“L’Italia ha superato il periodo più profondo della crisi economica internazionale rafforzando la sua competitività e dovrebbe prestare maggiore attenzione ad alcuni mercati minori molto dinamici”.
Durante il Forum Spumanti d’Italia svoltosi a Venezia dal 15 al 17 ottobre è stata presentata l’analisi di mercato eseguita all’interno delle attività del CIRVE, Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia. I dati mostrano che i tre più grandi esportatori di spumanti risultano essere Francia, Italia e Spagna. Nonostante l’Italia occupi il secondo posto, nell’anno 2010 andrebbe ad eguagliare la Francia per quanto riguarda il volume di vendita (circa 240 milioni di bottiglie). Inoltre, è stata data particolare importanza ai dati riguardanti le destinazioni e le opportunità dell’export italiano. Non soltanto si è registrato un incremento delle esportazioni verso Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera, ma si è verificata una crescita delle vendite anche in mercati medio-piccoli, come la Russia, che ha raddoppiato l’importazione negli ultimi cinque anni. A questo riguardo, Eugenio Pomarici, ha spiegato: “L’Italia ha superato il periodo più profondo della crisi economica internazionale rafforzando la sua competitività e dovrebbe prestare maggiore attenzione ad alcuni mercati minori molto dinamici”.
Durante il Forum Spumanti d’Italia svoltosi a Venezia dal 15 al 17 ottobre è stata presentata l’analisi di mercato eseguita all’interno delle attività del CIRVE, Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia. I dati mostrano che i tre più grandi esportatori di spumanti risultano essere Francia, Italia e Spagna. Nonostante l’Italia occupi il secondo posto, nell’anno 2010 andrebbe ad eguagliare la Francia per quanto riguarda il volume di vendita (circa 240 milioni di bottiglie). Inoltre, è stata data particolare importanza ai dati riguardanti le destinazioni e le opportunità dell’export italiano. Non soltanto si è registrato un incremento delle esportazioni verso Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera, ma si è verificata una crescita delle vendite anche in mercati medio-piccoli, come la Russia, che ha raddoppiato l’importazione negli ultimi cinque anni. A questo riguardo, Eugenio Pomarici, ha spiegato: “L’Italia ha superato il periodo più profondo della crisi economica internazionale rafforzando la sua competitività e dovrebbe prestare maggiore attenzione ad alcuni mercati minori molto dinamici”.
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