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giovedì 24 novembre 2011

Rapporto SIPRI: cambiano i rapporti sino-russi

Lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) ha redatto un ampio rapporto relativo allo stato delle relazioni tra Russia e Cina.

Dal rapporto sulle relazioni che intercorrono tra Russia e Cina elaborato dei ricercatori del SIPRI - Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma - emerge che va scemando la collaborazione avviata dai governi dei due Paesi in seguito allo scioglimento dell'Unione Sovietica e fondata su alcuni interessi condivisi: sicurezza dei confini comuni, contrasto del fondamentalismo islamico, del terrorismo e della proliferazione di armi non convenzionali, affermazione del principio di non ingerenza nelle questioni interne degli altri stati, costruzione di un assetto internazionale multipolare.
La cooperazione strategica intrapresa da Mosca e Pechino si caratterizza soprattutto per la collaborazione in ambito militare che, dagli anni Novanta ad oggi, è stata continua e proficua. Tuttavia, oggi le tecnologie militari e l'esportazione di armi sono diventate i principali motivi di attrito fra i due paesi: il Dragone, che occupa il secondo posto a livello militare per la spesa militare, e che nel periodo 1991 - 2010 ha importato più del 90% delle principali armi convenzionali dalla Russia, a partire dal 2005, pur restando interessato alle tecnologie militari russe, ha deciso di sviluppare una propria industria degli armamenti e di favorire le proprie esportazioni di armi, facendo crollare gli ordini presentati alla Russia.
Un altro elemento critico nelle relazioni tra i due Paesi è costituito dal petrolio. La Cina è il secondo se non il primo importatore di oro nero, mentre la Russia ne è forse il maggior produttore: le divergenze circa i prezzi e la volontà di ridurre la dipendenza energetica hanno limitato le importazioni cinesi, che negli ultimi anni non sono mai state superiori al 10% del totale.
In conclusione, dal rapporto SIPRI si evince che tra i due Paesi stanno venendo meno gli interessi strategici precedentemente condivisi. La Russia si considera un paese europeo ed i suoi gruppi dirigenti nutrono una profonda diffidenza per la Cina, percepita come una minaccia strategica; d’altro canto la Russia diventa sempre meno importante per Pechino ed entrambe le potenze intendono sviluppare soprattutto le relazioni con gli Stati Uniti.

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