Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Federazione Russa.

venerdì 27 aprile 2012

Investimenti sull’energia verde

Per diversificare il proprio mix energetico e favorire la riduzione delle emissioni nocive nell’ambiente, Mosca punta sugli investimenti esteri.

Nei prossimi anni la Russia dovrà fronteggiare una forte crescita della domanda di energia elettrica e, in accordo con le più recenti direttive degli organismi internazionali, dovrà limitare le emissioni di Co2 (oggi a livelli elevati). Così, mentre i principali mercati europei (Italia e Germania in testa) tagliano sugli incentivi pubblici per le rinnovabili, il Cremlino si è prefissato l’obiettivo di raggiungere una produzione di energia elettrica da rinnovabili pari al 4,5% del totale entro il 2020 e intende offrire interessanti prospettive proprio agli investitori esteri che, penalizzati dal taglio degli incentivi nei loro Paesi, sono spinti a cercare sbocchi alternativi.
Marco Carta, coordinatore dell’Osservatorio internazionale sull’industria e la finanza delle rinnovabili (Oir), ha dichiarato: “Le rinnovabili in Russia muovono i primi passi con l’installazione di parchi eolici nella parte orientale del Paese (Kalmykia, Kalingrad) e lo sviluppo di qualche impianto fotovoltaico (nel Belgrod). Si tratta, comunque, di pochi Mw: gli standard dei principali Paesi europei, dove l’installato annuale si misura in Gw, sono ancora lontani […] a livello legislativo, il governo della Federazione sembra voler sbloccare le criticità dell’attuale sistema di incentivi, a oggi poco chiaro”.
L’unico ostacolo sulla via dell’espansione della green economy in Russia è costituito dal calo del consumo di gas nei Paesi occidentali - dovuto alla crisi economica, allo sviluppo delle rinnovabili e all’aumento dell’efficienza energetica - che ha un impatto importante sull’export russo: le crescenti quantità di gas disponibili a basso costo per il mercato interno potrebbero frenare la volontà di investire nelle rinnovabili.

giovedì 26 aprile 2012

L’intesa Eni-Rosneft

Eni diventa partner di Rosneft, il primo produttore petrolifero russo, per valorizzare giacimenti con riserve per 36 miliardi di barili.

Eni ha firmato con Rosneft, primo produttore russo di greggio, un accordo di collaborazione strategica che darà vita ad alcune società compartecipate - di cui il gruppo italiano avrà il 33,3% - per valorizzare giacimenti nel mare di Barents, nell'Artico e nel Mar Nero: l'intesa riguarda tre licenze di esplorazione, per una stima di risorse recuperabili a 36 miliardi di barili di petrolio equivalenti. In base alla legislazione russa, Rosneft resterà titolare delle licenza, mentre Eni finanzierà l'esplorazione, per verificarne il valore commerciale. Per le esplorazioni, Eni ha stimato un investimento di un miliardo di dollari in sette anni, ma in caso di ritrovamenti la spesa rientrerà nella spartizione delle joint venture, il cui capitale sarà per un terzo dell'Eni, per due terzi di Rosneft.
L'accordo - siglato a Mosca dagli amministratori delegati delle due società, Paolo Scaroni ed Eduard Khudainatov, alla presenza del premier Vladimir Putin - prevede inoltre lo scambio di tecnologie e personale, e l'acquisizione di Rosneft di partecipazioni Eni in progetti internazionali.
L'accordo è per noi davvero strategico perché marcherà la nostra attività esplorativa per molti anni. Ci siamo guadagnati l'accesso a due vaste aree esplorative estremamente promettenti. Questo successo è il risultato dei nostri rapporti di lungo corso con la Russia e delle scoperte che Eni ha fatto, per prima, nel mare di Barents norvegese”, ha affermato Scaroni.

martedì 24 aprile 2012

Gli incontri istituzionali a Villa Berg

A Villa Berg, sede dell'Ambasciata d'Italia a Mosca, si sono tenuti incontri istituzionali, cerimonie di premiazioni e seminari, per sancire il legame tra il Belpaese e la Federazione.

