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giovedì 13 giugno 2013

La Russia scommette sul trasporto a gas

Lo scorso 11 giugno è stato firmato un decreto con un piano che prevede che almeno il 50% dei mezzi pubblici dovrà viaggiare a gas entro il 2020 nelle città con un numero di abitanti superiore a un milione.

Puntare sul trasporto a gas. È questo quanto il presidente Putin e il primo ministro Medvedev hanno sancito nella giornata di lunedì 11 giugno sottoscrivendo un decreto con un piano volto alla diffusione dei veicoli a gas. Entro il 2020 il 50% dei mezzi pubblici dovrà essere infatti predisposto a questo cambiamento nelle città con oltre 1 milione di abitanti.
Il decreto prevede inoltre che, nelle città con oltre 300mila abitanti, il 30% dei mezzi dovranno viaggiare a metano, mentre in quelle con almeno 100mila abitanti, il 10% dei mezzi dovranno viaggiare a gas.
La penetrazione dei veicoli a gas è molto bassa nel Paese, basti pensare che oggi questo mercato vede l’Italia primeggiare in Europa con circa 780 mila automobili a gas, bi-fuel con alimentazione a benzina/gpl o benzina/metano registrate nel 2012. In Russia lo scorso anno sono stati immatricolati solamente 103mila veicoli.
I motivi di questo ritardo sono presto spiegati: mancano stazioni di rifornimento (solo 200 nel Paese) e manca un piano di regolamentazione che di fatto blocca la diffusione di queste vetture. Con il nuovo decreto le cose sono destinate a cambiare e Gazprom ha già fatto sapere che è stato pianificato un piano di investimenti per 32 milioni di dollari che porterà alla costruzione di 17 stazioni a gas entro la fine dell’anno.

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