Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Federazione Russa.

mercoledì 30 novembre 2011

L’intervento di Jan Chadam al 6° Energy Meeting

In occasione del 6° Energy Meeting - dal 28 al 30 novembre a Sopot in Polonia - Jan Chadam, ad della Gaz-System, ha ribadito la posizione di assoluto rilievo che la Russia occupa tra i fornitori energetici europei.

Si conclude oggi il 6° Energy Meeting, iniziato lunedì e tenutosi a Sopot, in Polonia. In occasione dell’evento, Jan Chadam, amministratore delegato della società polacca Gaz-System, ha affermato: “Le nostre previsioni suggeriscono che i consumi di gas in Polonia cresceranno notevolmente. Entro il 2020 il consumo dovrebbe attestarsi tra i 17 e i 20 miliardi di metri cubi, un terzo in più rispetto ad oggi”.
La crescente domanda di gas rappresenta una sfida per tutto il Vecchio Continente, che, come la Polonia, avverte la necessità di non dipendere esclusivamente dalla Russia. A tal riguardo, Chadam ha dichiarato che, sebbene la Polonia non intenda rinunciare all'idea di diversificare l'approvvigionamento di gas, per ora la Russia rappresenta l'unica soluzione per soddisfare le esigenze energetiche del Paese: “Le consegne di gas naturale russo saranno la principale risorsa energetica per la Polonia. Il gasdotto Yamal sarà quello principale e rappresenterà l'elemento chiave del meccanismo di trasporto di gas dall'Est”.
Chadam ha inoltre esortato alla creazione di un corridoio europeo Nord-Sud che, dalla Polonia alla Croazia, integri il mercato energetico dalla Scandinavia all’Europa centrale: in questo modo il Paese potrebbe aspirare a diventare un hub per l'energia che dalla Russia e dal nord Europa andrebbe a convogliarsi verso il centro del Vecchio Continente.

martedì 29 novembre 2011

Segnali di ripresa per il settore immobiliare russo

Dopo i due anni di stagnazione causati dalla recessione del 2008, il settore immobiliare russo sta vivendo un nuovo slancio.

Prima della recessione internazionale, il settore immobiliare era in forte espansione nella Federazione Russa, i prezzi andavano crescendo e gli agenti immobiliari effettuavano ingenti investimenti. La crisi si è abbattuta sul mercato immobiliare russo poco dopo l’acquisizione di oltre un milione di metri quadrati destinati a diventare nuovi uffici a Mosca; con il collasso dei prezzi si era venuto a creare un surplus di spazio per gli uffici che oggi, grazie alla pressione della domanda sull’offerta, si sta tuttavia assorbendo. La mancanza di offerta ha inoltre consentito un innalzamento dei prezzi e dei costi d’affitto per immobili di prima qualità, che hanno addirittura superato i massimi segnati prima della bolla finanziaria.
Anche il mercato abitativo è in fase di ripresa. Lo scorso luglio, il volume delle compravendite delle nuove costruzioni ha registrato un’inaspettata accelerazione: secondo i dati riportati dagli analisti di Alfa Bank, è aumentato del 17,6% su base annua. Inoltre, l’Agenzia statale dei finanziamenti (Aizhk) stima che il numero di mutui e prestiti per l’acquisto di immobili passerà dall’attuale quota di 300mila euro a 741mila entro il 2015, e a 868mila entro il 2020.

lunedì 28 novembre 2011

Gli investimenti per Sochi 2014

Sono ormai noti i tratti fondamentali dell’ambizioso progetto relativo alle Olimpiadi invernali che si terranno a Sochi nel 2014.

Il programma del governo russo relativo ai lavori per la preparazione delle Olimpiadi che si terranno nel 2014 a Sochi, prevedeva inizialmente un investimento di 12 miliardi di dollari. Tuttavia, secondo le stime realizzate in seguito dalle istituzioni, la spesa complessiva sarebbe molto più elevata e renderebbe il progetto paragonabile alle Olimpiadi estive di Pechino 2008 (ad oggi i Giochi più costosi della storia).
Il Comitato olimpico internazionale ha voluto precisare che il budget destinato ai Giochi olimpici veri e propri, per i quali è prevista una spesa standard non superiore ai 2,5 miliardi di dollari, non va sommato ai progetti collaterali. Inoltre, considerando la mole di lavori che dovranno essere svolti in un lasso di tempo molto breve, il costo dell’iniziativa non risulta poi tanto eccessivo.
Le strutture destinate propriamente allo svolgimento dei Giochi sono 11 e comprendono: un complesso sciistico, una pista per bob e slitte, uno snowboard park, un palazzo del ghiaccio, un trampolino per il salto con gli sci, alcune piste da pattinaggio e campi di hockey; le stesse, come è solito nelle Olimpiadi invernali, saranno situate in due villaggi sportivi che, nel caso di Sochi, saranno molto vicini; i tifosi saranno così favoriti negli spostamenti tra gli impianti, che saranno pronti per l’utilizzo già nel 2012. Infine, in occasione della competizione a cinque cerchi, la capacità ricettiva della città che si affaccia sul Mar Nero, verrà moltiplicata, attraverso la creazione di 42mila nuovi posti letto all’interno degli alberghi: prevalentemente hotel a tre stelle, molti dei quali, finite le Olimpiadi, verranno convertiti a uso abitativo e immessi sul mercato immobiliare.

