Vladimir Putin, con il 63,5% delle preferenze, diventa il presidente russo per la terza volta.
Con il 63,5% delle preferenze, quasi nove punti in meno rispetto al trionfo del 2004 (71,3%), Vladimir Putin ha vinto per la terza volta le elezioni presidenziali, superando il candidato comunista Zyuganov (17,7%), l’oligarca Mikhail Prokorov (9,2%), il nazionalista Zhirinovskij (8,5%) e Sergej Mironov (4,8%).
L’opposizione e alcuni degli sfidanti di Putin denunciano però la presenza di brogli e irregolarità più gravi di quelli relativi alle politiche dello scorso dicembre, che scatenarono le prime proteste e manifestazioni in nome di una “Russia senza Putin”: in rete sono apparse decine di foto e video di denuncia e le forze dell’ordine hanno presidiato le piazze principali di Mosca per fermare eventuali manifestanti.
Secondo Golos, la Ong che monitora le elezioni russe, ci sarebbero state almeno 2.000 denunce di irregolarità e Putin avrebbe vinto con il 54% anziché con il 63%; anche gli osservatori internazionali di Osce e del Consiglio d’Europa hanno parlato di voto “alterato”. Inoltre, l’ex presidente dell’Urss, Mikhail Gorbaciov, ha aderito alla protesta, affermando di avere grossi dubbi circa il fatto “che il risultato del voto rifletta gli umori reali della società. Tuttavia, se non ci sono prove documentali delle falsificazioni di massa è difficile parlarne”.
Dal canto suo, davanti a 100.000 sostenitori, ieri l’ex spia del Kgb ha affermato con commozione: “Abbiamo vinto una battaglia onesta. Non daremo a nessuno questa vittoria”.
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