Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Federazione Russa.

venerdì 30 marzo 2012

La classe media russa e il Made in Italy

L’Italia continua a essere al settimo posto tra i fornitori internazionali della Federazione russa, dove il Made in Italy è molto richiesto e “fanno gola” soprattutto i prodotti di qualità.

Con l’aumento della disponibilità di consumo della classe media russa, particolarmente attratta dal gusto italiano, sono cresciute anche le esportazioni dal Belpaese. Nel 2010 gli investimenti diretti italiani in Russia si sono attestati a quota 972 milioni di euro, in crescita rispetto ai 721 milioni dell’anno precedente, e le prime stime sul 2011 potrebbero confermare il ritorno ai livelli pre-crisi (1,18 miliardi).
Sono circa 500 le aziende della Penisola presenti nella Federazione, tra queste “i big” sono: Fiat, Eni, Danieli, Enel, Coeclerici, Pirelli, Alenia Aeronautica, Iveco, Ferrero, Indesit, Candy Mapei e Italtel; soprattutto aziende che fanno parte dell’industria pesante, della meccanica e degli elettrodomestici.
Sebbene le realtà italiane che hanno creato stabilimenti in loco rimangano comunque una quota limitata, sono molte quelle che considerano la Federazione uno dei mercati di sbocco più interessanti per i propri prodotti: nel 2011 l’export italiano in Russia ha raggiunto quota 9,31 miliardi di euro, segnando una crescita del 17,8% rispetto al 2010. I consumi in Russia, infatti, continuano a crescere e l’economia locale risulta particolarmente interessata al Made in Italy, soprattutto a quei prodotti di qualità che hanno i maggiori spazi di mercato, in quanto la produzione locale riesce solo in parte a soddisfare la domanda di una classe media in crescita e che non guarda più solo al prezzo come variabile di acquisto.
Se le imprese italiane saranno in grado di mettersi in gioco per sfruttare questo mercato, nonostante le difficoltà di natura burocratica che ancora presenta, l’Est potrebbe rappresentare una grande opportunità per la ripresa del Belpaese.

martedì 27 marzo 2012

Obama invita Russia e Cina a ridurre le armi nucleari

In occasione del vertice sulla Sicurezza nucleare di Seul, il presidente Usa, Barack Obama, ha invitato Russia e Cina a ridurre il proprio arsenale atomico.

A un anno dal disastro di Fukushima, i 53 leader mondiali si sono riuniti a Seul per il più grande incontro mondiale dedicato alla denuclearizzazione internazionale, allo scopo di trovare soluzioni atte a garantire la sicurezza dei materiali fissili e delle installazioni nucleari in tutto il mondo. Al vertice sulla Sicurezza nucleare hanno preso parte anche i capi delle maggiori organizzazioni internazionali, Onu, Unione Europea e Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.
Durante il discorso tenuto in occasione del vertice, il presidente Usa, Barack Obama, ha proposto a Mosca di effettuare nuovi tagli al proprio arsenale atomico: riduzioni che comprendano anche le armi tattiche e le testate nucleari di riserva.
Il premier italiano, Mario Monti, dopo aver ringraziato il leader sudcoreano Lee Myung-bak, “per la sua leadership in un settore chiave per la nostra sicurezza” e Obama “per avere promosso i Vertici sulla Sicurezza Nucleare”, ha dichiarato: “L'Italia è fra i paesi che auspicano il rafforzamento del regime internazionale di sicurezza nucleare e sostiene l'introduzione di verifiche internazionali obbligatorie […]. Occorrerà continuare a lavorare perché la sovranità nazionale non costituisca un ostacolo all'adozione di regole comuni e standard internazionali più stringenti”.
In merito alla minaccia rappresentata dalle ambizioni nucleari del governo di Pyongyang, deciso a dare il via a test missilistici di lungo raggio, Obama e il collega cinese Hu Jintao hanno concordato sulla necessità di “uno stretto coordinamento” nel rispondere alla “provocazione potenziale” della Corea del Nord. La Cina sembra essere l’unico paese in grado di esercitare influenza sul regime di Pyongyang: “È necessario che la Cina mantenga la sua posizione di collaborazione con la nostra posizione, così come ha indicato, e che trasmetta la sua preoccupazione al governo nordcoreano”, ha affermato, a tal riguardo, il capo della Casa Bianca.

