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lunedì 17 maggio 2010

La Russia stringe accordi con il Brasile e vede in Lula l’ultima occasione per dialogare con l’Iran

Nei giorni scorsi il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula de Silva era in visita in Russia, dove ha incontrato il presidente russo Dimitri Medvedev per discutere dei loro rapporti commerciali. Dal 2004 al 2008, infatti, il valore dell’interscambio tra i due paesi è quadruplicato, arrivando alla cifra di 6,8 miliardi di dollari nel 2009. In occasione dell’incontro si sono pianificati e messi a punto vari progetti in campo energetico, idroelettrico e termico, oltre ad una serie di accordi tra cui la cancellazione del regime dei visti. Si è impostata la cooperazione tra i due paesi nello sviluppo del settore petrolifero, in quello della costruzione navale, del trasporto ferroviario, dell’esplorazione spaziale e della costruzione di aerei. Gazprom stabilirà una filiera di rappresentanza a Rio de Janeiro e Inter RAO parteciperà all’appalto per la costruzione di due dighe idroelettriche. Secondo Medvedev lo scambio commerciale con il Brasile raggiungerà la cifra di 10 miliardi di dollari nel 2010.
I rapporti tra i due paesi si consolidano anche nella questione iraniana sul nucleare. Il presidente russo ha dichiarato che Lula rimane l’unica possibilità per persuadere l’Iran a prendersi le responsabilità per il suo programma nucleare: se dovesse fallire verranno inasprite le sanzioni previste nei confronti del paese arabo.
Nel frattempo gli Stati Uniti hanno ratificato l’accordo sulla cooperazione nucleare civile con la Russia (firmato il 5 maggio 2008 ma poi abbandonato a causa della crisi caucasica tra Russia e Georgia) che si rivela oggi fondamentale per una cooperazione stabile nei confronti dell’Iran minaccioso.

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