A novembre verrà chiusa Radio Europa Libera. La decisione è stata presa dalle autorità russe che hanno posto fine all’attività di US Aid , agenzia americana per gli aiuti allo sviluppo, dalla quale la Radio dipendeva.
Con l’entrata in vigore della nuova legge che indebolisce le organizzazioni non governative che ricevono finanziamenti dall'estero sarà presto chiusa Radio Europa (collegata all’americana US Aid)Libera. La nuova normativa sottrarrà, di fatto, l'utilizzo delle frequenze dal prossimo dieci novembre e ciò comporterà il licenziamento di decine di giornalisti.
La Radio non lascerà ad ogni modo il Paese. "Non rinunciamo al nostro impegno che è quello di assicurarvi la prospettiva unica della copertura delle notizie e degli eventi di Svoboda in Russia" ha spiegato il presidente di Radio Free Europe/Radio Liberty, Steve Korn precisando che l'emittente, che trasmetteva in Russia dal 1953, grazie a finanziamenti del governo americano, si concentrerà adesso su piattaforme digitali, incluso il web e i telefonini, e sui contenuti on demand.
Resta comunque il sospetto concreto e preoccupante che nel Paese si stia dando sempre più una base giuridica alla “censura preventiva” e alle misure repressive sorpassando le leggi ordinarie.
giovedì 27 settembre 2012
lunedì 24 settembre 2012
Cresce l’export italiano verso la Russia
L'export italiano verso Mosca a giugno di quest'anno e' cresciuto dell'11,6% per un valore di quasi 900 mln euro.
Durante la presentazione del "Forum Euroasitico 2012", che si terrà a Verona nel prossimo mese, sono stati resi noti alcuni importanti dati commerciali.
Nel 2011 il valore degli scambi tra l’Italia e la Russia ha superato quota 27 mld euro (+21% a/a); il Belpaese, secondo i dati elaborati dall'Ice, risulta essere quindi uno dei partner più strategici nei rapporti commerciali con Mosca. Nel primo semestre 2012, l’interscambio ha visto una crescita del 5,1%; l'export italiano verso Mosca a giugno di quest'anno è cresciuto dell'11,6% per un valore di quasi 900 mln euro, con un saldo commerciale comunque favorevole ai russi grazie alla fornitura di materie prime energetiche. Le importazioni in Italia fanno invece registrare un + 3,1%.
La Russia, insieme alla Cina, è quindi tra i Paesi più in evoluzione per gli scambi commerciali italiani. È parere degli esperti che la crescita della middle class russa creerà importanti opportunità per le aziende italiane che operano nella moda e nel food.
Durante la presentazione del "Forum Euroasitico 2012", che si terrà a Verona nel prossimo mese, sono stati resi noti alcuni importanti dati commerciali.
Nel 2011 il valore degli scambi tra l’Italia e la Russia ha superato quota 27 mld euro (+21% a/a); il Belpaese, secondo i dati elaborati dall'Ice, risulta essere quindi uno dei partner più strategici nei rapporti commerciali con Mosca. Nel primo semestre 2012, l’interscambio ha visto una crescita del 5,1%; l'export italiano verso Mosca a giugno di quest'anno è cresciuto dell'11,6% per un valore di quasi 900 mln euro, con un saldo commerciale comunque favorevole ai russi grazie alla fornitura di materie prime energetiche. Le importazioni in Italia fanno invece registrare un + 3,1%.
La Russia, insieme alla Cina, è quindi tra i Paesi più in evoluzione per gli scambi commerciali italiani. È parere degli esperti che la crescita della middle class russa creerà importanti opportunità per le aziende italiane che operano nella moda e nel food.
martedì 18 settembre 2012
Accordi tra Russia e Moldavia
Mosca porterà le proprie Società in Moldavia. Lo ha dichiarato Vladimir Putin ad un incontro con il giovane Primo Ministro moldavo, Vlad Filat.