In seguito al grande successo, di pubblico e di stampa, dell’Anno della cultura e della lingua italiana in Russia, i rappresentanti degli Istituti Italiani di Cultura dell’Est Europa si sono incontrati a Mosca per sviluppare nuove sinergie, durante due settimane ricche di eventi culturali.
A Villa Berg, sede dell'Ambasciata d'Italia a Mosca, si è tenuta la quarta edizione del “Ponte d’Oro”, riconoscimento consegnato a personalità russe che si sono distinte per il contributo alle relazioni tra i due Paesi. Tra gli altri, sono stati premiati: la direttrice della Galleria Tretyakov Irina Lebedeva, il Direttore Generale di Itar-Tass Vitaly Ignatenko, e Aleksandr Misharin, governatore della regione di Sverdlovsk, dove l'azienda italiana Danieli ha recentemente firmato un contratto da 150 milioni di euro per la fornitura di impianti per la produzione di semilavorati in alluminio.
Tanti gli italiani nella provincia russa: Jannis Kounellis, uno dei più famosi rappresentanti dell’Arte Povera, è appena rientrato dall’inaugurazione a Nizhni Novgorod della mostra “S.T.”. Entusiasti i novgorodiani, così come la Biblioteca I.M.Rudomino, che dalle mani di RAM Radioartemobile ha ricevuto quattro libri d’artista disegnati da grandi artisti italiani come Michelangelo Pistoletto e Ennio Morricone, oltre che dallo stesso Kounellis.

lunedì 23 aprile 2012

La “fondamentale partnership strategica”

Venerdì scorso, in occasione dell’appuntamento del “2+2” - l'incontro tra i Ministri degli Esteri e della Difesa - il Ministro Giulio Terzi ha dichiarato che tra Italia e Russia c'è una “fondamentale partnership strategica”.

In occasione dell’incontro tra i Ministri degli Esteri e della Difesa italiani e russi, il Ministro Giulio Terzi ha dichiarato che Italia e Russia, sono accomunate dai “valori di democrazia, libertà, rispetto dei diritti dell'uomo” e, in merito all’evento, ha dichiarato che si è trattato di un momento importante per affermare la continuità e l'importanza che il Belpaese attribuisce al partenariato strategico con la Federazione: “Si è trattato di una scadenza importante, e abbiamo un'altra serie di impegni, con la convocazione del vertice intergovernativo verso la fine dell'anno”.
Sulla stessa linea anche le dichiarazioni dei vertici russi: il Presidente Dmitri Medvedev ha dichiarato che la Russia “vuole sviluppare in ogni modo i rapporti strategici con l'Italia e naturalmente cooperare in pieno con il nuovo governo”. Medvedev ha poi affermato di essere rimasto positivamente impressionato dal premier italiano Mario Monti e dalle sue valutazioni circa la situazione economica nella zona euro.
Entusiasta anche il Ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov: “Anche questa volta riusciremo a fare un passo sulla strada dello sviluppo delle relazioni bilaterali”.
Secondo Terzi, l’economia italiana può essere rilanciata molto meglio e molto prima se sarà in grado di continuare a cogliere le opportunità offerte dalla collaborazione con la Russia, in quanto “il grande potenziale del mercato russo rappresenta una straordinaria risorsa per le nostre imprese”.
Terzi ha incontrato anche una rappresentanza di imprenditori italiani operanti in Russia, a quali ha garantito il massimo impegno da parte del Governo nel sostegno della loro presenza sul mercato russo ed ha sottolineato “il ruolo essenziale” svolto dalla rete diplomatica italiana in Russia nel rafforzamento dei flussi economici tra i due Paesi.

venerdì 20 aprile 2012

Prodotti agricoli biologici: LavkaLavka e Abk

Molti russi lasciano le città per dedicarsi all'allevamento e alla produzione di prodotti biologici.

