Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Federazione Russa.

venerdì 28 maggio 2010

Penalizzazioni più severe per l’industria estrattiva del carbone per tutelare la sicurezza

Il Primo Ministro russo Vladimir Putin ha annunciato, all’inizio della settimana, che verranno inasprite le pene per l’industria estrattiva del carbone. La decisione è stata presa in seguito all’incidente avvenuto tra l’8 ed il 9 maggio scorso alla compagnia Raspadskaya, in cui almeno 90 persone sono morte a causa della duplice esplosione avvenuta a 500 metri sotto il suolo nella regione di Kemerovo. Raspadskaya è una delle maggiori compagnie del settore, e produce l’11% del carbone utilizzato in Russia.
Putin, in seguito all’accaduto, ha deciso di prendere il comando dell’agenzia di sicurezza industriale, la Federal Service for Environmental, Technological and Atomic Inspection, annunciando la penalizzazione di manager e la chiusura temporanea di miniere che non rispettano i requisiti standard di sicurezza. Putin ha inoltre accusato il direttore della compagnia coinvolta, Igor Volkov, di aver violato le norme numerose volte e si aspetta quindi le dimissioni del manager. Tuttavia, l’azienda ha fatto sapere che non è nelle loro intenzioni lasciare che Volkov lasci la compagnia.
Nonostante le misure annunciate dal Primo Ministro, secondo le statistiche le miniere russe sono diventate più sicure negli ultimi anni. Il rapporto tra decessi e milioni di tonnellate prodotte è sceso dello 0,18 nel 2009 dall’1 del 1990. Secondo gli esperti del settore, i produttori di carbone avrebbero speso negli ultimi dieci anni circa 12 miliardi di dollari nello sviluppo delle miniere.

giovedì 27 maggio 2010

Dati positivi per l’economia russa nel primo quadrimestre del 2010

Gli indicatori macroeconomici della Russia registrano segnali positivi, anche se non ancora stabili. La produzione industriale è aumentata del 5,8% nei primi 3 mesi del 2010 e del 4,2% tra gennaio e aprile; il volume delle merci trasportate è cresciuta rispettivamente dell’11,5% e dell’11,8 per cento mentre l’inflazione si è attestata al 3,2%.
Il volume delle esportazioni nei primi 3 mesi sarebbe così cresciuto del 58,4% rispetto allo stesso periodo nel 2008 e al primo aprile ha raggiunto la cifra di 90,7 miliardi di dollari. L’import russo è salito del 12,7% nei primi 3 mesi del 2009, arrivando a 43,3 miliardi di dollari.
La ripresa dell'economia russa è sostenuta non solo dalla crescita della produzione e dalle importazioni nella Federazione Russa, ma anche dal rafforzamento del rublo e da una maggiore fiducia dei consumatori russi. Nel corso del 2009 il rublo si era svalutato di oltre il 25% nei confronti della moneta unica europea; ciò aveva comportato una pesante contrazione delle importazioni dall'Europa, con effetti particolarmente negativi sulle economie tedesca e italiana, principali partner commerciali della Russia. Tuttavia, il recente rafforzamento della valuta russa ha contribuito ad una crescita del 30% delle esportazioni verso la Federazione Russa nel primo trimestre del 2010.

mercoledì 26 maggio 2010

Importanti partner stranieri per la creazione in Russia di una “Silicon Valley”

Si affacciano grandi aziende internazionali per la realizzazione in Russia di una “città dell’innovazione”, una comunità per lo sviluppo innovativo modellata sulla Silicon Valley della California, e che avrà sede a Skolkovo, vicino a Mosca. Tra i probabili partner del progetto ci sarebbero la finlandese Nokia e la statunitense Cisco Systems, le quali hanno confermato di essere tuttora in trattative; se dovessero aderire al progetto, Cisco si occuperà della formazione degli ingegneri russi e Nokia stabilirà un proprio laboratorio a Skolkovo, il Nokia Research Center.
La realizzazione della città dell’innovazione rientra nel piano di modernizzazione del presidente russo Dimitri Medvedev, per il quale le priorità in questo campo si concentrano nei seguenti settori: energia, informazione tecnologica, telecomunicazioni, biotecnologia e tecnologia nucleare. Il progetto verrà finanziato in parte dal governo, attingendo al budget di 340 milioni di dollari già previsti per modernizzazione e innovazione.
La ricerca di partner per il progetto era iniziata già qualche tempo fa; il mese scorso, infatti, emerse che il chief della Intel, Craig Barrett, avrebbe co - presieduto il consiglio di supervisione della città dell’innovazione russa. Tra gli altri nomi importanti che risultano alla guida del progetto ci sono: l’americano biochimico, nonché Nobel, Roger Komberg ed il fisico russo, anch’egli Nobel, Zhores Alferov. La settimana scorsa, inoltre, l’Istituto di Tecnologia del Massachussets avrebbe confermato, secondo quanto affermato da Medvedev, che parteciperà alla creazione del centro accademico interuniversitario della città dell’innovazione, dove studieranno circa 2.000 studenti. L’accordo finale potrebbe essere siglato in occasione del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo in giugno.