Nuovi importanti accordi tra Russia e Moldavia, con quest’ultima sempre più interessata alla cooperazione con gli investitori di Mosca. Secondo Vladimir Putin: “La cooperazione economica tra la Russia e la Moldavia registra uno sviluppo dinamico. Il volume degli investimenti russi accumulatisi nell’economia moldava è modesto, ci sono buone prospettive”.
Uno dei problemi principali tra i due Paesi è però ancora collegato alle forniture di gas naturale russo verso la Moldavia. Mosca infatti può concedere alla Moldavia uno sconto del 30% ma a patto che Chisinau denunci i documenti sulla cooperazione energetica con l’Ue e rimborsi i debiti per il gas russo già ricevuto che si stimano ad oltre quattro miliardi di dollari.
Alexandr Karavaev, esperto del Centro per lo studio dello spazio postsovietico, commenta così: “Un accordo con Mosca dovrà essere discusso a livello di Presidente e di Parlamento. I principi dell’integrazione europea possono avere la meglio, il partito governante può respingere questo accordo”.
Nuovi importanti accordi tra Russia e Moldavia, con quest’ultima sempre più interessata alla cooperazione con gli investitori di Mosca. Secondo Vladimir Putin: “La cooperazione economica tra la Russia e la Moldavia registra uno sviluppo dinamico. Il volume degli investimenti russi accumulatisi nell’economia moldava è modesto, ci sono buone prospettive”.
Uno dei problemi principali tra i due Paesi è però ancora collegato alle forniture di gas naturale russo verso la Moldavia. Mosca infatti può concedere alla Moldavia uno sconto del 30% ma a patto che Chisinau denunci i documenti sulla cooperazione energetica con l’Ue e rimborsi i debiti per il gas russo già ricevuto che si stimano ad oltre quattro miliardi di dollari.
Alexandr Karavaev, esperto del Centro per lo studio dello spazio postsovietico, commenta così: “Un accordo con Mosca dovrà essere discusso a livello di Presidente e di Parlamento. I principi dell’integrazione europea possono avere la meglio, il partito governante può respingere questo accordo”.
venerdì 14 settembre 2012
Summit annuale dell’Apec a Vladivostok
La scorsa settimana si è tenuto il summit annuale del forum dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) sull’isola di Russkij nei pressi di Vladivostok, in Russia.
Durante il summit annuale dell’Asia-Pacific Economic Cooperation, il presidente cinese Hu Jintao ha fatto appello a tutti i Paesi dell'Asia Pacifica a preservare la pace e la stabilità nella regione. Il Pacifico è diventato un terreno di tensioni anche commerciali, oltre che politiche.
“In quell’area ribollono tensioni non soltanto di tentazioni protezionistiche – ha affermato Vladimir Putin – come la Cina proclama. Ci sono forti diffidenze verso la Cina cresciuta militarmente, economicamente, politicamente e che fa incombere il suo peso su tutti i Paesi vicini per dispute territoriali. Tutti si rivolgono, quindi, agli Stati Uniti, e non si rivolgono alla Russia per bilanciare la Cina”.
L’Europa guarda con grande interesse all’Asia; dal punto di osservazione asiatico, invece, il vecchio continente sembra essere ancora molto lontano come confermano le parole di Putin: “E’ sempre più lontano in termini politici, perché queste tensioni territoriali che stanno montando nell’area, in Europa hanno poco eco. Però, economicamente l’Europa per la Cina conta. L’Unione Europea, di per sé, è il maggiore partner commerciale della Cina; infatti, Pechino cerca di avere rapporti bilaterali, per esempio coltiva bene quelli con la Germania. Con l’Unione Europea nel complesso ha rapporti solo protocollari, ma poi coltiva rapporti commerciali bilaterali”.