giovedì 24 novembre 2011

Rapporto SIPRI: cambiano i rapporti sino-russi

Lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) ha redatto un ampio rapporto relativo allo stato delle relazioni tra Russia e Cina.

Dal rapporto sulle relazioni che intercorrono tra Russia e Cina elaborato dei ricercatori del SIPRI - Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma - emerge che va scemando la collaborazione avviata dai governi dei due Paesi in seguito allo scioglimento dell'Unione Sovietica e fondata su alcuni interessi condivisi: sicurezza dei confini comuni, contrasto del fondamentalismo islamico, del terrorismo e della proliferazione di armi non convenzionali, affermazione del principio di non ingerenza nelle questioni interne degli altri stati, costruzione di un assetto internazionale multipolare.
La cooperazione strategica intrapresa da Mosca e Pechino si caratterizza soprattutto per la collaborazione in ambito militare che, dagli anni Novanta ad oggi, è stata continua e proficua. Tuttavia, oggi le tecnologie militari e l'esportazione di armi sono diventate i principali motivi di attrito fra i due paesi: il Dragone, che occupa il secondo posto a livello militare per la spesa militare, e che nel periodo 1991 - 2010 ha importato più del 90% delle principali armi convenzionali dalla Russia, a partire dal 2005, pur restando interessato alle tecnologie militari russe, ha deciso di sviluppare una propria industria degli armamenti e di favorire le proprie esportazioni di armi, facendo crollare gli ordini presentati alla Russia.
Un altro elemento critico nelle relazioni tra i due Paesi è costituito dal petrolio. La Cina è il secondo se non il primo importatore di oro nero, mentre la Russia ne è forse il maggior produttore: le divergenze circa i prezzi e la volontà di ridurre la dipendenza energetica hanno limitato le importazioni cinesi, che negli ultimi anni non sono mai state superiori al 10% del totale.
In conclusione, dal rapporto SIPRI si evince che tra i due Paesi stanno venendo meno gli interessi strategici precedentemente condivisi. La Russia si considera un paese europeo ed i suoi gruppi dirigenti nutrono una profonda diffidenza per la Cina, percepita come una minaccia strategica; d’altro canto la Russia diventa sempre meno importante per Pechino ed entrambe le potenze intendono sviluppare soprattutto le relazioni con gli Stati Uniti.

mercoledì 23 novembre 2011

Medvedev: un esercito a prova di scudo Usa

Dmitrij Medvedev ha annunciato di aver ordinato ai vertici militari di mettersi nelle condizioni di poter distruggere il sistema di difesa missilistico che gli Usa stanno pianificando in Europa.

Poche ore prima dell’annuncio televisivo in cui il presidente Medvedev ordinava all’esercito di prepararsi ad annientare il sistema missilistico Usa in Europa, Washington aveva annunciato la sospensione dell’invio di informazioni al Cremlino sugli spostamenti di forze convenzionali in territorio europeo, in obbedienza al Trattato Cfe, sebbene i russi si siano ritirati da quest’ultimo già da quattro anni.
Le parole di Medvedev mostrano che quella attuale è una fase particolarmente difficile dei rapporti tra Mosca e Washington, che da anni sono offuscati dalle divergenze relative allo Scudo spaziale, percepito da Mosca come una minaccia sulla propria deterrenza nucleare; Washington non intende modificare i propri piani e assicura che i missili trasferiti alle porte della Ue sono diretti contro l’Iran, tuttavia non accetta di fornire garanzie scritte.
Relativamente all’annuncio di Medvedev, l’ambasciatore russo a Bruxelles, Dimitrij Rogozin ha fatto eco al presidente russo dichiarando che i provvedimenti militari ordinati mettono Mosca in grado di scongiurare la minaccia che lo Scudo costituisce per i russi.
Secondo alcuni analisti i toni sono particolarmente accesi perché - trovandosi in prossimità delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, previste per il prossimo 4 dicembre, e delle presidenziali previste per marzo 2012 - il Cremlino si vede costretto a difendere il forte calo di popolarità registrato da Medvedev, da Putin e dal loro partito, Russia Unita e far presa sulla frange nazionaliste degli elettori, che apprezzano molto le prese di posizione contro Washington.

martedì 22 novembre 2011

Dati Rosstat: positivi costumi e investimenti

I dati macro pubblicati lo scorso venerdì da Rosstat indicano che lo scenario economico russo, caratterizzandosi per una crescita stabile della domanda domestica, rimane positivo.

