Dal 1° novembre in Russia è in vigore una nuova legge che regola l'informazione e le tecnologie al fine di garantire una protezione ai minori per proteggerli da notizie che possano danneggiare il loro stato di salute, come diffusione di dati pornografici o relativi all'uso di stupefacenti.
Sicurezza o censura? È un bel interrogativo quello che si è aperto in questi giorni in Russia dopo l’approvazione di una legge che regolerà il flusso delle informazioni in internet.
I sostenitori dei diritti umani pensano che la nuova norma rappresenti una minaccia alla libera informazione. Secondo i web provider le nuove disposizioni sono il mezzo per esercitare il potere di controllo su tutta la popolazione e sull’antagonismo politico.
La legge, approvata lo scorso luglio, ha istituito un elenco di siti la cui divulgazione è vietata. Dalla sua entrata in vigore, in un solo giorno, i cittadini hanno segnalato circa duemila siti; di questi, sette sono già stati bloccati e sembra che il loro contenuto fosse la pornografia infantile.
In sostanza, affinché un sito sia sottoposto al blocco della sua diffusione, occorre una denuncia da parte dei cittadini. Solo in questo caso interviene il servizio di vigilanza federale russa, il RosKomNadzor che dispone la chiusura dell’accesso al sito.
Non sono mancate proteste pubbliche dopo la firma del provvedimento; proteste che però non sono servite in quanto il governo ha ribadito che la legge non è un atto di censura.
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