Durante il summit annuale dell’Asia-Pacific Economic Cooperation, il presidente cinese Hu Jintao ha fatto appello a tutti i Paesi dell'Asia Pacifica a preservare la pace e la stabilità nella regione. Il Pacifico è diventato un terreno di tensioni anche commerciali, oltre che politiche.
“In quell’area ribollono tensioni non soltanto di tentazioni protezionistiche – ha affermato Vladimir Putin – come la Cina proclama. Ci sono forti diffidenze verso la Cina cresciuta militarmente, economicamente, politicamente e che fa incombere il suo peso su tutti i Paesi vicini per dispute territoriali. Tutti si rivolgono, quindi, agli Stati Uniti, e non si rivolgono alla Russia per bilanciare la Cina”.
L’Europa guarda con grande interesse all’Asia; dal punto di osservazione asiatico, invece, il vecchio continente sembra essere ancora molto lontano come confermano le parole di Putin: “E’ sempre più lontano in termini politici, perché queste tensioni territoriali che stanno montando nell’area, in Europa hanno poco eco. Però, economicamente l’Europa per la Cina conta. L’Unione Europea, di per sé, è il maggiore partner commerciale della Cina; infatti, Pechino cerca di avere rapporti bilaterali, per esempio coltiva bene quelli con la Germania. Con l’Unione Europea nel complesso ha rapporti solo protocollari, ma poi coltiva rapporti commerciali bilaterali”.
mercoledì 12 settembre 2012
Blindati italiani alla prova di russo
Due veicoli corazzati di produzione italiana sono stati inviati in Russia nei giorni scorsi per essere sottoposti a test e valutazioni da parte del ministero della Difesa di Mosca.
La penultima settimana di agosto sono stati inviati dall’Italia in Russia, due veicoli militari, un Centauro e un Freccia, per dei controlli da parte del ministero della Difesa di Mosca.
La spedizione segue una precedente consegna di due veicoli similari ad inizio mese. L’Italia ha dunque consegnato nelle mani della Commissione militare-industriale russa un totale di due veicoli corazzati da combattimento/trasporto-truppe Freccia e due veicoli corazzati da ricognizione/anticarro Centauro.
La Commissione militare-industriale inizierà i test a metà settembre e li protrarrà fino a marzo 2013. Non è ancora chiaro quale sia il motivo della valutazione, anche se diverse fonti del governo russo si sono affrettate a negare un eventuale futuro acquisto da parte delle forze armate.
“Mosca non sta in alcun modo pianificando un acquisto su larga scala di veicoli corazzati esteri” ha tenuto a precisare il vice primo ministro Dmitry Rogozin aggiungendo che: “Mosca ha bisogno di alcuni esemplari per capire come sono fatti e quali vantaggi hanno. Un certo livello di cooperazione può essere valutato solo nel caso dell’assemblaggio e solo nei casi in cui la tecnologia russa non è all’avanguardia”.
Anche se non è ancora chiaro il motivo dei test, le ripercussioni per il nostro sistema industriale potrebbero essere notevoli. Le dichiarazioni del governo russo sono tutt’altro che positive, ma vanno comunque accolte per quello che sono: affermazioni pubbliche di ufficiali abituati ad utilizzare la propaganda ad uso e consumo dell’audience interna.
La penultima settimana di agosto sono stati inviati dall’Italia in Russia, due veicoli militari, un Centauro e un Freccia, per dei controlli da parte del ministero della Difesa di Mosca.
La spedizione segue una precedente consegna di due veicoli similari ad inizio mese. L’Italia ha dunque consegnato nelle mani della Commissione militare-industriale russa un totale di due veicoli corazzati da combattimento/trasporto-truppe Freccia e due veicoli corazzati da ricognizione/anticarro Centauro.
La Commissione militare-industriale inizierà i test a metà settembre e li protrarrà fino a marzo 2013. Non è ancora chiaro quale sia il motivo della valutazione, anche se diverse fonti del governo russo si sono affrettate a negare un eventuale futuro acquisto da parte delle forze armate.