martedì 25 maggio 2010

Tensioni tra Russia e Ucraina per il controllo dei gasdotti

In occasione della vista del presidente russo Dimitri Medvedev in Ucraina, avvenuta il 17 e il 18 maggio scorso, sono sorte alcune divergenze tra i due paesi. Durante l’incontro sono stati firmati dai leader dei due paesi una serie di accordi per la creazione di una joint venture nel campo dell’aviazione e per la promozione della sicurezza nel Mar Nero, in seguito all’estensione della presenza russa in Crimea. Tuttavia, il presidente ucraino Viktor Yanukovych è fortemente attaccato nel suo paese, in particolare dall’ex presidente Tymoshensko che ritiene gli accordi con La Russia pericolosi per la stabilità del paese. Le tensioni tra le due nazioni si concentrano, infatti, sul controllo dei gasdotti ucraini che portano l’80% del gas russo in Europa. Il colosso russo Gazprom sarebbe molto interessato alla rete di gasdotti ucraini, e vorrebbe creare una fusione con l’ucraina Naftgas; tuttavia l’Ucraina è restia a cedere più del 50% della compagnia locale al gigante russo.

lunedì 24 maggio 2010

Probabile accordo sulla "witholding tax" tra Italia e Russia

La scorsa settimana si è svolta presso il Ministero dello Sviluppo Economico italiano la XI Sessione del Gruppo di Lavoro italo -russo per la cooperazione economica.
Durante l’incontro si è trovato un accordo per la creazione, a Mosca, di un Centro italo - russo di design.
L’Italia, inoltre, ha fatto pressione per la questione della withholding tax, ovvero la ritenuta sugli interessi del 10%, prevista dal 2004 dalla Convenzione tra Italia e Russia per evitare le doppie imposizioni sul reddito ed il patrimonio. Questa normativa si rivela dannosa per le banche italiane a vantaggio degli altri partner europei non gravati da tale tassa. La Federazione Russa ha accettato di riaprire le consultazioni, già dal prossimo settembre, per un’eventuale eliminazione della tassa.
Si tratterebbe di un accordo importante per l’Italia, dato che si è attestata il secondo partner commerciale della Russia, dopo la Germania, e che permetterebbe al nostro paese di avere maggior competitività nella Federazione Russa.

venerdì 21 maggio 2010

Incontro tra Russia e Italia su sicurezza europea e rapporti con gli organismi internazionali

Presso Villa Madama ci sarà un importante incontro tra i Ministri degli Esteri e della Difesa russi, Serghei Lavrov e Anatoli Serdyukov, e italiani, Franco Frattini e Ignazo La Russa. La riunione toccherà le questioni riguardanti la sicurezza europea, con particolare attenzione alla situazione in Afghanistan, per la quale Mosca ha già espresso l’interesse al raggiungimento di una stabilità del paese. Si tratta del primo incontro relativo al processo di re-engagement di Mosca, in cui si opera per stabilire una cooperazione più solida tra Russia e due importanti organismi internazionali: L’Unione Europea e la NATO.
Per quanto riguarda la UE, il 31 maggio si terrà un summit a Rostov, in cui si dibatterà sulla liberalizzazione dei visti, sulla quale la Federazione Russa pone particolare attenzione, un Partenariato tra le parti per la Modernizzazione del paese e la partecipazione di Mosca alle decisioni europee in materia di sicurezza. Con la NATO, invece, si stanno già raggiungendo buoni risultati grazie all’appoggio di Mosca nella lotta al terrorismo internazionale.