venerdì 23 marzo 2012

Rimini vince il premio “Zvezda Travel.ru”

Mercoledì sera a Mosca, è stato consegnato il premio “Zvezda Travel.ru” ad Andrea Gnassi, il sindaco di Rimini: la località romagnola è la preferita dai russi nel Mediterraneo centrale.

Secondo il più importante portale russo d’informazioni sui viaggi, www.travel.ru, visitato ogni mese da un milione e 700mila utenti, la località turistica del Mediterraneo centrale preferita dai russi è Rimini, che si è aggiudicata il premio “Zvezda Travel.ru”: un premio molto ambito, che la posiziona sullo stesso livello di altre eccellenze turistiche come Dubai, Miami e Phuket.
Il premio è stato consegnato mercoledì sera, a Mosca, ad Andrea Gnassi, il “primo cittadino riminese”, che ha dichiarato: “Il premio attesta che Rimini è percepita ed è diventata la porta d’ingresso dei russi in Italia, una sorta di piattaforma logistica fortemente voluta e realizzata da pubblico e privato […]. Stiamo partecipando ad una fase molto delicata di contrattazioni con i maggiori tour operator, che ci hanno confermato le loro previsioni di consolidamento dei flussi turistici in arrivo, con proiezioni in aumento”.
In un momento in cui l’Italia viene superata da Spagna e Grecia negli afflussi, la notizia ha portato una ventata di ottimismo nella Regione, come ha spiegato Andrea Babbi, ad di Apt Servizi: “Dati che confermano Rimini come il sistema turistico italiano maggiormente attento ai mercati russi e dell’Est Europa. Mercati dai quali si prevede una crescita nell’intero arco del 2012”.

giovedì 22 marzo 2012

Dieci nuovi brand in Russia

Mosca, preceduta soltanto da Londra e Parigi, è entrata a fa parte delle città europee più attraenti per i brand internazionali.

La capitale russa, a dispetto delle incerte prospettive di sviluppo economico e di aumento del reddito, è diventata una delle città europee più attraenti per quanto riguarda lo sviluppo di brand internazionali: ha superato Milano, Madrid e Barcellona ed è preceduta solamente da Londra e Parigi. Gli esperti sostengono che il salto di qualità sia dovuto alle “offuscate prospettive economiche dell'Europa” che spingono gli investitori verso nuovi territori.
Quest’anno, secondo la società di consulenza professionale e finanziaria Jones Lang La Salle, a Mosca saranno aperte dieci nuove reti di negozi e ristoranti: si tratta di nuove compagnie - provenienti prevalentemente dagli Stati Uniti - apparse da poco sul mercato internazionale, ma anche di aziende che da tempo hanno formato il mercato di nicchia. Fra queste vi è la Hamley’s, catena di negozi di giocattoli inglese, che ha aperto anche in Russia grazie ai miliardari Aleksandr Mamut e Evgeny Butman; si prevede che il gruppo aprirà altri 50 punti vendita nei prossimi tre anni.
Un altro esempio è quello dei Grandi magazzini Debenhams (abbigliamento e beni per la casa, per la salute e la bellezza), un altro marchio britannico, che conta 170 punti vendita nel Regno Unito e in Irlanda, oltre agli altri 66 sparsi in 25 Paesi.
Relativamente al settore della ristorazione, vi è la catena di ristoranti di cucina orientale The Noodle House, presente negli Emirati Arabi Uniti, in Oman, Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, Cipro e Pakistan, con 21 ristoranti. The Noodle House è in formato casual dining: in questi ristoranti vengono preparati piatti in pochi minuti, in una cucina open space visibile dai clienti. Nei prossimi anni il gruppo intende aprire altri 150 ristoranti, di cui 8 solo a Mosca.

mercoledì 21 marzo 2012

A Mosca spopola il K-way

A Mosca vanno a ruba gli impermeabili tascabili del gruppo torinese Basicnet.

