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venerdì 8 luglio 2011

La politica energetica russa si apre alle rinnovabili

Attualmente il contributo delle rinnovabili sulla produzione totale di energia è pari circa all’1%, percentuale che si intende far crescere fino al 10% entro il 2020.

Secondo un recente report dell’Oir (Osservatorio internazionale sull’industria e la finanza delle rinnovabili), la Federazione russa sta aprendo la propria politica energetica alle energie alternative. Attualmente il contributo delle rinnovabili sulla produzione totale di energia è pari circa all’1%, percentuale che si intende far crescere fino al 10% entro il 2020. Tra i progetti del Paese ha un’importanza significativa la politica di incentivi che verrà messa in atto dal governo per favorire gli investimenti nelle tecnologie verdi.
Lo studio dell’Oir indica che i settori più favorevoli per gli investitori italiani riguardano principalmente l’eolico, l’idroelettrico e quello delle biomasse, mentre per quanto riguarda il fotovoltaico le opportunità sono minori a causa della ridotta esposizione solare del Paese.
L’Italia, essendo uno storico partner commerciale russo, potrebbe rappresentare un mercato rilevante per gli scambi commerciale anche nel settore delle fonti alternative, materia in cui l’industria russa è priva di tecnologia e know-how.
Un passo positivo in questi termini è già stato fatto: è stato stretto, infatti, un accordo italo-russo che prevede la possibilità di sviluppare progetti congiunti anche nell’ambito dell’efficienza e del risparmio energetico in entrambi i Paesi, attraverso un costante scambio di informazioni.

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