Sebbene gli alimenti biologici e i prodotti freschi della fattoria, nella Federazione non siano diffusi quanto in Europa e negli Stati Uniti, molti russi si stanno avvicinando a questo mercato. Tuttavia, per i singoli agricoltori non è facile trovare acquirenti, in quanto i loro prodotti vengono venduti a prezzi due o tre volte maggiori rispetto a quelli provenienti da imprese agroalimentari. “I compratori di prodotti agricoli provengono di solito da una certa classe media che ha reddito disponibile, che segue uno stile di vita sano e va alla ricerca di pasti più gustosi e rispettosi dell'ambiente”, ha dichiarato a tal riguardo, Boris Akimov, uno dei fondatori della cooperativa degli agricoltori LavkaLavka, che gestisce un servizio di consegna a domicilio per i prodotti di oltre 100 agricoltori e un negozio di vendita al dettaglio. Nel 2011, LavkaLavka ha aperto un ufficio a San Pietroburgo e punta anche ai mercati di Kaliningrad, Ufa, Yekaterinburg e Chelyabinsk, lavorando con i fornitori locali. “I nostri fornitori sono i nuovi agricoltori; imprenditori privati proprio come i vecchi contadini che sarebbero stati chiamati una volta kulaki. Molti di loro si sono trasferiti al paese dalle città. Per alcuni di loro, l'agricoltura è una passione piuttosto che un business”.
I prodotti di LavkaLavka sono più costosi rispetto a quelli disponibili nei negozi normali. Ma si possono trovare anche prodotti biologici più convenienti presso la catena di supermercati Abk, a Mosca, che vende verdure di stagione provenienti da aziende agricole della regione di Vladimir. Vladislav Egorov, co-proprietario e presidente del Consiglio di Amministrazione di Abk, con un esempio, spiega: “Con alimenti come cetrioli, il lasso di tempo tra la raccolta e la vendita è assolutamente critico. Quello che abbiamo qui è un cetriolo raccolto il giorno prima ed è già sullo scaffale. I clienti apprezzano molto questo”.
Abk, che conta 38 negozi, incontra minori difficoltà rispetto agli altri rivenditori che, generalmente, trovano maggiori difficoltà ad avere a che fare con piccole aziende agricole. Inoltre, nel 2011 Abk, ha acquistato un appezzamento di terreno vicino a Vladimir, dove è stato costruito un magazzino per conservare e consentire la lavorazione primaria delle verdure acquistate dagli agricoltori.

mercoledì 18 aprile 2012

Business nell'ex confine di guerra

La Siberia, per svilupparsi, ha bisogno della vicina Cina, che nel 2011 è divenuta il primo partner nell'interscambio commerciale con la Federazione.

L'estremo oriente siberiano, costituisce il 60% del territorio russo ma è abitato soltanto dall’8% della popolazione, circa 12 milioni di persone. Per la Russia risulta impraticabile ancorare quest’area a Mosca, per la distanza, i costi, la mancanza di infrastrutture: per svilupparsi, la Siberia ha bisogno della vicina Cina - ricca, ambiziosa, affamata di minerali e di energie - che nel 2011, superando la Germania, è diventata il primo partner nell'interscambio commerciale con la Federazione.
Pechino non acquista soltanto, ma interviene direttamente nella gestione delle miniere e degli oleodotti russi; inoltre, sono in corso e sono stati già stati realizzati, lavori per la trasmissione di energia idroelettrica, di gas e di metalli tratti dalle miniere di oro, argento, molibdeno e rame. Queste operazioni sono favorite dal “Programma di cooperazione 2009-2018”, firmato dai Presidenti Medvedv e Hu Jintao, che prevede appunto la realizzazione di 205 progetti per le regioni limitrofe dei 2 paesi.
Nella Russia estremo-orientale hanno ripreso le attività vecchie miniere, quelle che furono aperte addirittura negli anni ‘30 sotto il regime staliniano. Le opportunità di business, hanno spinto ingegneri ex sovietici a ripopolare le stesse zone da cui sono emigrati e circa mezzo milione di cinesi vive oltre confine ormai: sebbene la convivenza spesso risulti difficile, Pechino e Mosca trovano un vantaggio reciproco di interessi, dinamismo, demografia. Così, sullo stesso fiume di frontiera presso il quale, nel 1969, le due potenze hanno condotto una guerra di posizione, ora transitano merci, capitali, idee, consentendo lo sviluppo di quel territorio ricco e promettente.

martedì 17 aprile 2012

Lamborghini: una nuova concessionaria in Russia

Automobili Lamborghini ha festeggiato l'apertura del nuovo punto vendita a Mosca.

Automobili Lamborghini, con una serata-evento presso la Collector Gallery, il nuovo spazio moscovita sotterraneo dedicato all'arte, ha festeggiato l'apertura del nuovo punto vendita a Mosca. Con Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato della società, alla kermesse hanno partecipato politici, personaggi dello sport, del mondo degli affari e dell'arte della capitale. Nel corso dell’evento Winkelmann ha espresso la propria soddisfazione per l'ampliamento della rete vendita: “La nuova presenza di Lamborghini in Russia rappresenta il nostro impegno nei confronti dei clienti di questo importante mercato. Sono onorato di presentare in Russia la nostra supersportiva V12 di punta. Qui i nostri clienti amano il marchio del toro per i valori esclusivi che da sempre lo caratterizzano: le Lamborghini sono estreme, senza compromessi e indiscutibilmente italiane”.
Le vetture della casa di Sant'Agata Bolognese per ora possono essere acquistate attraverso il Crocus City Mall, ma nei prossimi mesi, presso il Kutuzovsky Prospekt di Mosca, sarà aperto il nuovo showroom, in cui sarà presente tutta la gamma Lamborghini: i servizi di garanzia e manutenzione, la vendita di ricambi, gli accessori e l'esclusiva linea moda Collezione Automobili Lamborghini.

