Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Federazione Russa.

venerdì 29 luglio 2011

World Food Moscow 2011

L’Expocentre di Mosca ospiterà dal 13 al 16 settembre il World Food Moscow, il salone alimentare di Mosca, importante luogo di incontro per l’industria alimentare e delle bevande.

L’Expocentre di Mosca ospiterà dal 13 al 16 settembre il World Food Moscow, il salone alimentare di Mosca, importante luogo di incontro per l’industria alimentare e delle bevande.
È già stato registrato l’85% di spazi venduti e, a questo riguardo, Tony Higginson, responsabile vendite della divisione Food del gruppo fieristico ITE, ha affermato: “Ancora una volta il World Food Moscow riflette la domanda crescente per una grande varietà di prodotti alimentari sul mercato russo e l’aumento degli investimenti esteri. Molti dei nostri clienti hanno aumentato il loro spazio espositivo e abbiamo diverse nuove aziende che vogliono sfruttare le opportunità che offriamo. Come risultato, le nostre vendite sono aumentate di quasi il 20% rispetto all’anno scorso”.
Durante l’evento, infatti, le aziende potranno partenariato interessanti per poter allargare il loro business nel Paese.

giovedì 28 luglio 2011

Russia, il settore delle materie prime

Tra le aziende italiane impiegate nel settore delle materie prime in Russia vi è la Coeclerici che, entro il 2014, ha previsto nuovi investimenti per un ammontare di circa 60 milioni di euro.

Dal punto di vista commerciale, produttivo e d’investimento, Russia e Italia rappresentano l’uno per l’altro mercati di particolare importanza: la Russia necessita di manufatti mentre l’Italia di materie prime. Tra le aziende italiane impiegate in questo settore vi è la Coeclerici che, attiva in particolare nel comparto del carbone, può contare in Russia su circa 500 dipendenti. Essa, dopo un investimento di circa 20 milioni di euro spesi per il sito minerario di Korchakol, in Siberia, ha previsto recentemente nuovi investimenti pari a 60 milioni entro il 2014.
Giovanni Marchelli, presidente di Coeclerici in Russia, ha affermato: “Siamo presenti a Mosca da 60 anni, prima come agenti esclusivi per l’Italia della Sojouz Promexport, allora società di Stato incaricata per le esportazioni di materie prime, e oggi come produttori diretti, per cui si tratta di uno dei mercati che conosciamo meglio”.
Inoltre, ha aggiunto che il Paese rappresenta un mercato strategico per le aziende impiegate in questo settore poiché ricco di materie prime e caratterizzato da molteplici opportunità di sviluppo.

mercoledì 27 luglio 2011

Marcegaglia si espande in Russia

Dopo la Cina, il gruppo Marcegaglia punta alla Russia che, secondo la World Steel Organization, è il quinto produttore mondiale di acciaio, con 66,9 milioni di tonnellate nel 2010 (più del doppio rispetto a quanto prodotto in Italia).

Dopo la Cina, il gruppo Marcegaglia punta alla Russia che, secondo la World Steel Organization, è il quinto produttore mondiale di acciaio, con 66,9 milioni di tonnellate nel 2010 (più del doppio rispetto a quanto prodotto in Italia).
Il nuovo stabilimento si trova a Vladimir che, situato a 190 chilometri da Mosca, è uno dei principali distretti industriali del Paese, in cui sorgono numerosi stabilimenti chimici, meccanici e automobilistici.
Grazie anche ai ricavi provenienti dal nuovo stabilimento in Russia, entro fine anno è prevista una crescita dell’azienda del 23% rispetto all’anno precedente.
La strategia di espansione messa in atto dal gruppo è fortemente indirizzata verso i paesi Bric, che registrano tassi di crescita molto più alti rispetto alla media italiana, presentandosi quindi come potenziali mercati per l’internazionalizzazione delle imprese.

venerdì 22 luglio 2011

Boom di turisti russi: internet come strumento di promozione

La presenza in Italia di turisti russi è in continua crescita; tra gli strumenti a disposizione delle imprese del settore che sono interessate all’ex Paese sovietico si affaccia l’utilizzo di internet.

