“L’Italia è oggi il quarto partner commerciale della Russia dopo Germania, Cina e Giappone con il 6% di tutte le importazioni del gigante eurasiatico”: Antonio Fallico afferma che il numero di imprese italiane che intrattengono relazioni con la Russia è destinato a crescere.
Il luglio scorso la sede del consolato russo a Verona ha accolto l’intervento di Antonio Fallico, console onorario della Federazione Russa a Verona e presidente di Zao Banca Intesa, il quale ha affermato che “c’è ancora molto spazio per la crescita delle nostre imprese in Russia”. Ha parlato dei rapporti commerciali ed economici tra Italia e Russia, aggiungendo che “negli ultimi dieci anni il salto di qualità c’è stato; attualmente operano stabilmente in Russia 500 imprese italiane, attive soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico. Quanto a Verona, sono appena 40 le aziende che intrattengono relazioni commerciali con la Federazione russa, un numero destinato in realtà a salire”. La Russia è descritta, quindi, come terra di conquista, i cui “margini di crescita sono ancora ampi, soprattutto in relazione alla forte necessità di infrastrutture di cui la Russia ha urgente bisogno”. Fallico prosegue poi affermando che per gli imprenditori che vogliono fare impresa direttamente in Russia, “la cosa non è facilissima, ma grazie alle autonomie concesse alle singole regioni, si registra da qualche anno una buona sburocratizzazione”.
A chiusura dell’intervento ricorda agli imprenditori il grande Forum tra Russia e Italia programmato a Verona nel prossimo autunno, dedicato alle energie alternative e rinnovabili.
Il luglio scorso la sede del consolato russo a Verona ha accolto l’intervento di Antonio Fallico, console onorario della Federazione Russa a Verona e presidente di Zao Banca Intesa, il quale ha affermato che “c’è ancora molto spazio per la crescita delle nostre imprese in Russia”. Ha parlato dei rapporti commerciali ed economici tra Italia e Russia, aggiungendo che “negli ultimi dieci anni il salto di qualità c’è stato; attualmente operano stabilmente in Russia 500 imprese italiane, attive soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico. Quanto a Verona, sono appena 40 le aziende che intrattengono relazioni commerciali con la Federazione russa, un numero destinato in realtà a salire”. La Russia è descritta, quindi, come terra di conquista, i cui “margini di crescita sono ancora ampi, soprattutto in relazione alla forte necessità di infrastrutture di cui la Russia ha urgente bisogno”. Fallico prosegue poi affermando che per gli imprenditori che vogliono fare impresa direttamente in Russia, “la cosa non è facilissima, ma grazie alle autonomie concesse alle singole regioni, si registra da qualche anno una buona sburocratizzazione”.
A chiusura dell’intervento ricorda agli imprenditori il grande Forum tra Russia e Italia programmato a Verona nel prossimo autunno, dedicato alle energie alternative e rinnovabili.
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