Ieri, davanti alla Duma russa, Putin ha annunciato che la Russia intende investire nella ricerca e nello sfruttamento dello shale gas.
In occasione del suo ultimo discorso da Primo ministro davanti alla Duma russa, ieri Putin ha annunciato che la Russia investirà nella ricerca e nello sfruttamento dello shale gas, che viene estratto attraverso la frantumazione di rocce profonde. Il Cremlino intende quindi raccogliere la sfida degli Stati Uniti e dei paesi europei che sono già impegnati nello sfruttamento di questo gas. Putin, che dal 7 maggio diventerà nuovamente il Presidente della Federazione, aveva sollevato il tema dello shale gas già 18 mesi fa, sollecitando la Gazprom ad entrare con decisione nel settore.
Secondo l'EIA - l'agenzia d'informazione del governo Usa sull'energia - la produzione di gas naturale degli Stati Uniti, quest'anno, ha superato, per la prima volta, quella russa, mettendo il Paese al vertice della produzione mondiale; inoltre, la diminuzione dei prezzi del gas sta spingendo Cina e Polonia ad intensificare la loro attività di ricerca e sfruttamento dei giacimenti di shale gas, al fine di poter ridurre la loro dipendenza dal gas proveniente dalla Federazione.
L'approccio allo shale gas è abbastanza contrastato in Europa: a differenza della Polonia che vi investe fortemente, in Francia, Romania e Bulgaria tale attività risulta limitata dalle preoccupazioni ecologiste.
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