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venerdì 28 gennaio 2011

Un progetto nel Caucaso

Durante il 41esimo World Economic Forum il presidente russo Dmitri Medevedev ha presentato un progetto alternativo per combattere il terrorismo: la costruzione di un resort sciistico migliorerebbe la situazione politica e sociale poiché “il problema più grande in quell’area è la mancanza di lavoro”.

E' iniziato a Davos il 41esimo World Economic Forum, che impegna diverse personalità economiche e politiche ogni anno su temi quali la governance dell'economia mondiale, la ripresa economica e questioni di affari e politica. I Paesi emergenti rivestono un ruolo sempre più importante all'interno del vertice: in primis la Cina che produce il 9% del Pil mondiale, seguita da Russia, Brasile e India che assieme fanno circa l'8% del Pil.
Per quanto riguarda il Paese russo significativo è stato l'intervento del presidente Dmitri Medvedev che ha presentato un piano per combattere il terrorismo nel Caucaso del Nord. Egli ha pianificato investimenti pari a undici miliardi di euro per la realizzazione del più grande resort sciistico europeo che dovrebbe essere terminato nel 2020. La Catena del Caucaso rappresenta la base dei separatisti delle repubbliche circostanti, ma Medvedev sostiene che tale progetto porterà risvolti positivi sulla situazione politica e sociale essendo la mancanza di lavoro "il problema più grande in quell'area".
Con i nuovi centomila posti di lavoro, le cinque grandi stazioni e la costruzione di alberghi con una capacità di 90mila visitatori, "diventerebbe una stazione turistica al pari di Chamonix, Ischgl e Park City", ha affermato Akhmed Bilalov, il direttore incaricato di seguire il progetto.
Pertanto, mentre da un lato lo sviluppo economico attenuerebbe le tensioni nella zona, dall'altro la costruzione di impianti anche nelle aree vicine alle Repubbliche di Cecenia e Inguscezia potrebbe interferire nella buona riuscita del progetto, allontanando i turisti per la paura di attentati.

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