regionali, si costruiranno 23 nuovi centri nodali in altrettante stazioni.
Gli obiettivi prefissati sembrano essere però troppo ambiziosi (Rdz punta, entro il 2030, all’investimento di ben 13.000 miliardi di rubli, 382 miliardi di dollari), poiché la Russia è dotata di oltre 86.000 km/h di ferrovie, seconda nel mondo solo agli Stati Uniti (226.000 km). Inoltre la velocità media dei convogli è piuttosto bassa (circa 50 km/h) e gran parte della strumentazione è ormai superata.
Il piano si propone di sostituire, entro 7-8 anni, 22.000 locomotive, 26.000 vagoni passeggeri e ben 890 mila vagoni merci, estendendo inoltre la rete esistente con almeno una prima tranche di 22.300 km: secondo vari esperti russi si tratta di un piano al di sopra dell’odierna capacità delle industrie ferroviarie nazionali e occorrerà ricorrere all’import da altri paesi europei.

venerdì 12 febbraio 2010

Joint venture Fiat/Sollers: 500.000 vetture all’anno saranno prodotte in Russia

La razionalizzazione delle spese, per aziende del calibro della Fiat, comporta costi sociali non indifferenti. I tagli studiati dall’azienda torinese, oltre alla chiusura dello stabilimento di Termini Imerese nel 2011, tra qualche anno potrebbero comportare anche quella di Pomigliano d’Arco. D’altro canto, dopo aver abbandonato la Russia negli anni ’90, la casa automobilistica, negli ultimi tempi, sta rilanciando la sua presenza nella Federazione Russa: l'AD Marchionne ha firmato ieri una nuova joint venture con la Sollers, partner acquisito fin dal 2005. L’accordo prevede un significativo potenziamento degli impianti produttivi della Fiat Russia, in uno dei più importanti centri industriali della Repubblica autonoma di Tatarstan, la città russa di Naberzhenye Chelny, che si trova a circa 1000 km a est di Mosca.
Fiat e la russa Sollers hanno in programma un investimento congiunto di 2,4 miliardi di euro, attraverso una joint venture che si pone lo scopo di produrre fino a 500.000 vetture all’anno (con non meno del 10% destinato all'esportazione) - suddivise in 9 modelli fra Fiat e Chrysler - quasi lo stesso numero di veicoli che sono stati prodotti complessivamente nei cinque stabilimenti italiani nel 2008. Inoltre, l’attuale stabilimento Sollers di Naberezhnye Chelny sarà ampliato con nuovi impianti produttivi ed un parco tecnologico per la produzione di componenti.
Nella fabbrica Fiat russa, già operativa per la produzione di modelli quali Fiat Albea e Doblò, probabilmente verrà costruita la berlina di classe economica “globale” Fiat Linea, oppure la Jeep Grand Cherokee della controllata Chrysler.Secondo le dichiarazioni dei vertici Fiat, la scelta in favore della Russia, considerata da alcuni come un segnale di disimpegno dell’azienda, è una mossa strategica verso i mercati del futuro: se non si saprà assicurare una buona presenza nei mercati asiatici o dell’Est Europa, la nuova Fiat, sebbene abbia in dote anche la Chrysler, non potrà competere sul mercato globale.

venerdì 5 febbraio 2010

Cresce il mercato immobiliare russo

Negli ultimi dieci anni la Russia ha aumentato molto velocemente le sue ricchezze e ha sviluppato un efficientissimo apparato dell’edilizia residenziale creando spazi consoni al commercio e spazi industriali e rendendo San Pietroburgo, Samara e Kazan città di una moderna concezione urbanistica. In funzione di tale crescita, il mercato immobiliare è stato maggiormente aperto agli investitori, sia locali che esteri.
Mosca, centro nevralgico di tutte le attività economiche della Federazione, rappresenta oggi una grande opportunità per gli investitori del settore immobiliare: il mercato moscovita, dopo mesi di flessione dovuti alla crisi economico-finanziaria, ha cominciato a registrare una crescita significativa; lo scorso dicembre, il numero delle compravendite ha raggiunto un sorprendente +72% su base mensile (+34% rispetto a dicembre 2008), un record che non si registrava da oltre due anni. Inoltre, anche il segmento degli appartamenti di livello economico, legato al mercato dei mutui, è decisamente in ripresa.
Il metro quadrato, nel giro di pochi anni, ha lievitato il suo prezzo, poiché molte zone abbandonate hanno preso l’aspetto di moderni quartieri alla moda. Nel bimestre ottobre-dicembre, il livello medio dei prezzi al metro quadro è passato da 3.865 a 4.065 dollari USA.
Il costo del mattone russo è diminuito del 60%, pertanto gli investitori che decidono di acquistare ora pagano un costo al di sotto della media e, quando la situazione economica tornerà alla stabilità e i prezzi inizieranno a risalire, il valore dell’immobile aumenterà e, rivendendolo, potranno guadagnare molto di più di quanto hanno speso.Per i fattori sopra elencati, per la positiva remuneratività sul capitale investito e per la facilità d’approccio, il mercato immobiliare russo rappresenta oggi un’allettante opportunità di investimento.