Relativamente al mese scorso, in Russia le vendite retail hanno segnato +8,8% anno su anno, in leggero calo rispetto al +9,2% anno su anno registrato in settembre. La spesa discrezionale risulta ancora solida, considerando che le vendite retail non alimentari continuano a crescere e a tassi piuttosto elevati (+11,1% anno su anno). Tuttavia, se da un lato l’outlook dell’attività domestica è migliorato, dall’altro sussiste il rischio connesso alla diminuzione delle fonti di finanziamento delle banche che stanno iniziando ad adottare standard più restrittivi sul prestito: una crescita più contenuta di quest’ultimo avrà ripercussioni sui consumi nei mesi a venire.
Per quanto riguarda il settore immobiliare, sembra che l’attività edilizia sia in fase di ripresa: a meno che non si verifichino forti correzioni dei prezzi delle materie prime, si prevede che la domanda di investimento rimarrà su livelli positivi.
Gli unici dati deludenti rilevati da Rosstat riguardano il mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è passato dal 6,0% segnato in settembre al 6,4% nel mese scorso; anche la crescita dei salari nominali, relativamente allo stesso periodo, è diminuita, passando dal 12,9% al 12,6% anno su anno. Considerando la rigida struttura del mercato del lavoro presente in Russia, qualora il rallentamento economico si rivelasse più grave del previsto, non dovrebbe verificarsi una forte contrazione dell’occupazione, bensì una correzione a livello di crescita salariale.

lunedì 21 novembre 2011

Il Festival della Moda Russa

Dal 15 al 17 novembre scorso si è tenuta la quinta edizione del Festival della Moda Russa: una vetrina per i giovani stilisti d’avanguardia dell’Ex Unione Sovietica.

Lo scorso giovedì 17 novembre, si è concluso il Festival della Moda Russa, promosso e organizzato da Società Italia e giunto alla 5° edizione. L’evento, che ha avuto luogo a Milano, ha inoltre potuto contare sull'appoggio di istituzioni quali la Provincia di Milano, il Comune di Milano, il Consolato Generale d'Italia a San Pietroburgo, l'Ente Moda Italia, la Camera di Commercio Italo-Russa; all'apertura dei lavori era presente anche il Cav. Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana.
Come ogni anno, l’evento si è caratterizzato, per la presenza delle innovative creazioni dei giovani talenti più promettenti del settore della moda, provenienti da Ucraina, Russia, Kazakistan e, per la prima volta, anche dalla Siberia. La quinta edizione della kermesse, rientrando nel “2011 Anno Italia-Russia”, si è posta come scambio culturale fra i 2 Paesi, sottoforma di dialogo creativo e produttivo, come un’occasione per favorire l’incontro fra i modelli proposti dagli stilisti russi e quelli Made in Italy: Milano ha potuto così vedere da vicino l'interpretazione della moda da parte dei designer dell'Est Europa e il loro linguaggio innovativo, interessante anche per il mercato europeo e internazionale.
Durante le conferenze previste per il Festival, si è parlato anche dell’andamento del mercato della moda che, a dispetto dell’attuale situazione congiunturale, continua ad espandersi. A tal riguardo, Tatiana Souchtcheva - titolare di Società Italia e ideatrice e organizzatrice del Festival della Moda Russa - relativamente alla moda femminile, ha affermato: “Oggi la donna russa è sicuramente molto più attenta all'eleganza, orientando le sue scelte verso un lusso meno ostentato e più di sostanza. Più vissuto e consapevole, con la capacità di scegliere e accostare capi di designer diversi, andando oltre il total look ipergriffato e creando un proprio stile personale”.

venerdì 18 novembre 2011

Mosca ospita una mostra dedicata a Caravaggio

Fino al 24 novembre 2011, presso la sede dell’Ambasciata d‘Italia a Mosca, sarà esposta l’opera del Caravaggio “Ragazzo con canestra di frutta”, che confluirà poi al Museo Pushkin per la mostra dedicata al genio lombardo.

