Dmitrij Medvedev ha annunciato di aver ordinato ai vertici militari di mettersi nelle condizioni di poter distruggere il sistema di difesa missilistico che gli Usa stanno pianificando in Europa.
Poche ore prima dell’annuncio televisivo in cui il presidente Medvedev ordinava all’esercito di prepararsi ad annientare il sistema missilistico Usa in Europa, Washington aveva annunciato la sospensione dell’invio di informazioni al Cremlino sugli spostamenti di forze convenzionali in territorio europeo, in obbedienza al Trattato Cfe, sebbene i russi si siano ritirati da quest’ultimo già da quattro anni.
Le parole di Medvedev mostrano che quella attuale è una fase particolarmente difficile dei rapporti tra Mosca e Washington, che da anni sono offuscati dalle divergenze relative allo Scudo spaziale, percepito da Mosca come una minaccia sulla propria deterrenza nucleare; Washington non intende modificare i propri piani e assicura che i missili trasferiti alle porte della Ue sono diretti contro l’Iran, tuttavia non accetta di fornire garanzie scritte.
Relativamente all’annuncio di Medvedev, l’ambasciatore russo a Bruxelles, Dimitrij Rogozin ha fatto eco al presidente russo dichiarando che i provvedimenti militari ordinati mettono Mosca in grado di scongiurare la minaccia che lo Scudo costituisce per i russi.
Secondo alcuni analisti i toni sono particolarmente accesi perché - trovandosi in prossimità delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, previste per il prossimo 4 dicembre, e delle presidenziali previste per marzo 2012 - il Cremlino si vede costretto a difendere il forte calo di popolarità registrato da Medvedev, da Putin e dal loro partito, Russia Unita e far presa sulla frange nazionaliste degli elettori, che apprezzano molto le prese di posizione contro Washington.
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