L’esportazione delle armi russe nei paesi africani è in forte aumento. Il concorrente più serio dei produttori russi di armamenti sarà la Cina.
Partiamo da un dato. Il Fondo Monetario Internazionale prevede la crescita del PIL dei paesi africani di 5,5% nel 2012.
Da qui si può capire l’interesse mostrato dalla Russia relativamente al mercato delle armi nei confronti dei paesi africani. Questi ultimi, assieme alla crescita economica, stanno consolidando la loro infrastruttura militare. L’Uganda (che nel 2011 ha concordato con la Russia l’acquisto di 6 caccia pesanti Sukhoi Su-30MK2 per la somma totale di 740 milioni di dollari), la Nigeria, la Guinea Equatoriale, la Tanzania e il Kenya acquistano sempre più armi, aerei caccia, elicotteri da combattimento, mezzi armati di terra.
L’acquisto di armi in Russia permette ai paesi africani di evitare la scelta tra i paesi occidentali e la Cina.
Secondo i dati della Rosoboroneksport, società russa che nel 2011 ha fornito alla Thailandia i primi elicotteri Mil MI-17B-5, l’Africa rappresenta il 7% dell’esportazione totale delle armi russe, con un giro d’affari complessivo che si aggira sui 13 miliardi di dollari, in cui l’Africa detiene una quota di mercato del 7%, pari a 900 milioni di dollari.
Il concorrente principale della Russia sul mercato africano è ora la Cina, che ha incamerato grandi successi nell’esportazione di armi verso i paesi africani negli anni ‘90 e 2000. In particolare la Cina esportava nei paesi della regione (Nigeria e Tanzania) i caccia J-7 e un grande numero di blindati leggeri per i servizi di sicurezza locali.
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