Tra i membri del G20 il Paese si posiziona al secondo posto per il suo basso tasso di disoccupazione e la sua crescita, nonostante la crisi globale.
Arabia Saudita, Russia e Cina. È questo il podio stilato dal quotidiano inglese Financial Times relativamente alla stabilità finanziaria dei Paesi del G20.
L’economia russa è dunque considerata una delle più stabili; rapportata a una serie di indici macroeconomici dei maggiori Paesi del mondo, compresi i ritmi della crescita del Pil, l’entità del deficit del bilancio statale e il tasso di disoccupazione, si nota come il Paese sia in netta controtendenza rispetto al resto dell’Europa. Per portare un dato basti pensare che il tasso di disoccupazione nel Paese è pari a poco più del 5 per cento, cinque volte più basso di quello attualmente registrato in Spagna.
Il quotidiano ha poi sottolineato in quale misura sono stati efficaci i provvedimenti di uno Stato per l’uscita dalla crisi. Sempre considerando la totale recessione dell’UE, nel 2012 in Russia si è registrata una crescita economica pari circa al 4 per cento.
Proprio la crisi che ha investito l'eurozona sta diventando sempre più una seria minaccia per l'economia di Mosca, poiché, come riferito dal primo ministro russo Dmitri Medvedev in un'intervista congiunta rilasciata all'agenzia France Presse e al quotidiano Le Figaro: ''La Russia è in larga misura dipendente da ciò che accade negli Stati membri dell'Unione”.
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