Gli impermeabili tascabili del gruppo Basicnet sono andati esauriti ancora prima del giorno del lancio ufficiale del marchio a Mosca: per poter presentare il brand ai media nazionali e internazionali, in occasione della conferenza stampa organizzata al Vesna Shopping Centre, sono stati ritirati alcuni pezzi dal mercato.
Marco Foglione, fondatore e presidente del gruppo torinese fondato nel 1994 sulle ceneri del Maglificio Calzificio Torinese di Maurizio Vitale, ha dichiarato che si è trattato di “un successo al di là di ogni aspettativa” e ha aggiunto: “Il nostro è un marchio che ha oggi un fatturato globale di 30 milioni di euro, presente in 15 Paesi, dal Giappone al Canada, dalla Corea al Brasile, e che vogliamo continuare a portare in tutto il mondo: la Russia è sicuramente un mercato strategico”.
Basicnet, come distributore K-way, ha scelto Bosco di Ciliegi, gruppo russo dell'imprenditore Mikhail Kusnirovich, leader nel fashion retail, che importa nella Federazione già altri brand del lusso, italiani ed europeo, tra i quali: Alberta Ferretti, Max Mara, Etro, Jean Paul Gautier. Kusnirovich, all'incontro con la stampa, ha voluto sottolineare che tutte le collezioni per le Olimpiadi invernali del 2014 a Sochi “saranno a marchio Bosco e verranno realizzate grazie al know how industriale e informatico di Basicnet”.

lunedì 19 marzo 2012

I russi temono disoccupazione e carovita

Secondo gli esiti di un sondaggio del Centro di Ricerca Vtsiom, i cittadini della Federazione temono l'aumento dei prezzi e la disoccupazione.

Un sondaggio effettuato dal Centro di Ricerca Vtsiom - per il quale sono state intervistate 1.600 persone, in 46 diverse regioni della Federazione russa - rivela che le preoccupazioni dei cittadini russi riguardano soprattutto l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e della disoccupazione.
Gli esiti dell’elaborazione dei dati raccolti, mostrano che la stragrande maggioranza degli intervistati (81%) ha indicato l’aumento dei prezzi come il principale fattore principale di insicurezza per i prossimi anni, seguito dal timore che la crisi possa investire anche la Federazione, portando alla chiusura di massa degli impianti di produzione e, quindi, alla perdita del posto di lavoro per migliaia di famiglie (60%). Molti (52%) si sono dichiarati preoccupati anche per la svalutazione del rublo.
La fascia di popolazione più anziana risulta maggiormente preoccupata all’idea delle cure mediche a pagamento, mentre i giovani sono preoccupati, in primis, dal rischio disoccupazione.
Infine, sebbene l’ipotesi di una situazione di caos nel potere politico e di una guerra civile siano ritenuti “improbabili”, molti russi risultano allarmati per il rischio attentati e per l’aumento della criminalità.

venerdì 16 marzo 2012

Europa-Russia: guerra per la carne suina

La Russia punta a soddisfare il fabbisogno interno di carne suina con grandi finanziamenti al settore e con l’imposizione di dazi sulle importazioni.