lunedì 16 aprile 2012

Il settore agricolo e le condizioni climatiche

Secondo alcuni scienziati non vi è il “riscaldamento globale” alla base dei problemi relativi all’agricoltura, ma “l'imprevedibilità del clima globale.”

L'agricoltura è un settore con un lungo ciclo di produzione, con almeno sei mesi tra l'inizio della produzione e del prodotto finito, ed è dipendente dalle condizioni meteo-climatiche; le decisioni su come lavorare i campi, circa quando e quali semi seminare, quali fertilizzanti usare, e molti altri aspetti, dipendono, infatti, dalle temperature previste. Con un'estate particolarmente calda e un inverno molto rigido, è ancora possibile avere una produzione redditizia, tuttavia è necessario avere una previsione attendibile delle condizioni climatiche con almeno sei mesi di anticipo e, nel corso degli ultimi anni, solo pochi meteorologi sono riusciti a stimare le condizioni meteo con mesi di anticipo.
In Russia, a causa dell'imprevedibilità del clima globale e dei crescenti costi di produzione, la produzione di cereali è diminuita 25-30% in un anno. Gli agricoltori e gli esperti di agricoltura russi confidano nel sostegno del Cremlino, che fornisce un aiuto finanziario alle imprese agricole in caso di calamità naturali per evitare che vadano in bancarotta. Il bilancio federale 2012, per esempio, ha stanziato circa 130 miliardi di rubli (4,5 miliardi di dollari) per sostenere il settore. Tuttavia, il meccanismo di assegnazione di tali fondi presenta delle lacune: non esistono regolamenti e il processo decisionale è lasciato ai funzionari locali, che spesso agiscono in maniera arbitraria. Così, coloro che non hanno accesso ai fondi e non hanno la possibilità di investire nella ricerca, confidano invece nella teoria secondo la quale i cambiamenti climatici sulla Terra sarebbero connessi ai cicli solari: nei prossimi anni, le fluttuazioni a poco a poco si spegneranno e il clima tornerà ad essere prevedibile.

venerdì 13 aprile 2012

Russia-Europa: l’intesa su “ExoMars”

Roskosmos ed Esa sono prossime all’accordo per la realizzazione del progetto “ExoMars”, la missione di esplorazione su Marte.

Le agenzie spaziali Roskosmos ed Esa (European space agency) stanno lavorando alla realizzazione del progetto congiunto “ExoMars”, una tra le più importanti missioni di esplorazione su Marte degli ultimi decenni. L’accordo non è definitivo e deve ancora ricevere l’approvazione da parte del Cremlino. A tal riguardo, Vladimir Popovkin, direttore di Roskosmos, ha dichiarato: “Penso che (questo accordo) debba essere firmato nella prima metà del 2012, al massimo alla fine dell’estate. Noi stessi abbiamo interesse a risolvere questa questione il più velocemente possibile, per porre le basi giuridiche per lo stanziamento dei fondi destinati all’apparecchiatura scientifica”.
Secondo i progetti attuali, il progetto “ExoMars” verrà a costare, 1,4 miliardi di dollari, una cifra che, suddivisa in alcuni anni, risulta sostenibile per il bilancio di Roskosmos, che ammonta a circa 4 miliardi di dollari all’anno. Inoltre, per la partecipazione al progetto “ExoMars”, che gli scienziati russi considerano come una parte del programma nazionale di esplorazione marziana, i soldi per il progetto saranno ottenuti anche a scapito del progetto nazionale “Marsnet”, quello relativo alla creazione di una rete di stazioni meteorologiche sul pianeta rosso.
Roskosmos e il Cremlino, che auspicano di mantenere per la Russia lo status di “trasportatore spaziale” e di eccellente potenza spaziale, considerano i progetti comunitari come una risorsa preziosa per realizzare velocemente i loro programmi; tuttavia, la partecipazione eccessivamente attiva nei progetti internazionali può ostacolare la ricreazione di produzioni chiave russe, indispensabili per equipaggiare i dispositivi spaziali con apparecchiature scientifiche: per tale ragione i piani di Roskosmos riguardano sia obiettivi comuni, sia obiettivi da realizzare in maniera autonoma.

giovedì 12 aprile 2012

Investimenti nello shale gas

Ieri, davanti alla Duma russa, Putin ha annunciato che la Russia intende investire nella ricerca e nello sfruttamento dello shale gas.