Il flusso di turisti russi nel mondo è in costante aumento e si stima che nel 2011 i viaggiatori dalla Federazione Russa spenderanno oltre 42 miliardi di dollari all’estero (il 2,4% del PIL nazionale). La congiuntura positiva del settore turistico è dovuta alla crescita economica del Paese: i redditi sono in aumento e la classe media conta sempre più individui.
Le mete preferite dai russi sono Turchia, Tailandia, Spagna e Italia; del nostro Paese i russi apprezzano soprattutto la cultura e la bellezza dei paesaggi, oltre che al buon rapporto qualità/prezzo. Tra le strutture più frequentate in Italia dai turisti russi ci sono gli hotel per famiglie e ville al mare. L’aspetto innovativo dei viaggi è dato dall’utilizzo sempre più comune di internet per le prenotazioni, favorito anche dalla diffusione delle carte di credito. I turisti ricorrono sempre meno alle agenzie viaggi e preferiscono navigare per trovare voli e soggiorni.
Il massiccio utilizzo di internet apre le porte ad un nuovo canale di comunicazione alle aziende del settore che intendono esportare o farsi conoscere in Russia: il Paese, infatti, è destinato a diventare la prima nazione europea per numero di utenti. Tuttavia, le Pmi italiane dovrebbero disporre di un sito web in lingua russa, in quanto la conoscenza dell’inglese è ancora limitata al 10% della popolazione e le repubbliche ex-sovietiche utilizzano la lingua russa nei rapporti commerciali. Ulteriori vantaggi derivanti da questa scelta sarebbero: dimostrazione di una maggior attenzione al mercato russo e alle sue peculiarità, facilità nelle trattative, la creazione di un canale di vendita diretto verso i 140 milioni di consumatori.

giovedì 21 luglio 2011

Opportunità per le aziende italiane nel Caucaso

Decine di aziende italiane partecipano al progetto “Italy meets Caucaso”, volto ad attirare investimenti stranieri nella regione per garantirne lo sviluppo economico e sociale.

Si svolge in questi giorni il progetto “Italy meets Caucaso”, che vede coinvolte decine di aziende italiane in una missione a Stavropol per partecipare ad alcuni workshop nel Caucaso russo. Il progetto rientra nei piani del governo russo, che si è posto come una delle priorità assolute quella di sostenere lo sviluppo economico e sociale del Caucaso del Nord, una regione che negli ultimi anni ha vissuto una situazione difficile, dettata dall’alta disoccupazione e dalla migrazione dei rifugiati politici. Il piano governativo vede una serie di investimenti fino al 2025 pari a 450 miliardi di rubli (ovvero circa 11 miliardi di euro) e la garanzia federale pari al 70% del valore degli investimenti per il recupero economico del nuovo distretto federale, che comprende le regioni di Stavropol, le repubbliche di Kabardino-Balkaria, Karaciaevo-Cerkessia, Ossezia del nord, Daghestan, Cecenia e Inguscezia.
I workshop consisteranno in meeting, tavole rotonde e incontri e hanno l’obiettivo di attirare le imprese italiane di ogni dimensione in queste zone del Caucaso, sia per lo sviluppo commerciale che per investimenti in loco. I settori che potrebbero inserirsi nel nuovo distretto federale sono quello energetico, chimico e petrolchimico, l’agricoltura, l’agroalimentare, l’allevamento e il turismo. Gli investimenti avranno, inoltre, il supporto di alcune delle principali banche russe, tra cui Vneshekonombank, Sberbank e Rosselkozbank.
Alcune aziende italiane sono già presenti nell’area: Enel ha recentemente inaugurato un impianto elettrico a Nevinnomysskaya, che fornirà energia alle Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014, mentre Armani gestirà un hotel di lusso a Pyatigorsk. Il territorio, infatti, è dotato di aree montane e termali che ai tempi degli Zar attiravano molti turisti. Interessate ad eventuali attività nella regione sono anche: Fiat, Ferruzzi, Laverda, Ceramica di Imola, Mulmix e Lucchin. Tutte le realtà che partecipano al progetto “Italy meets Caucaso” potranno già verificare l’andamento delle loro operazioni di business al X Forum degli investimenti di Sochi che si terrà tra due mesi.

mercoledì 20 luglio 2011

Gasdotto South Stream: in sospeso le trattative

Il Governo russo avrebbe intenzione di  rivalutare l’accordo con l’Italia per la realizzazione del gasdotto South Stream.

