Al World Trade Center di Mosca, Vladimir Putin ha tenuto una grande conferenza stampa, convocata dal Cremlino con lo scopo di smentire innanzitutto le voci degli ultimi mesi sul precario stato di salute del presidente russo.
Vladimir Putin ha tenuto oggi presso il World Trade Center di Mosca una conferenza stampa di circa 4 ore e mezza, spaziando dall’economia alla politica, al suo stato di salute. Dopo aver rassicurato tutti sulla sua condizione fisica (“Non vivrete fino a vedere quel giorno. Diffondere voci simili va a solo vantaggio dei miei oppositori politici, che puntano a delegittimarmi”) ha poi continuato il suo discorso parlando dei rapporti attuali tra Russia e Siria.
Sulla questione siriana Putin ha negato che Mosca stia offrendo un sostegno incondizionato al regime e ha confermato il bisogno di conseguire una “soluzione che eviti il collasso della regione”.
In tema economico, il Presidente ha evidenziato che la situazione del Paese è positiva, visto che la Russia mantiene una crescita sostenuta (+3,7% tra gennaio e ottobre) pur in un contesto internazionale difficile. Buono anche il dato sul calo della disoccupazione al 5,4% a novembre dal 6,6% di inizio anno.
«Non è stato creato un sistema politico autoritario. Se uno ritiene che la democrazia e il rispetto delle leggi siano cose diverse, si sbaglia profondamente perché democrazia non è anarchia», ha detto infine Putin.
Putin ha poi definito «ragionevole» la proposta del Parlamento di abolire il divieto sulle adozioni di bambini russi da parte di cittadini statunitensi. “E’ una risposta emotiva ma proporzionale”.
Il capo del Cremlino ha comunque definito «inefficace» l’accordo bilaterale sulle adozioni e affermato che è necessario adottare in Russia «i nostri orfani».
giovedì 20 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
Putin inaugura il gasdotto South Stream
Lo scorso 7 dicembre, Vladimir Putin ha inaugurato ad Anapa, l'avvio dei lavori per il South Stream, il gasdotto che porterà il metano russo nell'Europa orientale. Presenti l'ad di Eni Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina, e gli ad degli altri partner.
Lo scorso 7 dicembre, Gazprom ha lanciato, alla presenza del leader del Cremlino Vladimir Putin, i lavori della costruzione del South Stream, il gasdotto porterà il gas russo direttamente in Europa, bypassando l'Ucraina, passando sotto il Mar Nero.
Nella città di Anapa, è stato presentato questo gasdotto che avrà un costo previsto di 16 miliardi di euro e dovrebbe produrre il primo gas in Bulgaria entro la fine del 2015, raggiungendo nel 2019 la sua piena capacità di 63 miliardi di metri cubi di gas l'anno. La costruzione offshore di questa nuova via del gas che si tufferà 2.250 metri sotto il mare non comincerà però prima del 2014.
Oltre a Putin, erano presenti l'ad di Eni, Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina e Henri Proglio e Kurt Bock, presidenti rispettivamente della francese Edf e della tedesca Basf soci con il 15% a testa.
Aleksej Miller, responsabile di Gazprom, ha commentato che “il giorno del 7 dicembre resterà per sempre una data storica”. Dello stesso avviso Putin, soddisfatto all'idea che questa cerimonia abbia rinsaldato ancor di più il legame “tra noi fornitori e i nostri clienti europei”.
Lo scorso 7 dicembre, Gazprom ha lanciato, alla presenza del leader del Cremlino Vladimir Putin, i lavori della costruzione del South Stream, il gasdotto porterà il gas russo direttamente in Europa, bypassando l'Ucraina, passando sotto il Mar Nero.
Nella città di Anapa, è stato presentato questo gasdotto che avrà un costo previsto di 16 miliardi di euro e dovrebbe produrre il primo gas in Bulgaria entro la fine del 2015, raggiungendo nel 2019 la sua piena capacità di 63 miliardi di metri cubi di gas l'anno. La costruzione offshore di questa nuova via del gas che si tufferà 2.250 metri sotto il mare non comincerà però prima del 2014.