In occasione del suo ultimo discorso da Primo ministro davanti alla Duma russa, ieri Putin ha annunciato che la Russia investirà nella ricerca e nello sfruttamento dello shale gas, che viene estratto attraverso la frantumazione di rocce profonde. Il Cremlino intende quindi raccogliere la sfida degli Stati Uniti e dei paesi europei che sono già impegnati nello sfruttamento di questo gas. Putin, che dal 7 maggio diventerà nuovamente il Presidente della Federazione, aveva sollevato il tema dello shale gas già 18 mesi fa, sollecitando la Gazprom ad entrare con decisione nel settore.
Secondo l'EIA - l'agenzia d'informazione del governo Usa sull'energia - la produzione di gas naturale degli Stati Uniti, quest'anno, ha superato, per la prima volta, quella russa, mettendo il Paese al vertice della produzione mondiale; inoltre, la diminuzione dei prezzi del gas sta spingendo Cina e Polonia ad intensificare la loro attività di ricerca e sfruttamento dei giacimenti di shale gas, al fine di poter ridurre la loro dipendenza dal gas proveniente dalla Federazione.
L'approccio allo shale gas è abbastanza contrastato in Europa: a differenza della Polonia che vi investe fortemente, in Francia, Romania e Bulgaria tale attività risulta limitata dalle preoccupazioni ecologiste.

mercoledì 11 aprile 2012

Il Consiglio d'Europa a Mosca

Una delegazione ristretta del Consiglio d'Europa si oggi recata in missione post elettorale a Mosca.

Una delegazione ristretta del Consiglio d'Europa si trova a Mosca, in missione post elettorale. La delegazione, guidata dal parlamentare olandese Tiny Kox, della sinistra europea, è composta dal socialista polacco Tadeusz Iwi Ski; dal popolare lituano Egidijus Vareikis; dal norvegese Oyvind Vaksdal, del gruppo democratico di centro destra; e dal liberale italiano Andrea Rigoni, accompagnati dal socialista svizzero Andreas Gross, uno dei due relatori che monitorano periodicamente il livello della democrazia in nel paese. I membri della delegazione incontreranno i presidenti della Duma, Serguei Narychkine, e della Commissione elettorale centrale, Vladimir Tchourov, oltre ai membri della delegazione russa a Strasburgo.
Secondo una nota del Coe, “non si tratta di un ulteriore controllo sull'esito delle presidenziali del 4 marzo scorso […]. Questa volta la delegazione intende soprattutto valutare le riforme annunciate dal presidente uscente Medvedev, dopo le manifestazioni pacifiche dello scorso dicembre e che - secondo notizie provenienti da Mosca - sarebbero state già parzialmente effettuate”. Il rapporto della delegazione sarà oggetto di dibattito da parte dell'Assemblea di Strasburgo, il prossimo 24 aprile, durante la sessione parlamentare.
Nei giorni scorsi, il Segretario Generale Thorbjorn Jagland, ha ricordato che gli organi del Consiglio d'Europa “sono a disposizione della Federazione Russa per approfondire e migliorare le riforme reputate necessarie perché il grande paese si adegui agli standard dettati dalla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo”.

martedì 10 aprile 2012

La fusione degli aeroporti moscoviti

Il Cremlino progetta la fusione dei tre maggiori aeroporti di Mosca: Sheremyetevo, Domodedovo e Vnukovo.