Tensioni con la Turchia e con l’Eni potrebbero essere alla base del presunto ripensamento della Russia sul progetto del gasdotto South Stream.
Secondo fonti autorevoli del Cremlino, infatti, il Governo di Mosca avrebbe intenzione di congelare l’accordo italo-russo, che porterebbe in Europa 63 miliardi di metri cubi di gas siberiano all'anno.
Le trattative potrebbero aprirsi con la Germania, con cui sono appena stati siglati degli accordi politici ed economici: in questi giorni, infatti, il presidente Medvedev si è incontrato con il cancelliere tedesco Angela Merkel per discutere della questione energetica della Germania.  Alcune problematiche energetiche sono sorte in seguito alla decisione di chiudere tutte le centrali nucleari sul territorio tedesco, entro il 2022.
Proprio questa scelta comporterà, difatti, una forte crescita della domanda di gas da parte della Germania, ma non è scontato che la fornitura provenga in larga parte dalla Russia, la quale sembra invece nutrire grandi aspettative a riguardo.
In realtà, questo meeting non ha posto fine definitivamente alla collaborazione con l’Italia, bensì è servito al Governo russo per discutere della questione con la Germania, e per ottenere, in caso, il sostegno politico da parte della cancelleria tedesca.

martedì 19 luglio 2011

Regione del Volga: nuova meta per gli imprenditori

La regione del Volga offre numerose opportunità di investimento: l’Ice di Mosca invita le imprese italiane a coglierle.

Porti lungo un fiume, il Volga, che si snoda per 3700 km, il settore della meccanica, la filiera dell’automotive, l’industria aeronautica, i beni di consumo, l’agricoltura, i parchi tecnologici e 35 milioni di abitanti: ecco cosa offre la regione del Volga, fino a poco tempo fa snobbata dagli imprenditori italiani, che preferivano stanziarsi nelle vicinanze della capitale russa.
Samara, Ulyanovsk e Kazan sono alcune delle città che offrono le maggiori opportunità di investimento, avendo raggiunto ormai un tasso di ricchezza pari a quello di Mosca.
Le ragioni di questa migrazione risiedono nel fatto che il mercato della capitale russa è ormai saturo, perciò il direttore della sede Ice di Mosca, Roberto Pelo, invita gli imprenditori a esplorare altre zone della Federazione.
In particolare, l’Istituto per il commercio estero ha delineato una strategia che invita gli imprenditori a spostare i propri affari in quelle regioni i cui mercati sono più autonomi e accessibili; queste condizioni più favorevoli sono spesso dovute alla presenza delle cosiddette Zone economiche speciali, nelle quali vengono offerte numerose agevolazioni agli investitori.
In questo periodo di lenta ripresa dell’economia russa, sono proprio questi territori semi sconosciuti a trainare la crescita post crisi: “Alcuni distretti, compresi quelli del Volga, sono terre quasi vergini dove la struttura di distribuzione è sufficientemente immatura da poter essere plasmata secondo le esigenze delle imprese che arrivano a investire” ha dichiarato a tal proposito Roberto Pelo, il quale sprona gli imprenditori italiani a penetrare più profondamente in quelli che saranno i poli economici futuri della Federazione Russa.

lunedì 18 luglio 2011

“Italy comes to you”: grande successo a Mosca

Ha riscosso notevole successo la presentazione di “Italy comes to you” a Mosca: organizzato dall’agenzia Enit, il progetto mira alla promozione del turismo russo in Italia.

Larghi consensi ha riscosso la conferenza stampa di presentazione di “Italy comes to you” a Mosca, progetto dell’agenzia Enit che mira a promuovere il turismo russo in Italia.
La manifestazione itinerante verrà inaugurata dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, e si svolgerà in tre tappe: dal 27 agosto al 4 settembre a Mosca, dal 10 al 18 settembre a San Pietroburgo e dal 24 settembre al 2 ottobre a Ekaterinburg.
Lo scopo di “Italy comes to you”  è di fornire una presentazione unitaria dell’offerta turistica italiana: protagonista del tour sarà il made in Italy, grazie alla partecipazione di aziende che promuoveranno la cultura, la moda e il life style italiani.
Il dirigente della sede Enit di Mosca e della direzione centrale promozione, Marco Bruschini, ha illustrato più in dettaglio il progetto, specificando che ci si concentrerà maggiormente su due prodotti turistici, le terme e i borghi caratteristici, offrendo dei percorsi tematici che collegano varie zone della penisola.
Inoltre, ha aggiunto Bruschini, “stiamo pensando se presentare i grandi marchi dell'alta moda o fare un collegamento tra moda e cinema andando ad evidenziare le più importanti case di creazioni. Legando in questo modo cultura, fashion e arte".
L’iniziativa è aperta a operatori turistici e imprese interessate a promuovere il marchio made in Italy in Russia.

venerdì 15 luglio 2011

Italia e Russia unite nei progetti di innovazione

La Fondazione Skolkovo ha presentato ieri i suoi progetti di partnership nel campo della ricerca e dell’innovazione. L’iniziativa è rivolta a imprese e università italiane.

