I dati macro pubblicati lo scorso venerdì da Rosstat indicano che lo scenario economico russo, caratterizzandosi per una crescita stabile della domanda domestica, rimane positivo.
Relativamente al mese scorso, in Russia le vendite retail hanno segnato +8,8% anno su anno, in leggero calo rispetto al +9,2% anno su anno registrato in settembre. La spesa discrezionale risulta ancora solida, considerando che le vendite retail non alimentari continuano a crescere e a tassi piuttosto elevati (+11,1% anno su anno). Tuttavia, se da un lato l’outlook dell’attività domestica è migliorato, dall’altro sussiste il rischio connesso alla diminuzione delle fonti di finanziamento delle banche che stanno iniziando ad adottare standard più restrittivi sul prestito: una crescita più contenuta di quest’ultimo avrà ripercussioni sui consumi nei mesi a venire.
Per quanto riguarda il settore immobiliare, sembra che l’attività edilizia sia in fase di ripresa: a meno che non si verifichino forti correzioni dei prezzi delle materie prime, si prevede che la domanda di investimento rimarrà su livelli positivi.
Gli unici dati deludenti rilevati da Rosstat riguardano il mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è passato dal 6,0% segnato in settembre al 6,4% nel mese scorso; anche la crescita dei salari nominali, relativamente allo stesso periodo, è diminuita, passando dal 12,9% al 12,6% anno su anno. Considerando la rigida struttura del mercato del lavoro presente in Russia, qualora il rallentamento economico si rivelasse più grave del previsto, non dovrebbe verificarsi una forte contrazione dell’occupazione, bensì una correzione a livello di crescita salariale.
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