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lunedì 2 agosto 2010

Nel mercato russo attraverso la Serbia

Si intensificano i rapporti tra la Russia e la Serbia, sempre più vista come vero e proprio mercato di lancio

La Serbia si rivela essere motivo di interesse di molti imprenditori non soltanto per i piani di incentivi fiscali e per i salari bassi, mediamente intorno ai 350 euro, ma anche per il patto di libero scambio con la Federazione russa, che assicura un trattamento favorevole per i prodotti oggetto dell’interscambio. Ciò garantisce l’opportunità di avere rapporti commerciali con un’area molto attraente, nonostante siano previste alcune condizioni necessarie al fine di non pagare dazi doganali. Il paese d’origine della merce, infatti, deve essere la Serbia, ossia, i manufatti devono essere interamente prodotti nel paese, magari utilizzando anche materie prime o semilavorati provenienti da altri luoghi. Si stima una crescita del numero dei delocalizzatori italiani, che, per ora, producono un giro d’affari di 2 miliardi di euro all’anno. La Siepa, l’agenzia serba per gli investimenti, ha previsto che la Fiat porterà addirittura 30mila posti di lavoro nel settore auto.
La Serbia costituisce, quindi, un comodo trampolino di lancio per tutte quelle aziende che sono a caccia del mercato russo.

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