Dopo Francia, Israele, Austria e Belgio, la Fondazione Skolkovo è arrivata in Italia per proporre iniziative di partnership alle imprese e università italiane.
I progetti riguardano il settore della ricerca e dell’innovazione in campo energetico, informatico, biomedico e delle nanotecnologie.
Ad accogliere i membri del progetto di ricerca russo, è stato il sottosegretario Vincenzo Scotti, che ha sottolineato quanto la Fondazione sia uno “strumento della politica di modernizzazione in Russia e si ponga come obiettivo di attrarre e lavorare insieme”.
Le attività della Skolkovo si inseriscono in un percorso che dovrebbe portare la Russia a diventare un paese leader nel campo dell’innovazione, almeno questo è lo scopo della Fondazione, che ha già intrapreso collaborazioni con alcune importantissime imprese, quali Nokia e Microsoft.
Ora questa opportunità di collaborare viene offerta anche alle aziende italiane, con le quali il gruppo di ricerca ha già preso contatti e in breve stipulerà contratti.
I soggetti coinvolti sono specializzati in ricerca scientifica, progettazione, elaborazione e commercializzazione di progetti innovativi; inoltre questi beneficeranno di notevoli sgravi fiscali, tra cui l’esenzione della tassazione su profitti, iva e sull’import-export.

giovedì 14 luglio 2011

Tagliati i dazi sull’import di potassa dalla Russia

L’Unione Europea ha tagliato i dazi sull’importazione di carbonato di potassio dalla Russia e dalla Bielorussia, dopo quasi vent’anni di barriere commerciali sul fertilizzante.

Con il plauso dei contadini britannici e dopo vent’anni di barriere commerciali, l’Unione Europea ha tagliato di dazi sull’importazione del fertilizzante potassa dalla Russia e dalla Bielorussia.
La riduzione di questi dazi interessa soprattutto i due colossi russi dei fertilizzanti, la Silvinit e la Uralkali.
Si tratta comunque di una vittoria per i contadini europei, che hanno fatto a lungo pressione per ottenere un accesso più economico al fertilizzante: Ian Backhouse, membro del sindacato nazionale dei contadini britannici, ha dichiarato, infatti, che “la Commissione ha ascoltato le nostre argomentazioni e ha riconosciuto che è nell’interesse dell’agricoltura europea il poter attingere a risorse provenienti da tutto il mondo, ai prezzi più competitivi”.
Contrariamente a quanto si possa pensare, questa nuova misura non avrà conseguenze sui profitti dei produttori europei, in quanto questi sono abbastanza solidi da affrontare la concorrenza; gli stessi produttori hanno dichiarato che ciò avrà un impatto limitato sui loro affari.

mercoledì 13 luglio 2011

L’industria casearia in cerca di supporto per competere sul mercato

Nonostante la crescita del mercato e del consumo di prodotti caseari in Russia, le industrie del settore sono in cerca di supporto per competere con la massiccia importazione di formaggi dall’estero.

Il mercato caseario russo vede una crescita pari al 15% annuo, e anche il consumo domestico sta aumentando notevolmente; nonostante ciò, le industrie locali devono fronteggiare una forte concorrenza da parte delle aziende estere, perciò hanno bisogno di supporto per rafforzarsi nel mercato interno e per incrementare le esportazioni.
La Russia è il maggiore importatore mondiale di formaggio, importando ogni anno oltre 400 mila tonnellate di prodotto, perciò l’industria locale si trova in difficoltà. Tuttavia, all’import ingente non corrisponde un altrettanto florido export: infatti, da gennaio a novembre 2010, la Federazione Russa ha prodotto 334 mila tonnellate di formaggio, di cui è stato esportato solo il 2,6%. In proporzione, le importazioni sono 28 volte di più rispetto alle esportazioni.
Alcune misure sono già state varate per venire incontro alle imprese locali; ad esempio lo scorso gennaio sono state alzate le tasse su tutti i prodotti caseari provenienti da Ukraina e Bielorussia, in seguito alle lamentele, esposte dai sindacati dei produttori di latticini, sul fatto che prodotti di bassa qualità si stavano diffondendo all’interno del mercato russo.
Queste e altre misure servono a rafforzare la posizione dell’industria casearia locale nel mercato interno, garantendo inoltre una maggior qualità dei prodotti in circolazione.

martedì 12 luglio 2011

Gasdotto South Stream: ribadita l’importanza strategica

Durante la sua recente visita a Mosca, il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha sottolineato nuovamente l’importanza strategica del gasdotto South Stream e delle collaborazioni commerciali con la Russia.