“Mosca non sta in alcun modo pianificando un acquisto su larga scala di veicoli corazzati esteri” ha tenuto a precisare il vice primo ministro Dmitry Rogozin aggiungendo che: “Mosca ha bisogno di alcuni esemplari per capire come sono fatti e quali vantaggi hanno. Un certo livello di cooperazione può essere valutato solo nel caso dell’assemblaggio e solo nei casi in cui la tecnologia russa non è all’avanguardia”.
Anche se non è ancora chiaro il motivo dei test, le ripercussioni per il nostro sistema industriale potrebbero essere notevoli. Le dichiarazioni del governo russo sono tutt’altro che positive, ma vanno comunque accolte per quello che sono: affermazioni pubbliche di ufficiali abituati ad utilizzare la propaganda ad uso e consumo dell’audience interna.
lunedì 10 settembre 2012
Nuovo progetto per il controllo del web
Finanziato con 32,2 milioni di rubli un nuovo progetto per il controllo del web da parte dell’ Intelligence Internazionale russo.
Un sistema informatico per controllare le informazioni presenti sul web. Sembra questo il nuovo progetto messo in atto dal Cremlino e che andrà a colpire i nuovi media come la blogosfera e i social network, spazi dove le opinioni e i dibattiti trovano maggiore libertà e sfogo. Nonostante la notizia sia trapelata solo qualche giorno fa, il programma conta già di tre diversi progetti.
Il primo, Dibattito, si propone di ricercare i «centri di informazione online e le interazioni locali sui social network» o, in altre parole, andare a scovare tutti i blogger, i siti di informazione minore e i vari gruppi all’interno dei social network. Al progetto sono assegnati fondi per un totale di 4,41 milioni di Rubli ed è finalizzato alla comprensione di come le informazioni siano create e in base a quali meccanismi vengano diffuse, lette e condivise online.
Il secondo, Monitor-3, consentirà invece di comprendere come «controllare segretamente» questo tipo di informazioni; al progetto sono stati assegnati fondi per 4,99 milioni di Rubli.
Il terzo e più importante progetto, Tempesta-12, finanziato con 22,8 milioni di Rubli avrà come obiettivo quello di creare un software capace di «disseminare autonomamente» informazioni online e raggiungere un audience di massa. L’obiettivo pare sia quello di modificare l’opinione pubblica per indirizzarla verso altri pareri più allineati utilizzando gli account dei social network, pagine di blog di autori nuovi ma anche siti di personaggi esistenti.
Pare opinione degli esperti di comunicazione dunque che la fama di un web sregolato e multi-direzionale non sarà che un’utopia per la Federazione Russa, che invece è sulla buona strada per trasformare la sua Internet nell’ennesima cassa di risonanza governativa.
Un sistema informatico per controllare le informazioni presenti sul web. Sembra questo il nuovo progetto messo in atto dal Cremlino e che andrà a colpire i nuovi media come la blogosfera e i social network, spazi dove le opinioni e i dibattiti trovano maggiore libertà e sfogo. Nonostante la notizia sia trapelata solo qualche giorno fa, il programma conta già di tre diversi progetti.
Il primo, Dibattito, si propone di ricercare i «centri di informazione online e le interazioni locali sui social network» o, in altre parole, andare a scovare tutti i blogger, i siti di informazione minore e i vari gruppi all’interno dei social network. Al progetto sono assegnati fondi per un totale di 4,41 milioni di Rubli ed è finalizzato alla comprensione di come le informazioni siano create e in base a quali meccanismi vengano diffuse, lette e condivise online.
Il secondo, Monitor-3, consentirà invece di comprendere come «controllare segretamente» questo tipo di informazioni; al progetto sono stati assegnati fondi per 4,99 milioni di Rubli.