Anche i generi alimentari stanno diventando un prodotto strategico, tanto da spingere i vari Paesi ad aumentare la produzione interna dei più importanti prodotti di base.
La Federazione russa, secondo il Comitato di Statistica dello Stato, importa ancora il 40% del proprio fabbisogno alimentare, anche se potrebbe produrre molto di più a livello domestico. Tuttavia, il settore agricolo russo è in rapida espansione: la Russia ha scalato velocemente la classifica degli esportatori di grano nel mondo, raggiungendone il quarto posto nel 2008; l’anno successivo, il Paese è diventato autosufficiente relativamente al fabbisogno di pollame e si auspica che, nel 2012, lo diventi anche per quello di carne suina. Attualmente, buona parte delle importazioni di carni suine arriva dall’Europa e, con l’ingresso della Russia nel Wto, è probabile che i produttori subiscano qualche contraccolpo dovuto al nuovo regime commerciale più aperto, che renderà addirittura più facili le importazioni delle carni suine di produzione europea. A tal riguardo, Mikhail Krasnoperov, analista di Troika Dialog, ha dichiarato: “L’ingresso nel Wto verosimilmente lascerà immutato e non influirà sul settore del pollame, mentre caleranno gli utili nel settore dell’allevamento di suini, benché gli allevatori più produttivi dovrebbero essere in grado di conservare alcuni dei margini più ampi su scala globale”.
Per incrementare la produzione interna di carni suine e mantenere - e possibilmente anche aumentare - la quota di mercato nel 2012, il Cremlino ha stanziato investimenti per 6 miliardi di rubli (200 milioni di dollari). Il ministro russo dell’Agricoltura, Elena Skrynnik, ha dichiarato che lo Stato intende porre fine all’importazione annuale di circa 500-600mila tonnellate di prodotti suini (un quinto dei consumi totali).

giovedì 15 marzo 2012

Sdelanounas.ru, un sito per mostrare “un'altra Russia”

Il programmista web Roman Kovrigin ha ideato un progetto per cambiare l’immagine dell'economia russa proposta dai mass media.

La Russia è spesso presentata dai media come un Paese la cui economia si basa principalmente sulle esportazioni di risorse energetiche. Per eliminare questo stereotipo, è stato creato il sito sdelanounas.ru - “Sdelano u nas”, ovvero “Prodotto da noi” - che si propone di informare circa le nuove produzioni avviate in Russia, la modernizzazione dell’industria, l’innovazione e i successi a livello globale. Tale progetto è stato ideato da Roman Kovrigin, programmista Web di esperienza decennale. Nel suo blog sulla piattaforma Livejournal, Kovrigin aveva già scritto una serie di articoli sui settori più promettenti dell’industria della Federazione: quando ha realizzato che la sua attività aveva superato la dimensione del blog personale, ha concepito l’idea di “Sdelano u nas”. Il progetto è iniziato nel settembre 2010 e si basa soprattutto sui contenuti forniti dagli utenti: chiunque ora può contribuire con un articolo o con una notizia riguardante l’industria russa.
Secondo le statistiche del sito, che ogni giorno il sito viene visitato da 12.000 utenti diversi, gli autori sono attualmente più di 500. Le informazioni pubblicate vengono verificate dagli stessi partecipanti, e la loro attendibilità è documentata con materiale fotografico. Il sito, che non contiene messaggi pubblicitari, funziona grazie alle donazioni dei partecipanti.
Il principale obiettivo del progetto, spiega Kovrigin, è quello di far rinascere l’orgoglio per il proprio Paese: “Senza l’orgoglio, senza quella fiducia nel futuro che viene dai risultati ottenuti dalla Russia, per noi sarà difficile andare avanti […]. Noi vogliamo far vedere che i risultati ci sono, che i nostri sforzi non sono vani”.

mercoledì 14 marzo 2012

Le businesswomen in Russia

Secondo uno studio della PriceWaterhouseCoopers, le businesswomen russe difficilmente riescono a raggiungere ruoli direzionali all’interno delle imprese.

Il mondo degli affari russo, dagli anni Novanta a oggi, è stato dominato da figure maschili. Infatti, secondo quanto emerso da uno studio effettuato dalla PriceWaterhouseCoopers, le businesswomen russe, pur avendone le capacità, faticano a raggiungere le posizioni più alte all’interno delle imprese: il 91% ricopre incarichi di responsabile contabile, mentre solo il 6% occupa ruoli direzionali.
L’emittente radiofonica Eco di Mosca, ha stilato la classifica delle 100 donne più potenti della Federazione, dalla quale è emerso che le donne russe sono tuttavia più influenti di quanto si pensi: molte sono celebrità legate al mondo dello spettacolo, ma l’elenco comprende anche 24 imprenditrici che, sebbene non siano molto conosciute sulla scena pubblica, ricoprono incarichi direttivi di prim’ordine in alcune delle imprese più importanti della Federazione russa. Queste donne provengono da svariati ambiti dell’economia: dal settore tradizionalmente maschile dell’aviazione, della tecnologia e del petrolio fino a settori maggiormente associati a figure femminili, come i mezzi di comunicazione e il retailing.
Nella classifica è presente anche Bella Zlatkis, una delle fondatrici dell’indice Micex, che aveva contribuito alla ristrutturazione del debito russo nel 1998.

