Barin: "La creatività dei processi aziendali sarà motivo di riconoscibilità per le imprese italiane"
Franco Barin, l’ideatore di “Brain in Italy”, afferma che “il nostro sistema economico svilupperà la capacità di essere riconosciuto all’estero in modo nuovo, nel momento in cui verrà data pari dignità di tutela al prodotto e alle idee”.
Il progetto parte da Vicenza, dove una decina di giovani dottori commercialisti sono stati formati per diventare verificatori accreditati all’identificazione del prodotto “Brain in Italy”. È uno strumento che può permettere a quelle imprese che non hanno un proprio brand di ottenere riconoscibilità attraverso l’appartenenza ad un insieme di imprese esportatrici caratterizzate da creatività nei processi aziendali. Si tratta, quindi, di una forma di tutela che non riguarda soltanto il Made in Italy, ma anche l’origine e la provenienza delle idee. Brain in Italy è un marchio depositato, registrato a livello comunitario e in corso di registrazione in Usa, Cina, Russia.
La procedura di accertamento dovrebbe individuare l’italianità dell’azienda per modo di pensare e realizzare.
Barin aggiunge che “si parla di un marchio trasversale che ha la forza di mettere insieme il created, il designed, il Made in Italy e, testato sulle aziende di dimensioni medio-piccole, può facilitare il processo di internazionalizzazione meglio di tanti marchi registrati o di distretto, sempre troppo parziali per arrivare al consumatore straniero, spesso ingannato da imitazioni”.
Franco Barin, l’ideatore di “Brain in Italy”, afferma che “il nostro sistema economico svilupperà la capacità di essere riconosciuto all’estero in modo nuovo, nel momento in cui verrà data pari dignità di tutela al prodotto e alle idee”.
Il progetto parte da Vicenza, dove una decina di giovani dottori commercialisti sono stati formati per diventare verificatori accreditati all’identificazione del prodotto “Brain in Italy”. È uno strumento che può permettere a quelle imprese che non hanno un proprio brand di ottenere riconoscibilità attraverso l’appartenenza ad un insieme di imprese esportatrici caratterizzate da creatività nei processi aziendali. Si tratta, quindi, di una forma di tutela che non riguarda soltanto il Made in Italy, ma anche l’origine e la provenienza delle idee. Brain in Italy è un marchio depositato, registrato a livello comunitario e in corso di registrazione in Usa, Cina, Russia.
La procedura di accertamento dovrebbe individuare l’italianità dell’azienda per modo di pensare e realizzare.
Barin aggiunge che “si parla di un marchio trasversale che ha la forza di mettere insieme il created, il designed, il Made in Italy e, testato sulle aziende di dimensioni medio-piccole, può facilitare il processo di internazionalizzazione meglio di tanti marchi registrati o di distretto, sempre troppo parziali per arrivare al consumatore straniero, spesso ingannato da imitazioni”.
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