giovedì 20 maggio 2010

In aprile la produzione industriale russa è aumentata del 10,4%

Secondo quanto riportato dal Servizio di Statistica dello Stato, la produzione industriale russa è aumentata in aprile del 10,4% conto il 5,7% di marzo. La crescita si è avuta grazie all’impulso del settore manifatturiero, in particolare nel campo automobilistico e della produzione di tubi in acciaio. Il settore manifatturiero, infatti, ha registrato una crescita del 15,7% nel mese di aprile; la produzione di elettricità, gas e acqua è salita del 2,6% e quella mineraria ed estrattiva del 5%.
L’aumento delle vendite a livello globale, l’innalzamento dei prezzi delle materie prime e l’accelerazione della domanda locale hanno stimolato la produzione delle principali imprese. I dati riportati rappresentano una premessa per la crescita del PIL russo nei prossimi mesi, dopo i deludenti risultati dei primi quattro mesi del 2010, in cui si è registrato una percentuale del 2,9% annuale, ben sotto la media stimata. Se la situazione dovesse continuare positivamente, l’economia del paese potrebbe crescere nell’arco dell’anno del 5%, dopo il crollo del 7,9% che subì nel 2009.

mercoledì 19 maggio 2010

Gazprom restringe le condizioni contrattuali per l’Europa

La compagnia russa Gazprom ha dichiarato che ridurrà le vendite dirette di carburante ai clienti europei che non acquistano il volume stabilito da contratto; i clienti dovranno quindi pagare il quantitativo stabilito dagli accordi. La compagnia, per la crisi economica, ha comunque accettato l’acquisto di un minor volume di carburante nei contratti a lungo termine. Le precauzioni prese sono una forma di tutela della società al forte calo della domanda subita a causa della crisi internazionale. Nella seconda metà del 2009 la domanda europea è aumentata, ma la ripresa del settore non è ancora completa. Secondo gli esperti, sono necessarie nuove negoziazioni in campo contrattuale. Nei primi 4 mesi del 2010 Gazprom ha venduto all’Europa Occidentale e Centrale circa 39,4 miliardi cubici di gas. Si prevede che si ritornerà ai livelli del 2008 tra il 2011 e il 2013.

martedì 18 maggio 2010

La Russia costruirà "Ski Resorts" nel Caucaso

Il presidente russo Dimitri Medvedev pianifica la costruzione di un complesso sciistico nel Nord del Caucaso, dove intravede ottime potenzialità nel settore turistico. Le zone coinvolte saranno: Matias, nel Dagestan; Mamison, nel Nord Ossetia, Arkhyz, nel Karachayevo-Cherkessia; Lago-Naki, nel Adygeya e Mount Elbrus, nel Kabardino-Balkaria. Secondo quanto dichiarato dal presidente, in queste aree ci sarebbero già efficienti infrastrutture e aeroporti di collegamento. L’obiettivo è quello di risollevare l’economia locale, indebolita dal separatismo e dal terrorismo, attraendo milioni di turisti. In questo modo si creerebbero circa 160.000 nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi e si migliorerebbe la vita della popolazione locale.
Il costo per la costruzione dei resort sarà di 14,9 miliardi di dollari e i lavori inizieranno già il prossimo anno. La realizzazione dell’opera sarà eseguita tramite un accordo di partnership tra stato e privati: il governo si occuperà dell’aspetto organizzativo e funzionale, investendo inoltre 60 miliardi di dollari nella costruzione di nuove strade e infrastrutture, mentre i privati copriranno la maggior parte dei costi del progetto. Tra gli investitori stranieri ci sono imprese statunitensi, arabe, scandinave ed europee (tra cui la compagnia di assicurazioni tedesca Allianz) e le banche JPMorgan Chase e Morgan Stanley. La compagnia tedesca MasterConcept Consulting si occuperà della concezione del progetto. Ulteriori costi verranno sostenuti per la costruzione di alberghi che dovranno essere in grado di accogliere circa 5 milioni di turisti, secondo quanto sostenuto dagli organizzatori. L’intero progetto coprirà un’area di 4.000 ettari e le piste saranno lunghe 800 km.

lunedì 17 maggio 2010

La Russia stringe accordi con il Brasile e vede in Lula l’ultima occasione per dialogare con l’Iran