Oltre a Putin, erano presenti l'ad di Eni, Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina e Henri Proglio e Kurt Bock, presidenti rispettivamente della francese Edf e della tedesca Basf soci con il 15% a testa.
Aleksej Miller, responsabile di Gazprom, ha commentato che “il giorno del 7 dicembre resterà per sempre una data storica”. Dello stesso avviso Putin, soddisfatto all'idea che questa cerimonia abbia rinsaldato ancor di più il legame “tra noi fornitori e i nostri clienti europei”.
mercoledì 5 dicembre 2012
Abramovich chiude la diatriba Rusal-Interros
Il presidente del Chelsea, Roman Abramovich, chiude una faida che durava da più di quattro tra la Rusal, gruppo produttore di alluminio e la Interros.
L’imprenditore russo, Roman Abramovich è intervenuto chiudendo una diatriba di quattro anni tra altri due oligarchi russi, Deripaska e Potanin, rispettivamente a capo della Rusal e della Interros.
La Rusal, gruppo produttore di alluminio di proprietà di Oleg Deripaska, molto amico di Vladimir Putin e la Interros, società di investimento con interessi nel metallo, nell’energia, nella finanza e in altri settori, veicolo di investimento di Vladimir Potanin necessitavano dell'ingresso di un terzo soggetto, ma fino ad oggi le ricerche erano state vane.
La Rusal nel 2011 aveva fatto registrare un fatturato di 12,3 milardi di dollari, mentre per quanto concerne la Interros, i dati più recenti parlavano di un fatturato di 30 miliardi di dollari relativi al gennaio del 2007; ad oggi l'azienda opera attivamente in tutta la Federazione Russa e ha poi sedi in Europa, Asia, e nord America.
Grazie all'ingresso nel gruppo al 7% del presidente della squadra inglese del Chelsea, dunque, Rusal e Interros hanno comunicato in una nota congiunta di aver risolto la loro controversia sul cash flow di Norilsk Nickel, il maggiore produttore di metallo nel mondo.
Ora Deripaska possiede il 25% in Norilsk, mentre Potanin, che assumerà l'incarico di Ceo, ne detiene il 28%. Quest’ultimo sostituirà in seguito Vladimir Strzhalkovsky, a cui Deripaska si è opposto fortemente. Deripaska e Potanin hanno concordato infine la convocazione di un'assemblea straordinaria dei soci per eleggere un nuovo Cda.
L’imprenditore russo, Roman Abramovich è intervenuto chiudendo una diatriba di quattro anni tra altri due oligarchi russi, Deripaska e Potanin, rispettivamente a capo della Rusal e della Interros.
La Rusal, gruppo produttore di alluminio di proprietà di Oleg Deripaska, molto amico di Vladimir Putin e la Interros, società di investimento con interessi nel metallo, nell’energia, nella finanza e in altri settori, veicolo di investimento di Vladimir Potanin necessitavano dell'ingresso di un terzo soggetto, ma fino ad oggi le ricerche erano state vane.
La Rusal nel 2011 aveva fatto registrare un fatturato di 12,3 milardi di dollari, mentre per quanto concerne la Interros, i dati più recenti parlavano di un fatturato di 30 miliardi di dollari relativi al gennaio del 2007; ad oggi l'azienda opera attivamente in tutta la Federazione Russa e ha poi sedi in Europa, Asia, e nord America.
Grazie all'ingresso nel gruppo al 7% del presidente della squadra inglese del Chelsea, dunque, Rusal e Interros hanno comunicato in una nota congiunta di aver risolto la loro controversia sul cash flow di Norilsk Nickel, il maggiore produttore di metallo nel mondo.
Ora Deripaska possiede il 25% in Norilsk, mentre Potanin, che assumerà l'incarico di Ceo, ne detiene il 28%. Quest’ultimo sostituirà in seguito Vladimir Strzhalkovsky, a cui Deripaska si è opposto fortemente. Deripaska e Potanin hanno concordato infine la convocazione di un'assemblea straordinaria dei soci per eleggere un nuovo Cda.
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