Mosca ritiene inappropriata l’accusa di spionaggio rivolta dall’Fbi e dal Dipartimento di Giustizia agli undici presunti agenti segreti al servizio del Svr, il successore del Kgb. Secondo l’Fbi tra gli obiettivi dati agli agenti dai loro capi a Mosca c’era quello di acquisire informazioni in molti campi: dai programmi del Pentagono ai criteri di selezione dei nuovi agenti della Cia. Secondo la Procura federale di Manhattan, le undici presunte spie avevano una missione a lungo termine e la loro routine di persone normali permetteva loro di penetrare nel cuore del Paese. Viene, inoltre, valutata l’ipotesi che potrebbe trattarsi di un complotto di quella parte di America che vuole impedire l’avvicinamento dei due Paesi. Il portavoce della Casa Bianca assicura che l’accaduto non porterà conseguenze alle loro relazioni bilaterali.
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