Dallo scorso mercoledì 16 novembre, il capolavoro giovanile del Caravaggio “Ragazzo con canestra di frutta”, pezzo forte della Galleria Borghese di Roma, si trova a Mosca. La tela, fino al 24 novembre, è esposta a Villa Berg, sede dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, e dal 26 novembre al 12 febbraio 2012, sarà collocata presso il Museo Pushkin, insieme alle altre opere trasferite a Mosca in occasione della più grande esposizione delle opere del pittore lombardo mai organizzata in Russia: “Caravaggio (1571-1610). Dalle collezioni dei musei italiani e dei musei vaticani”. L’iniziativa, creata nell’ambito dell’anno della cultura italiana in Russia, chiude il ciclo di appuntamenti “Capolavori dai musei italiani. Da Raffaello a Caravaggio”.
Al museo Pushkin saranno esposti undici capolavori, tra cui la leggendaria “Deposizione nel sepolcro”, “La cena di Emmaus” e “Conversione di San Paolo”. In occasione dell’inaugurazione dell’opera, la direttrice del Pushkin, Irina Antonova, ha dichiarato: “Caravaggio occupa un posto particolare nel pantheon degli artisti europei perché con la sua nuova concezione pittorica del mondo e il suo nuovo linguaggio ha aperto il Seicento con un golpe artistico”.
L’ambasciatore italiano Antonio Zanardi Landi, alla presenza della Antonova e del vice ministro russo alla Cultura Andrej Busygin ha ricordato che quella di Mosca sarà la maggiore esposizione tutta italiana dedicata a Michelangelo Merisi e ha, inoltre, sottolineato che “riuscire a richiamare l’attenzione del pubblico russo su un’opera singola con una valenza particolare è stato possibile grazie all’alleanza eccezionale con il Pushkin e al sostegno del Ministero della Cultura russo, oltre agli sforzi di sponsor come Enel che ha permesso anche l’arrivo all’Ermitage di San Pietroburgo della Tempesta di Giorgione”.

giovedì 17 novembre 2011

Accordi Russia-Italia nel settore aerospaziale

Si consolidano i rapporti tra Italia e Russia nel settore dell’aerospazio: il workshop di Brindisi.

Si è concluso ieri il workshop sull’aerospazio di Brindisi, la ventesima tappa di incontri che, negli ultimi anni, hanno visto come protagonisti piccoli imprenditori e grandi gruppi industriali del settore. Martedì 15 novembre, durante la prima fase dell’evento promosso dalla Regione, si sono incontrati nella città pugliese i rappresentanti di dieci aziende russe e di venti imprese italiane che, sull’onda della collaborazione precedentemente avviata, sono pronti a stabilire nuovi rapporti commerciali. A tal riguardo, Chiara Gargano, del ministero per lo Sviluppo economico, spiega: “Dopo il magnifico avvio nel 2004, dal 2008 abbiamo subito una flessione che oggi sembra superata. Credo che esistano ancora notevoli possibilità di unire i nostri interessi a quelli dei russi”.
Il presidente del distretto produttivo pugliese, Giuseppe Acierno, moderatore della prima giornata del workshop, nelle fasi di saluto e di confronto tecnico sulla realizzazione del Super Jet 100, ha spiegato anche il supporto dato alle imprese locali. Alenia Aeronautica, la più importante realtà industriale italiana del settore, subappaltando a piccole imprese brindisine la costruzioni di alcuni elementi, sta contribuendo in maniera sostanziale alla realizzazione di questo nuovo aeromobile per la parte degli interni: “Il distretto rappresenta un supporto importante ma è anche un continuo stimolo per le imprese di questo settore. Questi due giorni servono proprio per consolidare ciò che è già stato realizzato e promuovere nuovi rapporti commerciali”, ha dichiarato Acierno.
Oltre alla collaborazione relativa al Super Jet 100, la Regione punta anche sulle zone franche che sono state create sul territorio russo e che consentono tassazioni agevolate alle imprese dell’aerospazio.

martedì 15 novembre 2011

I vantaggi dell’ingresso della Russia nella Wto

I benefici che l’ingresso della Russia nella Wto può portare ai paesi occidentali e, in primis, all’economia italiana.