lunedì 12 marzo 2012

Russia, la pubblicità punta sul Web

Nel 2011 le spese per la pubblicità in Russia hanno superato i livelli pre-crisi; Internet ha ottenuto, per la prima volta, introiti pubblicitari superiori a quelli della stampa.

Lo scorso anno in Russia sono incrementate le spese per la pubblicità, che hanno superato i livelli precedenti alla crisi. Secondo i calcoli dell'Associazione delle Agenzie di comunicazione russe, nel 2011, le aziende inserzioniste, hanno speso in promozione 263,4 miliardi di rubli (8,8 miliardi di dollari), ovvero il 21% in più rispetto al 2010 e il 4% in più rispetto al 2008. I livelli di crescita maggiori sono stati quelli registrati dalla pubblicità on line: Internet, per la prima volta, ha segnato proventi pubblicitari superiori rispetto a quelli della stampa, diventando così il secondo mass media dopo la televisione, che detiene circa la metà di tutte le spese pubblicitarie. Tuttavia, è anche grazie a quest’ultima se il mercato pubblicitario sul Web ha segnato una crescita così sorprendente: come ha evidenziato il direttore di AdWatch, Andrej Chernyshov, tutti gli spazi pubblicitari in Tv sono stati acquistati durante i primi mesi dell'anno, così alcuni grossi inserzionisti hanno pensato di spostare più fondi su Internet.
La domanda di spazi pubblicitari on line ha addirittura superato l'offerta, determinando un aumento dei prezzi sulle maggiori piattaforme Internet di circa il 15%. Inoltre, grazie al costante aumento del numero di utenti e del tempo che trascorrono in Rete, è incrementata anche la pubblicità da vendere.
Secondo Chernyshov, gli investimenti in Rete sono destinati a crescere del 35-40%; mentre il vicedirettore del maggiore social network russo Vkontakte, Ilja Perekopskij, sostiene che ci si può addirittura aspettare una crescita del 50%.

venerdì 9 marzo 2012

Nuove compagnie vs il monopolio Aeroflot-Alitalia

Il Ministero dei Trasporti russo affiancherà nuove compagnie aeree ad Aeroflot e Alitalia, che finora hanno detenuto il monopolio sui voli regolari tra Russia e Italia.

Dalla primavera 2012, oltre a quelli di Aeroflot e Alitalia, a Roma e a Milano dovrebbero comparire i voli di nuove compagnie aeree: le dirigenze delle compagnie di Russia e Italia hanno raggiunto un accordo relativamente all’aumento del numero di compagnie aeree interessate, fissato a due per ciascuna parte. Inoltre, il numero di voli da Mosca a Roma e Milano aumenterà del 60%, passando da 35 a 56 voli settimanali. Tale provvedimento, andando ad intaccare il monopolio di Aeroflot e Alitalia, consentirà l’abbassamento dei prezzo dei biglietti di 1,52 volte. Non è ancora stato deciso quali compagnie verranno coinvolte ma è certo che cominceranno a coprire le tratte in questione già dal prossimo aprile.
L’Aeroflot si è dichiarata insoddisfatta di questa politica: Vitalij Savelev, direttore generale della compagnia - in occasione dell’incontro sulla liberalizzazione della comunicazione aerea con l’Europa, indetto dal vice premier Igor Shuvalov - si è espresso in modo contrario all’autorizzazione di tratte internazionali per le società concorrenti, affermando che la compagnia ha diritto ad avere un rapporto “particolare” con il governo. Sostanzialmente, Aeroflot reclama per sé non meno di undici tratte esclusive verso l’Europa, dove possiede accordi di partnership con i membri dell’alliance Sky Team.
Alla riunione, oltre a Shuvalov e a Savelev, erano presenti il ministro dei Trasporti Igor Levitin, i dirigenti di “Transaero”, “Sibiri” e “Jutejr” e il dirigente del Fas (Servizio federale antimonopolio) Igor Artemev, che, in risposta alle dichiarazioni di Savelev, ha affermato: “A fare le spese del regime di monopolio sono i passeggeri, costretti a pagare biglietti troppo cari”. Levitin ha ribadito che l’inserimento di nuove compagnie favorirà l’abbassamento del costo del biglietto e, di conseguenza, la crescita del mercato.