Nei giorni scorsi il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula de Silva era in visita in Russia, dove ha incontrato il presidente russo Dimitri Medvedev per discutere dei loro rapporti commerciali. Dal 2004 al 2008, infatti, il valore dell’interscambio tra i due paesi è quadruplicato, arrivando alla cifra di 6,8 miliardi di dollari nel 2009. In occasione dell’incontro si sono pianificati e messi a punto vari progetti in campo energetico, idroelettrico e termico, oltre ad una serie di accordi tra cui la cancellazione del regime dei visti. Si è impostata la cooperazione tra i due paesi nello sviluppo del settore petrolifero, in quello della costruzione navale, del trasporto ferroviario, dell’esplorazione spaziale e della costruzione di aerei. Gazprom stabilirà una filiera di rappresentanza a Rio de Janeiro e Inter RAO parteciperà all’appalto per la costruzione di due dighe idroelettriche. Secondo Medvedev lo scambio commerciale con il Brasile raggiungerà la cifra di 10 miliardi di dollari nel 2010.
I rapporti tra i due paesi si consolidano anche nella questione iraniana sul nucleare. Il presidente russo ha dichiarato che Lula rimane l’unica possibilità per persuadere l’Iran a prendersi le responsabilità per il suo programma nucleare: se dovesse fallire verranno inasprite le sanzioni previste nei confronti del paese arabo.
Nel frattempo gli Stati Uniti hanno ratificato l’accordo sulla cooperazione nucleare civile con la Russia (firmato il 5 maggio 2008 ma poi abbandonato a causa della crisi caucasica tra Russia e Georgia) che si rivela oggi fondamentale per una cooperazione stabile nei confronti dell’Iran minaccioso.

venerdì 14 maggio 2010

La Russia rischia la “fuga di cervelli”

Secondo un recente sondaggio della società HeadHunter, condotto tra i residenti russi delle maggiori città, tre quarti degli intervistati è fortemente interessato a trovare lavoro all’estero. Con il fenomeno della globalizzazione e della mobilità lavorativa anche la popolazione russa tende ad espatriare per la carriera. I paesi più attrattivi sarebbero: Gran Bretagna (con la preferenza del 42% degli intervistati), Stati Uniti (41%), Germania (38%), Canada (32%) e Australia (28%). Tra i lavoratori interessati a questa opportunità ci sono soprattutto coloro che operano nel settore dell’alta tecnologia (21%), settore produttivo (10%), settore finanziario (8%) e di consulenza (6%). In effetti, per gli specialisti del marketing e per chi lavora nel campo amministrativo ed ha una buona conoscenza dell’inglese, le migliori opportunità di carriera rimangono ancora all’estero. Inoltre, rivoluzioni, guerre, riforme e terrorismo sono tra i fattori che spingono i russi a prendere in considerazioni l’ipotesi di espatriare. Tuttavia, dal 2003, sembra iniziare anche il fenomeno contrario: molti di coloro che avevano lasciato il paese stanno tornando in patria per fare carriera in Russia.
Al momento però, nonostante la nuova politica dei visti per attrarre più talenti stranieri, la Federazione Russa rimane, nel mondo del lavoro, più un paese da cui partire che una destinazione.

giovedì 13 maggio 2010

Accordo tra Russia e Turchia per la creazione di una centrale nucleare sul Mediterraneo

Mercoledì scorso è stato firmato ad Ankara un accordo tra Russia e Turchia per la creazione di una centrale nucleare e per investimenti pari a 20 miliardi di euro. L’accordo apre una nuova pagina nell’espansione globale dell’industria russa e rappresenta anche una ripresa dei rapporti tra i due paesi, ormai inesistenti sin dall’epoca della guerra fredda.
Il progetto vedrà sorgere 4 nuovi reattori ad Akkuyn, sulla costa mediterranea, e verrà realizzato dalla compagnia russa Rosatom, con un investimento dal valore di circa 16 miliardi di euro. Rosatom controllerà le strutture della centrale e venderà l’energia prodotta; inizialmente stabilirà in loco una sua sussidiaria per l’inizio dei lavori e poi offrirà 49% dell’impresa ai possibili investitori turchi e non. La compagnia prevede di risarcire i costi 15 anni dopo la costruzione dei reattori vendendo metà dell’elettricità alla compagnia energetica statale turca Tetas; inoltre trasferirà il 20% del profitto al governo turco. Secondo il progetto, il primo reattore verrà inaugurato nel giro di 7 anni.
Oltre alla centrale nucleare i due paesi considerano anche altri progetti comuni, tra cui quelli relativi al commercio di gas per Blue-Stream-2 e South Stream. Sembra possibile anche il coinvolgimento della Russia nell’oleodotto Samsun-Ceyhan, che collega il Mar nero al Mar mediterraneo, ora in un progetto comune tra la turca Calik e l’italiana Eni. Gli accordi sono stati discussi durante una visita in Medioriente del presidente russo Dimitri Medvedev, che si è conclusa in Siria, dove ha dichiarato che la Russia potrebbe costruire altri reattori nucleari per il paese arabo.

