“Il governo si sta sforzando di creare condizioni veramente aperte e attraenti per chi vuole investire”.
Considerando il deficit che è risultato in bilancio, la Russia ha fatto presente la consapevolezza della necessità di un cambiamento per modificare e diversificare l’economia. A tale proposito, Putin ha affermato: “Il governo si sta sforzando di creare condizioni veramente aperte e attraenti per chi vuole investire”. Ha spiegato che la Russia sta cambiando, “forse non così rapidamente come si vorrebbe, ma sta cambiando”.
Putin, infatti, ha approvato un piano di privatizzazioni, che verrà attuato dal 2011 al 2015. In circa 900 aziende saranno vendute quote da parte dello stato russo con l’obiettivo di ricavarne circa 44 miliardi di euro, una cifra che permetterà di ridurre il deficit dal 5,3% del pil del 2010 al 3,6% del 2011.
Tra le offerte previste dal programma di privatizzazione, una particolare importanza è attribuita alla quota del 25% delle Ferrovie nazionali russe e del 15% del produttore di petrolio Rosneft.
Resta escluso dalla lista del piano il Ttransneft, ovvero il monopolio che controlla la rete degli oleodotti diretti in Europa e Asia: per quanto riguarda la liberalizzazione energetica non vi saranno concessioni.
Tuttavia, resta positivo, anche per gli imprenditori italiani, il tentativo del Governo di diversificare l’economia, sviluppando maggiori opportunità di investimento.
Considerando il deficit che è risultato in bilancio, la Russia ha fatto presente la consapevolezza della necessità di un cambiamento per modificare e diversificare l’economia. A tale proposito, Putin ha affermato: “Il governo si sta sforzando di creare condizioni veramente aperte e attraenti per chi vuole investire”. Ha spiegato che la Russia sta cambiando, “forse non così rapidamente come si vorrebbe, ma sta cambiando”.
Putin, infatti, ha approvato un piano di privatizzazioni, che verrà attuato dal 2011 al 2015. In circa 900 aziende saranno vendute quote da parte dello stato russo con l’obiettivo di ricavarne circa 44 miliardi di euro, una cifra che permetterà di ridurre il deficit dal 5,3% del pil del 2010 al 3,6% del 2011.
Tra le offerte previste dal programma di privatizzazione, una particolare importanza è attribuita alla quota del 25% delle Ferrovie nazionali russe e del 15% del produttore di petrolio Rosneft.
Resta escluso dalla lista del piano il Ttransneft, ovvero il monopolio che controlla la rete degli oleodotti diretti in Europa e Asia: per quanto riguarda la liberalizzazione energetica non vi saranno concessioni.
Tuttavia, resta positivo, anche per gli imprenditori italiani, il tentativo del Governo di diversificare l’economia, sviluppando maggiori opportunità di investimento.
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