giovedì 8 marzo 2012

Torna lo “stile russo” nella moda Made in Italy

I modelli della nuova collezione della maison Camillo Bona sono ispirati alla matrioshka, la nota bambola-souvenir: la moda italiana punta sulla tradizionale femminilità russa.

La moda russa ha cominciato a influenzare quella europea da tempo, ma il vero boom dello “stile russo” è arrivato nel 2005, quando gli stilisti italiani Roberto Cavalli e Dolce&Gabbana presentarono un’intera collezione ispirata al folklore russo, che, da allora, si ripresenta periodicamente sulle passerelle delle firme più importanti della fashion industry.
Gli stilisti italiani hanno annunciato che la stagione primavera-estate 2012 sarà caratterizzata dallo “stile russo”. La nuova collezione della maison Camillo Bona, presentata in occasione della settimana dell’alta moda “Alta Roma Alta Moda”, è stata infatti intitolata “Matrioshka” ed è il primo lavoro dello stilista dedicato alla Russia. Tuttavia, Bona non si è limitato a riproporre l’immagine della famosa bambola-souvenir russa, ma ha voluto fare in modo che le sue creazioni richiamassero Natašùsha Rostova e Anna Karenina, le due eroine tolstojane: “Questa collezione rappresenta per me il culto della femminilità […]. La matrioshka è il simbolo della natura multiforme delle donne, che di volta in volta si apre in qualcosa di nuovo”.
La collezione propone maxi-abiti leggeri, semitrasparenti, realizzati in seta e lino, con i tradizionali merletti e i ricami á la russe, maniche a sbuffo e camelie. I modelli “più preziosi” offrono una rivisitazione moderna della raffinatezza imperiale della Russia zarista, mentre quelli più semplici e minimalisti, presentano uno stile volutamente rustico. A differenza delle precedenti collezioni dedicate alla Russia degli stilisti europei, che marcavano la componente etnica, folkloristica, “Matrioshka” ripropone uno stile russo ripulito da questa immagine pesante, l’unica traccia kitsch si riscontra nelle piccole matrioshka che Bona inserisce negli accessori (collane, braccialetti e borsette).

martedì 6 marzo 2012

Man primo produttore in Russia

Con 7.600 camion e 220 autobus venduti Man, società del gruppo Volkswagen, si conferma il primo produttore di veicoli commerciali in Russia.

La società italiana Man Veicoli Industriali (Gruppo Volkswagen), nel corso del 2011, ha raggiunto il livello di ordini pre-crisi, divenendo, per la seconda volta consecutiva, il primo produttore di veicoli commerciali in Russia. Attualmente, il titolo di Man segna un rialzo dello 0,03%, sebbene quello di Volkswagen registri invece un ribasso dello 0,07%.
Verso la fine dell’anno, il gruppo ha ottenuto due ordini di rilievo da parte del mercato russo: la compagnia LIAZ ha acquistato 2.188 motori, mentre, da parte dalla città di Vladivostok, è arrivato un ordine da 50 autobus. Man, nel complesso, ha venduto alla Federazione 7.600 camion e 220 autobus lo scorso anno, raggiungendo una quota di mercato pari al 26% nel comparto dei truck.
Al fine di rafforzare ulteriormente la propria posizione in Russia, la società Man sta investendo circa 25 milioni di euro nella creazione di un proprio impianto di produzione sul territorio della Federazione.

lunedì 5 marzo 2012

Elezioni russe: la 3° vittoria di Putin

Vladimir Putin, con il 63,5% delle preferenze, diventa il presidente russo per la terza volta.