martedì 11 maggio 2010

In ripresa il mercato edile russo

Nei primi mesi del 2010 la quota di costruzione degli edifici sale all’11%, dopo un pesante rallentamento subito nel 2009. L’anno scorso, a causa della crisi economica, molti cantieri, residenziali e commerciali, erano stati chiusi; la superficie commerciale non sfruttata era giunta, a fine 2009, a percentuali del 7% a Mosca e del 20% nelle altre grandi città. Quest’anno, in vista della ripresa, le autorità russe hanno deciso di stanziare 1.200 milioni di euro per favorire la rinascita dell’edilizia nella capitale. Nel breve e medio termine, quindi, ci sarebbero buone possibilità per chi volesse investire nel settore.
Un aspetto che non va tralasciato se si desidera entrare nel mercato edile russo riguarda le caratteristiche atipiche dell’edilizia residenziale della Federazione Russa. In questo segmento, infatti, esiste un’alta frammentazione dell’offerta a causa della distribuzione non omogenea della ricchezza. Ciò comporta l’esistenza di diverse tecniche e qualità costruttive. Gli immobili residenziali russi si dividono in due tipologie: la classe economica e la classe di lusso. Nella prima rientrano tutti gli edifici vecchi, anche risalenti all’epoca sovietica, le case prefabbricate in cemento armato e l’edilizia sociale. Della seconda fanno parte, invece, i palazzi storici, i grattacieli moderni e le case singole di periferia.

lunedì 10 maggio 2010

Nuova politica dei visti per attirare manager stranieri in Russia

In Russia potrebbe presto entrare in vigore una nuova politica dei visti a favore dei manager stranieri che guadagnano almeno 65.000 dollari all’anno; la normativa prevede una riduzione dell’iter burocratico esistente per ottenere il visto lavorativo ed una serie di agevolazioni fiscali. Da gennaio 2011 l’ottenimento del visto russo potrà avvenire entro 14 giorni con una richiesta scritta del datore di lavoro, senza dover versare la quota prevista dal Servizio Federale di Migrazione. Inoltre, assieme ad un visto lavorativo di tre anni, gli specialisti potrebbero ottenere la residenza permanente con le proprie famiglie pagando il 13% delle tasse sin dall’inizio.
Per le imprese russe ciò potrebbe portare ad una maggior flessibilità nell’assunzione di personale straniero qualificato. Questa politica potrebbe inoltre attrarre maggiori investimenti internazionali nel paese, contribuendo così alla crescita economica della Russia. Dai dati ufficiali emerge che oggi ci sono tra i 10.000 e i 15.000 manager stranieri nella Federazione Russa, ma per stimolare l’imprenditoria dovrebbero essercene almeno 10 volte tanto; inoltre, secondo un recente sondaggio del sito "The Network", la Russia è al 32esimo posto su 35 paesi in cui le persone vorrebbero lavorare.

venerdì 7 maggio 2010

Cresce la distribuzione al dettaglio in Russia

La quota della Grande Distribuzione Organizzata nel commercio al dettaglio russo continua a crescere dal 2009, grazie ad una buona reazione degli operatori del settore alla crisi economica. L’ottimizzazione dei costi, la riduzione delle referenze a scaffale e l’aumento della redditività media a metro quadro hanno permesso un aumento del valore delle vendite già nel 2009, raggiungendo il valore di 14,5 mila rubli. Le grandi catene detengono la maggior quota del mercato con una percentuale del 30,5% (rispetto al 28,3% del 2008). Nel 2010 si sono registrati una crescita delle vendite al dettaglio dello 0,3% su base annua a gennaio e dell’1,3 % a febbraio. Secondo le stime il settore potrebbe crescere annualmente del 3,2% nel triennio 2010-2012.
Tra i mercati in forte sviluppo si trovano i generi alimentari, con una crescita dei supermercati economici e dei discount, e le bevande alcoliche, che hanno visto un aumento della preferenza per birra e vino. Buoni anche i dati dei centri commerciali e del settore dei cosmesi e profumi (+ 3%), soprattutto nel segmento della vendita diretta.