Nella sua ultima visita a Mosca, il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha ribadito l’importanza strategica della costruzione del gasdotto South Stream, “che vedrà il coinvolgimento della Saipem, è un investimento da 30 miliardi di euro per trasportare dalla Russia in Europa 63 mila miliardi di metri cubi di gas, una risorsa tornata ancora più importante dopo la svolta sul nucleare”.
Per le istituzioni italiane, gli accordi in campo energetico con la Federazione russa sono cruciali, a causa della non autosufficienza energetica dell’Italia.
Proprio in ragione di ciò, il ministro italiano, in merito alla realizzazione del South Stream, ha aggiunto che “il gasdotto ci garantirà le forniture di metano contro ogni rischio sulla sponda meridionale del Mediterraneo [… ] Le alternative al gas russo, ossia il gas azero e turkmeno, presentano limiti e difficoltà, quindi nessun dubbio sul South Stream, anzi cercheremo di sostenere le ragioni anche in Europa, laddove si cerca di rendere meno determinante la fornitura di gas e petrolio russo”.
Durante il meeting, avvenuto lunedì 11 luglio, Romani ha incontrato quattro ministri russi per parlare, inoltre, degli accordi commerciali in programma tra i due paesi; infatti sono in previsione numerose partnership industriali bilaterali e investimenti italiani in Russia.

lunedì 11 luglio 2011

Russia non al passo dei colleghi Bric

Stando a quanto rilevato dall’indice Msci relativamente all’est Europa, nel giugno scorso, la regione ha guadagnato il +2,6%, ma la Russia resta indietro rispetto agli altri paesi Bric.

Dall’ultimo report del Fondo monetario internazionale è emerso che la crescita nell’Europa dell’est nel 2011 sarà “marginale”.
Le cause principali  sono riconducibili ai problemi dei paesi limitrofi e più sviluppati, alle pressioni inflattive e ai deficit di bilancio che andranno a gravare sull’andamento congiunturale, diminuendo di fatto i benefici effetti della domanda interna.
Per tali ragioni, attualmente, gli operatori stanno considerando con particolare cautela la Russia (prima economia dell’area); infatti, nonostante l’aumento dei prezzi delle commodity energetiche di cui il Paese è uno dei maggiori esportatori mondiali, nel primo trimestre dell’anno, il Pil ha subito una contrazione al 4,1% rispetto al +4,5% segnato nei tre mesi del 2010, soprattutto a causa del calo degli investimenti da parte delle aziende, sia locali che estere.
Vista la situazione attuale, il Ministero dell’economia prevede per il 2011 una crescita non superiore al 4,2%, perciò, in base alla previsione, lo sviluppo economico russo appare ancora il più lento e il meno produttivo tra i quattro paesi Bric.

venerdì 8 luglio 2011

La politica energetica russa si apre alle rinnovabili

Attualmente il contributo delle rinnovabili sulla produzione totale di energia è pari circa all’1%, percentuale che si intende far crescere fino al 10% entro il 2020.

Secondo un recente report dell’Oir (Osservatorio internazionale sull’industria e la finanza delle rinnovabili), la Federazione russa sta aprendo la propria politica energetica alle energie alternative. Attualmente il contributo delle rinnovabili sulla produzione totale di energia è pari circa all’1%, percentuale che si intende far crescere fino al 10% entro il 2020. Tra i progetti del Paese ha un’importanza significativa la politica di incentivi che verrà messa in atto dal governo per favorire gli investimenti nelle tecnologie verdi.
Lo studio dell’Oir indica che i settori più favorevoli per gli investitori italiani riguardano principalmente l’eolico, l’idroelettrico e quello delle biomasse, mentre per quanto riguarda il fotovoltaico le opportunità sono minori a causa della ridotta esposizione solare del Paese.
L’Italia, essendo uno storico partner commerciale russo, potrebbe rappresentare un mercato rilevante per gli scambi commerciale anche nel settore delle fonti alternative, materia in cui l’industria russa è priva di tecnologia e know-how.
Un passo positivo in questi termini è già stato fatto: è stato stretto, infatti, un accordo italo-russo che prevede la possibilità di sviluppare progetti congiunti anche nell’ambito dell’efficienza e del risparmio energetico in entrambi i Paesi, attraverso un costante scambio di informazioni.

