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giovedì 11 ottobre 2012

Nucleare russo a una svolta?

Ieri, 10 ottobre, il ministero egli Esteri russo ha annunciato che non intende rinnovare l'accordo con gli Usa sul programma "Nunn-Lugar", per lo smantellamento delle armi nucleari e chimiche di epoca sovietica, in scadenza la prossima primavera.

Il programma Cooperative threat reduction (Ctr), meglio conosciuto come "Nunn-Lugar", che dal 1991 ha aiutato la Russia, l'Ucraina, il Kazakistan e la Bielorussia a disattivare oltre 7 mila testate nucleari, non verrà confermato. Lo scorso 10 ottobre il ministero egli Esteri russo ha infatti annunciato che non intende rinnovare l'accordo.
A rivelare l'intenzione del Cremlino è stato per primo Kommersant, che ha scritto che ora Mosca avrebbe i soldi per prendersi cura in proprio della radioattiva eridatata della guerra fredda ma che la svolta è avvenuta soprattutto perché lo stesso Cremlino teme che il programma bilaterale dia agli Stati Uniti troppo accesso alle informazioni sulle tecnologie militari russe.
La domanda che si pongono gli esperti ora è se Mosca voglia affossare definitivamente l'accordo o adattarlo chiedendo ancora di più. Un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri russo ha annunciato che, senza una profonda revisione, non verrà accettata la proposta americana di estendere il programma oltre il 2013. Il viceministro agli esteri Sergei Ryabkov ha ribadito: “I nostri partner americani sanno che la loro proposta non corrisponde alle nostre idee su quali siano la forma e le basi di cui abbiamo bisogno per sviluppare ulteriormente la cooperazione. Per questo, abbiamo bisogno, in particolare, di un quadro legale diverso e più moderno. La parte americana sa che non vogliamo una nuova estensione. Questa non è una novità”. Ma i russi non dicono quali siano queste modifiche necessarie.
Kenneth Luongo, presidente di Partnership for global security si è limitato ad affermare che: “A mio parere, la fine del programma sarebbe un grave errore per entrambe le parti e per la comunità globale.”

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