La scorsa settimana è entrato in vigore il provvedimento, firmato il 5 agosto dal premier Vladimir Putin, mirato a evitare l’aumento dei prezzi sul mercato interno. Lo stato di emergenza per siccità è stato registrato in 27 regioni agricole della Russia, che dai 97 milioni di tonnellate di grano raccolto nel 2009 ha visto un brusco calo che ha raggiunto le 60-65 tonnellate. Putin ha affermato che “è necessario impedire l’inflazione dei prezzi interni e allo stesso tempo salvaguardare il bestiame russo” evitando l’abbattimento per mancanza di mangime. Precipiteranno, quindi, le esportazioni russe di grano, passando dai 18,5 milioni dell’anno scorso a circa 3 milioni.
Il presidente dell’industria trasformiera di grano e cereali, Umberto Sacco, ha precisato che “gli effetti non dovrebbero farsi sentire in Italia, che importa pochissimo dalla Russia e quasi a fini mangimistici”. La crisi, perciò, non è globale; è limitata all’area del Mar Nero ma nel resto d’Europa e oltre Atlantico il grano non manca.
mercoledì 25 agosto 2010
Export di grano: la crisi non è mondiale
Stato di emergenza per siccità registrato in 27 regioni agricole della Russia. Putin vara un provvedimento volto ad evitare l'aumento dei prezzi sul mercato interno.
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