Il terzo e più importante progetto, Tempesta-12, finanziato con 22,8 milioni di Rubli avrà come obiettivo quello di creare un software capace di «disseminare autonomamente» informazioni online e raggiungere un audience di massa. L’obiettivo pare sia quello di modificare l’opinione pubblica per indirizzarla verso altri pareri più allineati utilizzando gli account dei social network, pagine di blog di autori nuovi ma anche siti di personaggi esistenti.
Pare opinione degli esperti di comunicazione dunque che la fama di un web sregolato e multi-direzionale non sarà che un’utopia per la Federazione Russa, che invece è sulla buona strada per trasformare la sua Internet nell’ennesima cassa di risonanza governativa.
lunedì 3 settembre 2012
Euroasiatica: nuove opportunità
Dopo la nascita l’anno scorso dell’Unione Doganale fra Russia, Kazakistan e Bielorussia, adesso si punta, per il 2015, all’Unione Euroasiatica.
Grandi novità previste con l’ingresso della Russia nel WTO. Dall’integrazione nello spazio sia postsovietico che euroasiatico, lo scenario mondiale dell'economia russa risulta improntato su di una sempre più forte concorrenza.“L’Unione Doganale e lo Spazio economico unico si basano sui principi dell’Organizzazione mondiale del commercio, le cui regole sono state inserite negli statuti di queste due strutture – afferma Valentina Matvienko, presidente del Consiglio della Federazione – Per cui l’adesione della Russia al WTO avrà un impatto positivo sul loro sviluppo. Entro fine anno il Kazakistan concluderà tutte le procedure per l’ingresso nel WTO, alle condizioni analoghe a quelle della Russia”.
Si tratta di un’unione fra i paesi con la popolazione di 250 milioni di abitanti. L’obiettivo è ripristinare i legami fra le repubbliche ex sovietiche, a suo tempo molto forti. Il lavoro si è svolto in vari format. “Soltanto nei primi otto mesi di quest’anno – dichiara Nurlan Nigmatulin, presidente del parlamento kazako - l’interscambio commerciale fra Russia e Kazakistan ha superato gli undici miliardi di dollari, confermando che il partenariato fra i nostri due paesi ha un carattere strategico”.
La partenership strategica, ha aggiunto la signora Matvienko, potrebbe risultare molto difficile senza la cooperazione umanitaria. Oggi 15 mila studenti kazaki frequentano le università russe ed è opportuno portare avanti programmi e progetti congiunti, fra cui un libro sulla storia dei rapporti bilaterali.
Grandi novità previste con l’ingresso della Russia nel WTO. Dall’integrazione nello spazio sia postsovietico che euroasiatico, lo scenario mondiale dell'economia russa risulta improntato su di una sempre più forte concorrenza.“L’Unione Doganale e lo Spazio economico unico si basano sui principi dell’Organizzazione mondiale del commercio, le cui regole sono state inserite negli statuti di queste due strutture – afferma Valentina Matvienko, presidente del Consiglio della Federazione – Per cui l’adesione della Russia al WTO avrà un impatto positivo sul loro sviluppo. Entro fine anno il Kazakistan concluderà tutte le procedure per l’ingresso nel WTO, alle condizioni analoghe a quelle della Russia”.
Si tratta di un’unione fra i paesi con la popolazione di 250 milioni di abitanti. L’obiettivo è ripristinare i legami fra le repubbliche ex sovietiche, a suo tempo molto forti. Il lavoro si è svolto in vari format. “Soltanto nei primi otto mesi di quest’anno – dichiara Nurlan Nigmatulin, presidente del parlamento kazako - l’interscambio commerciale fra Russia e Kazakistan ha superato gli undici miliardi di dollari, confermando che il partenariato fra i nostri due paesi ha un carattere strategico”.
La partenership strategica, ha aggiunto la signora Matvienko, potrebbe risultare molto difficile senza la cooperazione umanitaria. Oggi 15 mila studenti kazaki frequentano le università russe ed è opportuno portare avanti programmi e progetti congiunti, fra cui un libro sulla storia dei rapporti bilaterali.
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