giovedì 7 luglio 2011

Pordenone: desk officers Cina e Russia incontrano le imprese

L’iniziativa promossa la scorsa settimana dalla Camera di Commercio di Pordenone, in collaborazione con il sistema associativo provinciale e Unioncamere, ha visto lo svolgersi di incontri personalizzati con qualificati consulenti in relazione ai paesi di Cina e Russia.

L’iniziativa promossa la scorsa settimana dalla Camera di Commercio di Pordenone, in collaborazione con il sistema associativo provinciale e Unioncamere, ha visto lo svolgersi di incontri personalizzati con qualificati consulenti in relazione ai paesi di Cina e Russia.
A questo proposito, Giovanni Pavan, Presidente camerale, ha affermato: “Crediamo fortemente che gli incontri personalizzati possono orientare correttamente le aziende interessate ad avviare rapporti con mercati emergenti e sempre più competitivi, e fornire a chi già opera in essi un importante momento di confronto e apprendimento”.
Elena Adinolfi, desk officer Russia con base a Mosca, ha sottolineato che le aziende che hanno partecipato si contraddistinguono per efficaci strategie aziendali e buon adeguamento alle specifiche certificazioni richieste consentendo loro di penetrare con successo il mercato russo. Inoltre ha aggiunto, riferendosi alle aziende del settore vitivinicolo, che “si auspica invece una veloce risoluzione della problematica legata alla campagna anti-alcol portata avanti dal governo russo in questo periodo”.

martedì 5 luglio 2011

Russia Wine & Spirits Fair 2011

Il Crocus Expo di Mosca ospiterà dal 17 al 19 novembre 2011 la Russia Wine & Spirits Fair, uno dei più importanti eventi nel settore vinicolo.

Il Crocus Expo di Mosca ospiterà dal 17 al 19 novembre 2011 la Russia Wine & Spirits Fair. La fiera rappresenta uno dei più importanti eventi nel settore vinicolo poiché offre alle aziende italiane l’opportunità di presentarsi al mercato russo in modo efficace stringendo un contatto diretto con gli operatori.
Russia Wine & Spirits è organizzato da “Asti Group”, una società che da lungo tempo è impiegata nel settore agroalimentare, bevande, ristorazione. Essa garantisce la massima attenzione nella selezione degli operatori invitati e nell’organizzazione di appuntamenti con gli imprenditori russi.

venerdì 1 luglio 2011

L’avvio di outlet in Russia

Le società “Belaya Dacha” e “GVA Sawyer” hanno annunciato recentemente che compariranno presto in Russia negozi di tipo “outlet”, già di successo nell’area occidentale ma ancora sconosciuti in Russia.

Le società “Belaya Dacha” e “GVA Sawyer” hanno annunciato recentemente che compariranno presto in Russia negozi di tipo “outlet”, già di successo nell’area occidentale ma ancora sconosciuti in Russia.
“Belaya Dacha”, in collaborazione con la società occidentale “Hines”, realizzerà una città degli outlet nei pressi di Kotelniki, nella regione di Mosca, mentre “GVA Sawyer” ha annunciato la propria costruzione nella vicinanza di Leningrado.
Secondo gli esperti, l’apertura di questi centri con vecchie collezioni ed eccedenze di merci, consentirebbe ad un significativo numero di potenziali clienti di acquistare prodotti di lusso ad un prezzo più basso, cosa che non farebbero a prezzo intero perché considerato eccessivo. Accanto a ciò, Alessandro Lenzi, responsabile della sezione Internet di Orient Express, il distributore di Riquadro e Dunhill, afferma invece: “Per i consumatori che ritengono il solito prezzo di una marca adeguato, passare all’acquisto in outlet vuol dire dimostrare una sorta di insolvenza”.
Più in generale però, l’avvio di dei centri outlet in Russia rappresenta un’opportunità per i marchi stranieri, poiché nel mercato russo non sono ancora presentati in una maniera completa, ovvero, come ha detto Olga Kosenkova, direttore del dipartimento di consulenza strategica e di investimento della società Panorama Estate, “la nicchia non è riempita”.