Durante l'era sovietica, i tre principali aeroporti di Mosca servivano a scopi diversi: Sheremetyevo è stato il principale scalo internazionale e il più grande del Paese; Domodedovo è stato progettato come un aeroporto hub per voli a lungo raggio in Siberia, Estremo Oriente e Asia centrale e per voli di medio raggio per la regione del Volga e degli Urali; Vnukovo offriva voli per l'Ucraina e per le località del Mar Nero. In seguito al crollo dell'Urss, il primo rimase proprietà dello Stato; il secondo, per il 75%, fu trasferito al Comune di Mosca; il terzo divenne un'impresa privata gestita dal gruppo East Line.
Recentemente Domodedovo, che serve circa il 46% dei passeggeri di Mosca, è diventato leader nel traffico passeggeri: lo scorso anno, ha registrato 25,7 milioni di passeggeri, contro i 22,6 milioni (40%) di Sheremetyevo e gli 8,2 (14%) di Vnukovo.
Il vice primo ministro Igor Shuvalov, nel 2010 aveva proposto di fondere i tre aeroporti creando un'unica società di gestione; nel dicembre dello stesso anno, un consorzio guidato da Credit Suisse e Troika Dialog stimò il valore delle tre infrastrutture e nell’aprile 2011, il primo ministro Vladimir Putin annunciò la decisione di avviare la fusione preliminare degli aeroporti di Sheremetyevo e Vnukovo. Tuttavia, a causa delle complesse strutture proprietarie di ogni aeroporto, consolidare le attività degli aeroporti si sta rivelando un compito difficile.
Gli analisti e gli esperti sono certi che la decisione di fondere gli aeroporti di Mosca sia stata determinata dal desiderio di funzionari del governo di vendere beni statali al miglior offerente.

venerdì 6 aprile 2012

Il progetto Art24

Nel gennaio 2012 è stato avviato Art24, progetto finalizzato alla creazione di un programma a tempo pieno per l'arte contemporanea, presso la Casa Centrale degli Artisti (TsDKh) a Mosca.

La Casa Centrale degli Artisti (TsDKh) a Mosca, il più grande centro culturale ed espositivo presente in Russia, da quest’anno offre mostre 24 ore su 24. Negli anni '80 e all'inizio del '90, TsDKh ha ospitato mostre di artisti di fama internazionale, tra questi: Henri Cartier-Bresson, Günther Uecker, Francis Bacon, Giorgio Morandi e Jannis Kounellis, Salvador Dalì, Jean Tinguely, Yves Saint-Laurent e Rufino Tamayo. All’inizio del Duemila, sotto la direzione di Vasili Bvchkov, ha cambiato registro e ha ospitato eventi quali la fiera internazionale di arte contemporanea Art Moscow, la fiera internazionale Fiction e Non-Fiction, il Festival Internazionale del Libro Aperto, il Salone Antico, la Fiera dei regali natalizi, il festival di architettura, oltre a centinaia di mostre, concerti e proiezioni.
Ora, con Christina Steinbrecher, nuovo direttore artistico dal novembre dello scorso anno, TsDKh ha avviato Art24, progetto finalizzato alla creazione di un programma a tempo pieno per l'arte contemporanea, che si caratterizza per tre elementi: la hall di TsDKh verrà trasformata in una sala espositiva per l'arte contemporanea “per introdurre gli artisti contemporanei a diversi gruppi di persone, indipendentemente dalla loro età e gusto”, come ha dichiarato la Steinbrecher; la seconda particolarità è costituita dalle mostre collettive, in cui le opere di giovani artisti saranno affiancate alle opere di quelli della generazione precedente; infine, verrà sviluppato uno spazio accessibile al pubblico 24 ore al giorno.

giovedì 5 aprile 2012

Una nuova “Silicon Valley”

La Alawar Entertainment, una delle più importanti società di videogiochi dell’Europa orientale, intende realizzare un parco tecnologico analogo alla Silicon Valley.

Una delle più importanti società di videogiochi dell’Europa orientale, la Alawar Entertainment, che vanta un volume d’affari di un centinaio di milioni di dollari, ha in cantiere la realizzazione di un parco tecnologico a Akademgorodok (letteralmente “cittadina accademica”), per offrire ai ragazzi più dotati la possibilità di studiare e lavorare, come avviene nella Silicon Valley.
La società, in collaborazione con quaranta studi di sviluppo di videogiochi in Russia, si occupa principalmente della messa in vendita e della distribuzione di questi ultimi, definiti anche casual games, che significa “facili, semplici, con sessioni brevi e in grado di creare dipendenza”, spiega Aleksandr Lyskovskij, proprietario e gestore della Alawar Entertainment. Lyskovskij, ha illustrato l’idea alla base del parco tecnologico, ricordando la vicenda dei due ragazzi finlandesi che hanno sfondato con il noto gioco Angry Birds: “il loro zio è un uomo d’affari […] ha dato ai nipoti i soldi perché sviluppassero dei giochi […]. Per alcuni anni l’impresa è stata in perdita ed ecco che, vai a sapere perché, il trentottesimo progetto ha fatto centro. E tutti hanno iniziato a gridare: Wow, Angry Birds, wow! Perché nessuno è in grado di creare un successo a tavolino”.

mercoledì 4 aprile 2012

La Russia nel mercato mondiale degli alimenti

La Russia, che ora ricopre un ruolo marginale nel commercio alimentare, con l’entrata nel Wto potrebbe divenire uno fra i principali fornitori a livello mondiale.

