Lo scorso 7 dicembre, Vladimir Putin ha inaugurato ad Anapa, l'avvio dei lavori per il South Stream, il gasdotto che porterà il metano russo nell'Europa orientale. Presenti l'ad di Eni Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina, e gli ad degli altri partner.
Lo scorso 7 dicembre, Gazprom ha lanciato, alla presenza del leader del Cremlino Vladimir Putin, i lavori della costruzione del South Stream, il gasdotto porterà il gas russo direttamente in Europa, bypassando l'Ucraina, passando sotto il Mar Nero.
Nella città di Anapa, è stato presentato questo gasdotto che avrà un costo previsto di 16 miliardi di euro e dovrebbe produrre il primo gas in Bulgaria entro la fine del 2015, raggiungendo nel 2019 la sua piena capacità di 63 miliardi di metri cubi di gas l'anno. La costruzione offshore di questa nuova via del gas che si tufferà 2.250 metri sotto il mare non comincerà però prima del 2014.
Oltre a Putin, erano presenti l'ad di Eni, Paolo Scaroni, socio al 20% del consorzio che costruirà la tratta sottomarina e Henri Proglio e Kurt Bock, presidenti rispettivamente della francese Edf e della tedesca Basf soci con il 15% a testa.
Aleksej Miller, responsabile di Gazprom, ha commentato che “il giorno del 7 dicembre resterà per sempre una data storica”. Dello stesso avviso Putin, soddisfatto all'idea che questa cerimonia abbia rinsaldato ancor di più il legame “tra noi fornitori e i nostri clienti europei”.
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