L’ingresso della Russia nella Wto, in seguito alla chiusura del negoziato durato 18 anni, consentirà alla Federazione di giovare dell’aumento degli investimenti esteri e rappresenta una grande opportunità anche per le economie occidentali, Italia in primis. L’export italiano vale 8 miliardi di euro e, nel 2010, ha segnato un aumento del 23%: per il Belpaese quello russo è il 13° più importante mercato di destinazione, non molto lontano da quello cinese.
Inoltre, grazie all’ingresso nella Wto la Russia sarà impossibilitata ad alzare barriere agli scambi commerciali e quindi ad adottare misure che, distorcendo il mercato interno, ostacolano il libero commercio, come è avvenuto lo scorso anno, quando Putin ha raddoppiato i dazi relativi alle importazioni di automobili nuove. L’accordo firmato di recente, sebbene non abbassi di molto i dazi vigenti, impedisce alla Russia di aumentarli in futuro e, al contempo, non consente al Cremlino l’erogazione di incentivi che potrebbero dare un vantaggio competitivo alle aziende nazionali.
L'impatto dell'accordo riguarda anche gli investimenti esteri nei servizi: ora le imprese di telecomunicazioni potranno operare senza avere un socio locale di maggioranza e le assicurazioni e le banche straniere potranno aprire delle sussidiarie.
L'accordo della Wto apporterà, inoltre, un rafforzamento del quadro istituzionale: verranno eliminate o riformate tutte le misure che possono ostacolare l'accesso al mercato e quindi limitare la possibilità per le imprese straniere di acquistare componenti e input esteri in genere. Verranno introdotte misure efficaci per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e le regole sugli appalti pubblici saranno riviste affinché non favoriscano più i produttori nazionali indebitamente.

lunedì 14 novembre 2011

La joint venture Pirelli-Rostechnologii diventa operativa

L’accordo per creare una joint venture firmato da Pirelli e Rostechnologii nel novembre 2008 diventa operativo.

L’accordo per la creazione di una joint venture che Pirelli aveva firmato con la Rostechnologii nel novembre 2008 è vincolato all’acquisto di due fabbriche che in precedenza appartenevano alla Amtel-Vredestein: quella di Kirovsk e quella di Voronezh dalla Sibur Russkie Shiny. Per l’acquisto delle due fabbriche Pirelli spenderà 222 milioni di euro e investirà altri 200 milioni per incrementarne la produttività. Nel 2012 la fabbrica di Kirovsk dovrebbe arrivare alla produzione di circa 6,5 milioni di gomme, mentre quella di Voronezh dapprima a 2 milioni e, nel 2014, a 4 milioni. Entro il 2015 più del 60% della produzione di copertoni uscirà dal primo impianto col marchio Pirelli; non è ancora chiaro con quale marchio uscirà il restante 40%. Nel secondo impianto, la fabbrica più moderna di tutta la Russia, la produzione sarà invece completamente italiana e focalizzata sulle gomme di qualità premium.
L’alleanza con Rostechnologii, società russa con partecipazione statale, consentirà all’impresa italiana di dividere i rischi finanziari e legati al Paese. Inoltre, si prevede che la collaborazione con la Rosstechnologii fornirà a Pirelli più della metà dell’incremento di produttività: entro il 2015 si dovrebbe passare dagli attuali 56 milioni a 74 milioni di gomme per automobili e, grazie all’apertura dei nuovi stabilimenti, un pneumatico su sette proverrà da una ditta russa.
Il mercato russo attualmente è uno dei più attraenti per i grandi produttori mondiali, i dati relativi alla vendita di automobili sono, infatti, molto positivi e riguardano anche le auto di lusso, non soltanto le utilitarie. Le maggiori produttrici di gomme in Russia oggi sono la Sibur Russkie Shiny e la Nokian Tyres ma grazie agli ambiziosi progetti, anche la compagnia italiana potrebbe presto affiancarsi ai leader del mercato.

venerdì 11 novembre 2011

Kamaz-Mercedes: un nuovo "low cost" strada

La cooperazione tra la casa produttrice di camion russa Kamaz e Mercedes, ha portato alla creazione del trattore stradale Kamaz 5490, presentato in occasione dell’’11 edizione della fiera Comtrans di Mosca.

La Kamaz, azienda russa da sempre orientata ai mezzi da cava e cantiere, a partire dalla fine del 2013, produrrà nello stabilimento Kamaz nel Tatarstan il nuovo Kamaz 5490, il trattore stradale attualmente prodotto in Germania e Turchia da Mercedes Axor. Si tratta del frutto di un processo di integrazione del prodotto tra i due costruttori: Mercedes detiene infatti il 10% delle azioni della Kamaz.
Al fine di adattare la nuova versione del trattore stradale alle esigenze del mercato locale, verranno apportate modifiche alla carrozzeria, al telaio, al cambio e al ponte; tuttavia, il veicolo risulterà idoneo anche ai viaggi nella Ue: nasce infatti da subito come Euro 5, con cronotachigrafo digitale, sebbene tale livello normativo in Russia non sia richiesto. Inoltre, sarà dotato del sei cilindri in linea, nelle tarature da 420 e 440 CV (che in futuro verranno prodotte in Russia) è disporrà di componenti specifici estranei alla catena cinematica tradizionale, ma diffusi in Europa.
Il veicolo, sebbene i dati relativi al budget non siano ancora disponibili, dovrebbe costare il 25% in meno rispetto a un analogo veicolo europeo.

giovedì 10 novembre 2011

La Russia nel WTO dal 2012

La Russia entrerà a breve a far parte dell’Organizzazione mondiale del commercio: grazie alla mediazione svizzera è stata finalmente raggiunta l’intesa con la Georgia.