Con il 63,5% delle preferenze, quasi nove punti in meno rispetto al trionfo del 2004 (71,3%), Vladimir Putin ha vinto per la terza volta le elezioni presidenziali, superando il candidato comunista Zyuganov (17,7%), l’oligarca Mikhail Prokorov (9,2%), il nazionalista Zhirinovskij (8,5%) e Sergej Mironov (4,8%).
L’opposizione e alcuni degli sfidanti di Putin denunciano però la presenza di brogli e irregolarità più gravi di quelli relativi alle politiche dello scorso dicembre, che scatenarono le prime proteste e manifestazioni in nome di una “Russia senza Putin”: in rete sono apparse decine di foto e video di denuncia e le forze dell’ordine hanno presidiato le piazze principali di Mosca per fermare eventuali manifestanti.
Secondo Golos, la Ong che monitora le elezioni russe, ci sarebbero state almeno 2.000 denunce di irregolarità e Putin avrebbe vinto con il 54% anziché con il 63%; anche gli osservatori internazionali di Osce e del Consiglio d’Europa hanno parlato di voto “alterato”. Inoltre, l’ex presidente dell’Urss, Mikhail Gorbaciov, ha aderito alla protesta, affermando di avere grossi dubbi circa il fatto “che il risultato del voto rifletta gli umori reali della società. Tuttavia, se non ci sono prove documentali delle falsificazioni di massa è difficile parlarne”.
Dal canto suo, davanti a 100.000 sostenitori, ieri l’ex spia del Kgb ha affermato con commozione: “Abbiamo vinto una battaglia onesta. Non daremo a nessuno questa vittoria”.

giovedì 1 marzo 2012

Russia, il mercato degli articoli per bambini

Nella Federazione russa sono aumentate le vendite di giocattoli: negli ultimi cinque anni hanno segnato +76%.

Il mercato dei consumatori in Russia si sta sviluppando velocemente e si prevede che continuerà a espandersi fino al 2018, quando diventerà il più grande mercato di consumo in Europa. Secondo la società di ricerche di mercato Euromonitor, la Russia è già l'undicesimo mercato di consumo più grande al mondo e, in alcune categorie di prodotti, il secondo o il terzo più grande in Europa: lo scorso anno quello della Federazione è diventato il più grande mercato europeo del latte degli articoli per i bambini. Grazie alle crescita dei loro redditi, i russi hanno aumentando il consumo dei beni di prima necessità, ma oltre agli alimentari di qualità, hanno cominciato a considerare anche i prodotti più sofisticati di altri comparti e, tra questi, vi sono anche i giocattoli.
Il sottosettore dei giocattoli è uno dei più in rapida crescita fra tutti i gruppi di prodotti non alimentari, con un mercato in espansione del 76% negli ultimi cinque anni. Nel dicembre 2011, Vladimir Yevtushenkov, proprietario del gruppo Sistema che controlla Detsky Mir (il mondo dei bambini) catena di negozi di giocattoli, cancelleria e abbigliamento infantile, ha reso noto che la società intende aggiungere altri 25 negozi agli attuali 146 punti vendita già operanti in 73 città in tutta la Federazione.
Katarzyna Twardzik, della società di ricerche di mercato Pmr, ha affermato: “C'erano 22 milioni di bambini sotto i 14 anni in Russia nel 2011, con Mosca che da sola soddisfa un quarto della domanda totale di giocattoli, all'interno di un mercato che vale 11,3 miliardi di dollari, quasi il doppio, secondo la società di ricerche di mercato Rbc, rispetto ai 5,34 miliardi ottenuti con le vendite di giocattoli nel 2006, facendo della Russia il più grande mercato del giocattolo in Europa”.