La crescita della popolazione mondiale, che secondo le previsioni dell’Onu, attorno al 2050, passerà da sette a nove miliardi di persone, renderà necessario aumentare la produzione di cibo.
La Russia ha il potenziale per divenire uno fra i principali fornitori di derrate alimentari sul mercato mondiale: “Possiamo fornire alimenti per una quantità fino a dieci volte superiore a quella attuale. […] Si tratta di un enorme potenziale agrario. La questione è solamente qual è il modo giusto di sfruttarlo”, ha dichiarato al tal riguardo Ivan Obolencev, presidente dell’Unione dei produttori agricoli.
Attualmente, Mosca ricopre un ruolo marginale nel commercio alimentare, ma secondo Aleksej Djumulen, direttore generale della Agrosistema s.r.l., con l’entrata del Paese nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), il quadro dovrebbe cambiare. “Negli ultimi 50 anni siamo stati tagliati fuori dai processi di alimentazione della popolazione mondiale a causa di varie ragioni, principalmente politiche. Per questo motivo semplicemente non siamo presenti nelle associazioni internazionali alimentari. Farne parte è necessario”, afferma Djumulen.
Per ora, presso l’Università Statale Lomonosov, a Mosca, è stato fondato il centro Eurasiatico per la sicurezza alimentare, che è destinato a diventare la base per la ricerca, l’esportazione e l’educazione alimentare mondiale, sia a livello regionale che a livello mondiale. Tuttavia, per entrare a far parte del mercato globale degli alimenti, è necessario che la Federazione adotti anche altri accorgimenti, come quello di rivedere la logica della filiera che va dal produttore al consumatore, per evitare che la metà degli ortaggi raccolti venga persa nel passaggio dai campi ai luoghi in cui vengono lavorati.

lunedì 2 aprile 2012

Russia e Cina: i nuovi ricchi sono i giovani

Grazie alle nuove tecnologie, anche Cina e Russia nel “club dei cento miliardari”; più giovani rispetto ai “paperoni” degli Stati Uniti.

Secondo uno studio di Forbes Insight e Societè Generale, riportato dal Financial Times, Russia e Cina contano più di 100 miliardari, raggiungendo così gli Stati Uniti e superandoli “in termini età”: i 115 miliardari cinesi e i 101 miliardari russi, a differenza dei “paperoni Usa”, sono infatti “più giovani”. Quelli russi, in particolare, sono in media 10 anni più giovani dei miliardari indiani e 25 anni più giovani di quelli francesi. Inoltre, come riporta il Financial Times, “i miliardari russi sono “self-made men”, si sono fatti da soli nel senso che ognuno è responsabile della sua ricchezza e non l’ha ereditata”.
Dall’esame di 1.253 patrimoni in 12 paesi, emerge che quasi la metà dei maggiori patrimoni mondiali è ancora gestita da “famiglie”, soprattutto nei mercati maturi, tuttavia, l'avvento della società tecnologica ha contribuito a formare nuovi ricchi: il settore tecnologico sta cambiando le regole in termini di coinvolgimento familiare e gestione delle ricchezze perché è l’unico in cui i miliardari sono prevalentemente giovani e hanno accumulato “da soli” grandi patrimoni. Lo studio, infatti, mostra che il 46% dei patrimoni sui mercati maturi viene gestito attraverso il coinvolgimento familiare, mentre, in quelli emergenti, solo il 39%: “Il coinvolgimento delle famiglie varia per regione e industria. Nei mercati maturi i patrimoni gestiti con il coinvolgimento di famiglie e che sono stati ereditati è maggiore che nei mercati emergenti”. La percentuale più bassa di patrimoni gestiti da dinastie si riscontra, appunto, in Russia (19%), Regno Unito (25%) e Cina (33%).