“Abbiamo
affrontato i russi, chiedendogli di fermare i rifornimenti di armi alla Siria.
Ci hanno risposto che non dobbiamo preoccuparci, perché ciò che stanno
consegnando non ha a che vedere con le azioni interne”. Sono le parole
pronunciate da Hillary Clinton, nel corso di un evento pubblico al quale ha preso
parte anche il presidente israeliano Shimon Peres.
Gli elicotteri russi arrivano in Siria attraverso la
Rosboronexport, una società che si occupa proprio di export di armi. Un
movimento internazionale sta cercando di fare pressione su Stati Uniti e India,
a loro volta tra i principali clienti della società russa, perché non facciano
più acquisti finché le forniture a Bashar al Assad non cesseranno."Siamo preoccupati – ha aggiunto l'ex first lady - per le ultime informazioni ricevute, secondo cui sarebbero in viaggio dalla Russia alla Siria degli elicotteri d'attacco, che causerebbero un inasprimento piuttosto drammatico del conflitto".
Eppure proprio gli Stati Uniti si apprestano ad acquistare altri elicotteri da trasporto dalla società russa, da consegnare a Kabul. “Niente a che vedere con quelli armati” tiene a precisare il Pentagono, ma l’operazione ha suscitato ugualmente le perplessità del senatore John Corvin, che ne ha chiesto conto al segretario della Difesa Leon Panetta.
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