Secondo alcuni scienziati non vi è il “riscaldamento globale” alla base dei problemi relativi all’agricoltura, ma “l'imprevedibilità del clima globale.”
L'agricoltura è un settore con un lungo ciclo di produzione, con almeno sei mesi tra l'inizio della produzione e del prodotto finito, ed è dipendente dalle condizioni meteo-climatiche; le decisioni su come lavorare i campi, circa quando e quali semi seminare, quali fertilizzanti usare, e molti altri aspetti, dipendono, infatti, dalle temperature previste. Con un'estate particolarmente calda e un inverno molto rigido, è ancora possibile avere una produzione redditizia, tuttavia è necessario avere una previsione attendibile delle condizioni climatiche con almeno sei mesi di anticipo e, nel corso degli ultimi anni, solo pochi meteorologi sono riusciti a stimare le condizioni meteo con mesi di anticipo.
In Russia, a causa dell'imprevedibilità del clima globale e dei crescenti costi di produzione, la produzione di cereali è diminuita 25-30% in un anno. Gli agricoltori e gli esperti di agricoltura russi confidano nel sostegno del Cremlino, che fornisce un aiuto finanziario alle imprese agricole in caso di calamità naturali per evitare che vadano in bancarotta. Il bilancio federale 2012, per esempio, ha stanziato circa 130 miliardi di rubli (4,5 miliardi di dollari) per sostenere il settore. Tuttavia, il meccanismo di assegnazione di tali fondi presenta delle lacune: non esistono regolamenti e il processo decisionale è lasciato ai funzionari locali, che spesso agiscono in maniera arbitraria. Così, coloro che non hanno accesso ai fondi e non hanno la possibilità di investire nella ricerca, confidano invece nella teoria secondo la quale i cambiamenti climatici sulla Terra sarebbero connessi ai cicli solari: nei prossimi anni, le fluttuazioni a poco a poco si spegneranno e il clima tornerà ad essere prevedibile.
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