giovedì 6 maggio 2010

Il segmento degli ipermercati in Russia: probabile nuova strategia di Wal-Mart

Secondo alcune fonti, la catena internazionale Wal-Mart sarebbe in procinto di avviare una nuova duplice strategia in Russia; il marchio di retail starebbe in fatti per aprire nuovi punti vendita nel paese e acquisire una catena locale. Le decisioni del marchio rimangono ancora però abbastanza oscure. Già nel 2007 sembrava essere interessata all’ingresso nel mercato russo tramite un partner locale, e al tempo si fecero nomi di ipermercati domestici, come Lenta, Kopeika, Karusel e Mosmart. Solo nel 2008 aprì il suo ufficio nella Federazione Russa. Oggi, se le voci venissero confermate, avrebbe la possibilità di aprire tre tipi di negozi: da 1.500 mq, da 8.000 mq o più piccolo. Nel paese sono già presenti altri ipermercati internazionali e locali: la francese Auchan e Lenta hanno punti vendita di 1.500 mq, mentre Magnit di 8.000 mq. L’obiettivo di Wal-Mart sarebbe quello di raggiungere le aree con maggior densità residenziale.
Mentre c’è chi pensa di entrare nel mercato russo, c’è invece chi lascia il territorio, come ha fatto recentemente Carrefour. La società francese ha lasciato la Russia lo scorso ottobre 2009 a causa di mancate prospettive di crescita e di acquisizioni. Secondo alcuni esperti del settore questa scelta è stata affrettata, in quanto il segmento degli ipermercati in Russia è ancora poco sviluppato e quindi presenta buone possibilità di crescita.

martedì 4 maggio 2010

La Banca Centrale Russa taglia ancora i tassi

La Banca Centrale Russa ha deciso giovedì scorso di tagliare ulteriormente i tassi principali, portando ad una diminuzione del tasso di rifinanziamento dall’ 8,25% all’ 8% e riducendo così di 25 punti base. Si tratta del tredicesimo taglio dall’aprile 2009 e potrebbe portare ad un innalzamento dell’inflazione nella seconda metà dell’anno, sostenendo così il rublo. La decisione presa dall’istituto, infatti, è volta al rafforzamento della valuta russa, che subito dopo la misura intrapresa ha raggiunto il picco di 33,47 contro il paniere dollaro-euro. Secondo alcuni economisti russi il taglio effettuato darà sostegno al rublo grazie l’innalzamento della domanda dei bond russi. La prossima decisione sui tassi bancari verrà presa in maggio, ma se la crescita economica continuerà, la Banca Centrale non dovrebbe fare ulteriori tagli.

lunedì 3 maggio 2010

Bilancia commerciale positiva per l’inizio del 2010

Il primo trimestre 2010 la bilancia commerciale russa segna un andamento positivo; si attesta infatti ad un valore pari a 46 miliardi di dollari. Secondo Il Ministro russo per lo Sviluppo Economico tale dato è di 2,4 volte superiore rispetto al valore del 2009 per lo stesso periodo. Un ruolo trainante nella ripresa economica è svolto dagli scambi commerciali che raggiungono la cifra di 136,6 miliardi di dollari complessivi, con l’export pari a 91,3 miliardi e l’import a 45,3 miliardi. La cifra elevata delle esportazioni è dovuta alle quotazioni internazionali degli idrocarburi russi che continuano a registrare valori positivi.

Si aprono buone opportunità per il mercato vinicolo in Russia

Si intravedono nuove opportunità per i produttori italiani di vino che vogliono esportare in Russia. Fino a poco tempo fa il mercato russo del vino non offriva grandi prospettive in quanto i prezzi sono sempre stati più alti rispetto al resto d’Europa (anche 4-5 volte in più). Il motivo è da attribuirsi ai costi di trasposto, alle procedure di sdoganamento e alle elevate spese per le barriere d’entrata (in Russia, infatti, si richiede una certificazione obbligatoria e ci sono costi alti di marketing e di promozione). Inoltre il margine del canale di distribuzione russo impedisce di fatto lo sviluppo del mercato di consumo. Recentemente, però, il Servizio Federale Anti-monopolio della Russia ha scoperto che alcuni rincari di rivenditori di vino erano assolutamente ingiustificati e si prevedono quindi pesanti sanzioni per il settore. Per contrastare ciò molti rivenditori hanno così applicato sui vini sconti permanenti che vanno dal 25% al 75%, rendendo di fatto il vino più accessibile ai consumatori. Ciò rappresenta quindi una svolta importante ed allettante per gli esportatori di vino stranieri.