L’ambasciatore georgiano Zorab Tchiaberashivi ha annunciato ieri da Ginevra la raggiunta intesa con Mosca relativamente all’ingresso di Russia e Georgia nel WTO, l’Oraganizzazione mondiale del commercio; l’accordo è stato possibile grazie alla mediazione decisiva della Svizzera.
L’ingresso della Federazione russa nell’organismo, che dovrebbe consentire a entrambi i Paesi di migliorare le rispettive economie, era bloccato a causa del veto di Tiblisi, che si era fermamente opposta all’adesione russa a causa dai problemi con le frontiere georgiane, generatisi in seguito alla guerra lampo dell’agosto 2008, quando le due Repubbliche secessioniste di Abkhazia e Ossezia del sud erano state riconosciute come indipendenti da Mosca, ma non dalla Georgia.
L’accordo nasce al fine di regolare il commercio fra le due nazioni, ma il nodo cruciale della complicata trattativa con i mediatori svizzeri, rimaneva proprio il traffico transfrontaliero attraverso l’Abkhazia e il Sud dell’Ossezia: tutte le vie commerciali terrestri fra Georgia e Russia passano attraverso le due nazioni secessioniste e l’intesa si è resa possibile solo grazie a precise garanzie da parte del Paese neutrale che si impegna a inviare dei controllori internazionali in quei territori.
La decisione definitiva, per la quale si dovrà attendere almeno un mese, sarà presa nell’ambito della Conferenza dei ministri del Wto, prevista sempre a Ginevra dal 15 al 17 dicembre prossimo; in quell’occasione un gruppo di lavoro speciale del Wto presenterà i documenti di adesione già discussi e approvati. La decisione dovrebbe essere infine ratificata da parte del parlamento di Mosca entro febbraio del prossimo anno, prima delle prossime elezioni presidenziali russe, che potrebbero riportare Vladimir Putin, alla guida del Cremlino.

mercoledì 9 novembre 2011

Medvedev e Merkel inaugurano il Nord Stream

Ieri è stato inaugurato a Lubmin il Nord Stream, il gasdotto che attraversa il Mar Baltico e permette il collegamento tra Russia ed Europa.

Lo scorso 6 settembre, a Vyborg, Vladimir Putin e l’ex cancellier tedesco Gerhard Schröder - ora presidente del consorzio Nord Stream - avevano celebrato la prima immissione di gas nelle condotte del gasdotto. Ieri, a Lubmin, Dmitrij Medvedev e Angela Merkel hanno “inaugurato il rubinetto” che porta quel gas all’Europa occidentale, dove è arrivato in poco più di due mesi: l’inaugurazione era stata organizzata per ieri proprio per consentire al gas immesso di attraversare tutte le condotte.
Il Nord Stream è lungo 1.224 chilometri e ha ora una capacità di trasporto di 27,5 miliardi di metri cubi all’anno, che diventeranno 55 in seguito alla costruzione di una seconda linea, che dovrebbe essere pronta entro l’autunno 2012.
L’agenzia Bloomberg ha riferito che Medvedev, in occasione dell’inaugurazione, ha commentato: “il gasdotto rappresenta un passo verso la sicurezza degli approvvigionamenti energetici dell’Europa […] è un evento lungamente atteso che rafforzerà le relazioni tra Russia e Ue”. Infatti, evitando il passaggio da Bielorussia o Ucraina, si eviteranno, di conseguenza, anche i vari intoppi dovuti alle crisi che spesso si presentano nella stagione invernale.

martedì 8 novembre 2011

Business Travel: la Russia è tra le mete più gettonate

Per i loro viaggi d’affari, i manager italiani prediligono Russia e Turchia.

