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martedì 5 giugno 2012

Ancora divergenze tra Mosca e l'UE

Al termine del vertice di Strelna, il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, e il presidente russo, Vladimir Putin, sono ancora distanti dal trovare un accordo sui principali temi economici e commerciali. Strada comune invece sulla questione siriana.

Dopo il summit Putin-Barroso-Rompuy, chiusosi nella giornata di ieri a Strelna, sembra allontanarsi ulteriormente la firma del nuovo accordo di partenariato e cooperazione tra Russia e Unione europea.
Eloquenti le parole del presidente russo, Vladimir Putin, secondo il quale: "Entrambe le parti hanno confermato il loro interesse nello sviluppo di un documento che dichiari gli obiettivi strategici, che rispondano a requisiti moderni. La sezione economico-commerciale dell'accordo, rimane ora l'ostacolo maggiore".
Bruxelles e Mosca, dunque, continueranno a lavorare sul documento, cercando di limare nel frattempo le divergenti posizioni nel settore economico e commerciale.
Le parti stanno lavorando da tempo al nuovo testo, diviso in diversi settori; economico, della sicurezza, giuridico, umanitario e culturale-educativo. La parte russa sta quindi prendendo tempo per poter prima valutare l'impatto del suo ingresso nel Wto per poi rivedere i termini di cooperazione con Bruxelles.
Lo stesso Putin ha spiegato oggi che: “Mosca non può assumersi impegni aggiuntivi per ora, perché in questo caso dovrebbe applicare gli stessi termini con gli altri Paesi del Wto". Ha poi aggiunto che: "Non possiamo creare una relazione speciale con l'Ue, ignorando gli interessi degli altri membri dell'Organizzazione mondiale del commercio".
La replica dell’UE è stata in sintesi la seguente: "Non vogliamo accordi preferenziali ma data l'intensità dei nostri rapporti bilaterali, abbiamo bisogno di definire con urgenza molti aspetti che non ricadano esattamente negli accordi Wto, come ad esempio nuovi parametri per gli investimenti".
Trovato invece un accordo relativamente alla questione siriana con il "piano Annan". La strada tracciata dall'ex segretario generale delle Nazioni Unite è la migliore possibile per fermare le violenze, come confermano le parole del presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy: "Dobbiamo unire i nostri sforzi per evitare la guerra civile in Siria. Siamo d'accordo che il piano Annan offre la migliore occasione per rompere il ciclo di violenze”.

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