Sono passati solo sei mesi dal giuramento di Vladimir Putin a Presidente della Federazione Russa che già in patria si guarda avanti alla prossime elezioni. Il premier russo Dmitry Medvedev non esclude infatti un suo ritorno al Cremlino. Intanto Putin guarda ad Est.
“Se la salute me lo consente, e se la nostra gente ha fiducia in me per questo lavoro, è evidente che non escludo un tale ribaltamento degli eventi. Non bisogna mai dire mai, tanto più che mi sono già tuffato in questo fiume. Posso tuffarmici una seconda volta“, ha affermato il premier in una intervista al quotidiano francese Le Figaro nel corso della sua visita a Parigi dove incontrerà il presidente Francois Hollande e il premier Jean Marc Ayrault.
Nell’intervista, Medvedev ha anche sottolineato che: “Se c’è un’unica persona con cui è semplice lavorare, è Vladimir Putin“.
Proprio il Presidente in questi giorni è sbottato in un’intervista annunciando: “Se non riusciamo a valorizzare l'Estremo Oriente, tanto vale che ci mettiamo tutti a studiare il cinese, il giapponese e il coreano“. Una provocazione la sua che verte però sulla spinosa questione della Russia orientale. In questi giorni il Presidente ha dato vita a 92 proposte per dare nuova linfa a un territorio trascurato per secoli. Già 32 di questi progetti riguardano infrastrutture, reti stradali, ponti, ferrovie, bonifiche di luoghi insalubri.
Tra queste l'operazione più urgente è quella riguardante la modernizzare della mitica ferrovia Transiberiana, ormai ridotta a mera attrazione per turisti estremi che non temano i disagi del viaggio e, soprattutto che abbiano molto tempo a disposizione. L'operazione “conquista dell'Est” prevede che il traffico salga a 52 milioni di tonnellate entro il 2015.
Altri incentivi proposti dal governo a favore dell’Est riguardano la casa, gli sgravi fiscali, le facilitazioni riguardano chiunque si trasferisca da Mosca o San Pietroburgo nell'Estremo Oriente.
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