Secondo quanto emerge dalla “Business Travel Survey” - l’indagine avviata nel 2006 da Uvet American Express al fine di monitorare l’andamento del Business Travel in Italia - le destinazioni più gettonate dai manager italiani sono Russia e Turchia.
Gli esiti dell’indagine, che si basa sull’analisi dei trend di spesa e dei comportamenti d’acquisto di un campione selezionato di aziende, sono stai presentati in occasione della seconda giornata del BizTravel Forum 2011, la manifestazione rivolta ai responsabili aziendali della mobilità e agli operatori del settore viaggi d’affari e turismo, organizzata, appunto, da Uvet Amex e tenutasi a Milano. Secondo i dati relativi al campione preso in esame, che fa riferimento a oltre 700 aziende che hanno effettuato spese di viaggio comprese tra 20mila e 15 milioni di euro l'anno, la Federazione russa si collocherebbe al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, tra le prime 7 destinazioni extra UE dei viaggi d’affari (davanti a Turchia, Cina, Svizzera, India e Brasile).
Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet, polo distributivo nel turismo che vanta un giro d’affari di 1,65 miliardi di euro ha dichiarato: “Osservando i comportamenti delle imprese negli spostamenti dei loro manager stiamo notando come nel terzo trimestre 2011 ci sia una crescita del 13,5% delle trasferte verso i Paesi cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India, Cina), un trend positivo a doppia cifra che si è innescato dalla seconda metà del 2010”. In particolare, per quanto riguarda i movimenti di manager e dipendenti delle imprese italiane verso la Federazione Russa, si riscontra un incremento di quasi due punti percentuali e mezzo nel terzo trimestre del 2011.
Le destinazioni cui i businessmen italiani risultano più interessati non sono solo Mosca e San Pietroburgo: nel corso di quest’anno si sono affermate anche Kazan, considerata la terza capitale russa, da sempre centro della cultura tatara, e Krasnodar, in prossimità del Mar Nero e del Gran Caucaso.

lunedì 7 novembre 2011

Putin in cambio degli aiuti, più spazio nell’Fmi

Il primo ministro russo Vladimir Putin ha annunciato che in cambio dell’aiuto ai i Paesi coinvolti nella crisi del debito, promesso dal presidente Dmitri Medvedev in occasione dell’ultimo G20, la Russia dovrà godere di uno status migliore all'interno dell’Fmi.

Nelle ultime settimane, la Russia ha annunciato che, insieme agli altri Brics (Brasile, India, Cina e Sudafrica), potrebbe partecipare a un eventuale fondo di sostegno per l’Eurozona organizzato dal Fmi con un ammontare di circa 10 miliardi di dollari. Ipotesi che si è avverata la scorsa settimana, in occasione del G20 di Cannes. Sebbene la crisi del debito europeo preoccupi anche il Cremlino, e, di conseguenza, l’impegno preso con i Paesi coinvolti nella crisi del debito sia anche nel suo interesse, il premier Putin ha dichiarato che, come contropartita, la Federazione dovrà ottenere “uno status migliore” all'interno del “Fondo monetario internazionale e di altre strutture di questo tipo”.
Questa mattina, Christine Lagarde, il direttore generale dell’Fmi, ha incontrato il presidente russo Dmitri Medvedev per discutere la situazione critica dell’Europa, la stabilizzazione dell’economia mondiale, l’esito del G20 a Cannes e la posizione della Russia nell’organizzazione con sede a Washington. L’Fmi sembra appoggiare la pretesa del premier russo: la stessa Lagarde ha infatti sottolineato che il crescente sviluppo economico della Russia sta portando il Paese ad avere un ruolo “sempre più forte nell’economia mondiale e in seno all’Fmi”. Lagarde ha, inoltre, voluto esprimere il suo apprezzamento per il prossimo ingresso della Russia nel Wto, l’organizzazione mondiale del commercio, che dovrebbe formalizzarsi entro il 15 dicembre: se la Russia soddisfa a pieno ai requisiti del Wto, è molto probabile che non ci potranno essere grandi obiezioni su altri frangenti; un passo avanti la cui importanza è evidente sia a livello economico sia a livello politico.

venerdì 4 novembre 2011

Cina e Russia: cyber-spie che minacciano gli Usa

Uno studio dell’intelligence americana rileva che Russia e Cina stanno costantemente rubando tecnologie e segreti industriali Usa attraverso operazioni di cyber-spionaggio, al fine di incrementare la loro crescita economica.

Gli Stati Uniti accusano Cina e Russia di cyber-spionaggio: secondo quanto emerso da un report realizzato dall’Office of the national counterintelligence, entrambi Paesi carpiscono tecnologie, informazioni sensibili e segreti industriali degli Usa attraverso cyber-spie per favorire la loro crescita economica e “cercare di raggiungere la parità economica, strategica e militare con gli Stati Uniti”.
Lo studio, presentato al Congresso e intitolato “Foreign spies stealing Us economic secrets in cyberspace”, avverte che per le spie straniere è possibile raccogliere enormi quantità di dati - riguardanti informazioni sensibili e ricerche confidenziali che vengono trasmesse su reti informatiche - rapidamente e senza grandi rischi, in quanto la loro presenza passa spesso inosservata. A tal riguardo, lo studio ammette la difficoltà di risalire ai diretti responsabili di un cyber-attacco e che non è possibile definire quanto delle centinaia di miliardi di dollari che il governo, le università e le imprese americane spendono in ricerca e sviluppo, venga rubato dalle cyber-spie.
L’agenzia di intelligence americana sostiene che siano decine i servizi di intelligence, le aziende, le istituzioni accademiche e i privati cittadini che spiano i segreti americani sul web e che i cyber-furti, e i tentativi in questo senso, siano incrementati negli ultimi due anni.
Robert Bryant, il capo della National counterintelligence, ha affermato: “Cina e Russia, tramite i loro servizi di intelligence e le loro aziende attaccano la nostra ricerca e sviluppo […] il problema è serio perché noi alimentiamo la loro crescita economica con le nostre informazioni, e non è giusto”.
Il report indica i cinesi come “i più attivi e accaniti autori di spionaggio economico”, ma ritiene che sia opportuno considerare anche la minaccia rappresentata dal cyber-spionaggio russo: come si legge nel report, “I servizi di intelligence russi stanno conducendo una serie di attività per raccogliere informazioni industriali e tecnologiche da obiettivi selezionati negli Stati Uniti”.
I settori più a rischio di intrusioni sono le Ict, le tecnologie militari, l’energia, l’industria farmaceutica.

giovedì 3 novembre 2011

Russia, calo della disoccupazione e mobilità

Nel giugno 2009, relativamente ai Paesi dell’euro, la disoccupazione riguardava il 9,4% della popolazione attiva e ha raggiunto quota 9,9% nel giugno 2011; si è invece verificato il percorso inverso in Russia, dove si è passati dall’8,3% al 6,1%.

Lo stato di salute del mercato del lavoro russo è migliorato a dispetto della crisi, le cui ripercussioni, sul piano occupazionale, continuano invece a farsi sentire nei Paesi della zona euro.
In Russia - dove la disoccupazione è passata dall’8,3% registrato nel giugno 2009, al 6,1% segnato nello stesso mese di quest’anno - il notevole aumento dell’occupazione che ha caratterizzato il periodo post-crisi, dipende soprattutto dall’aumento della mobilità lavorativa dei cittadini russi.
La Rosstat nel 2008 aveva registrato un numero di spostamenti fuori dalla regione di origine pari a 1,6 milioni; l’anno successivo, in seguito al generale abbassamento della domanda di risorse umane e all’ingente calo degli impieghi, il volume della migrazione lavorativa interna si era ridotto considerevolmente, ma nel 2010 è nuovamente aumentato: se a gennaio-febbraio del 2010 il fenomeno in questione riguardava 1,5 milioni di persone (il 2,4% della popolazione occupata), verso marzo il flusso migratorio ha iniziato a crescere gradualmente, fino ad arrivare a 2,3 milioni di persone (il 3,3% della popolazione occupata) verso fine anno.
I cittadini russi che si spostano scelgono, prevalentemente, la provincia di Tiumen, San Pietroburgo, la regione di Krasnodar e Mosca, che, attirando personale dalle altre regioni della Federazione, ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella lotta alla disoccupazione. Circa la metà dei lavoratori che si trasferiscono per lavoro nella capitale trova impiego nei settori dell’edilizia, del commercio e dei trasporti.

mercoledì 2 novembre 2011

Prodi: intensificare l’interscambio Italia-Russia

In occasione del Forum italo russo tenutosi la scorsa settimana a Verona, l’ex presidente del consiglio Romano Prodi ha sostenuto l’esigenza di intensificare i rapporti tra i due Paesi.

I rapporti con la Russia appaiono fondamentali per lo sviluppo del Belpaese: la Federazione, da cui l’Italia dipende per le forniture di gas, che soddisfano quasi un terzo del fabbisogno nazionale, ha saputo far fronte alla crisi e oggi si sta sviluppando a un ritmo del 4% l'anno e presenta un debito pubblico che non supera il 10% sul Pil.
L’ex presidente del consiglio - nonché presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, Romano Prodi - intervenendo al IV Forum italo russo tenutosi il 27 e 28 ottobre a Verona, ha dichiarato: “I rapporti fra Italia e Russia vanno intensificati. Siamo entrati in una nuova fase: dopo il secolo europeo e la caduta dell'Unione Sovietica ci si aspettava il secolo americano, ma non è così. Siamo entrati nel secolo asiatico. […] Il Pil degli Usa cresce dell'1,5%, quello dell'Ue dell'1,5%, quello italiano è sullo 0,6%. I paesi Brics, fra i quali rientra la Russia, crescono al ritmo del 5% annuo”.
Dal Forum è emerso che, relativamente al Veneto, secondo l’Unioncamere regionale, le esportazioni dirette a Mosca sono aumentate del 32,2% nel secondo trimestre 2011, con un saldo positivo import-export di 513 milioni di euro e, relativamente alla città di Verona, l’interscambio con la Federazione ammonta a 320 milioni.