Il Ministero dell’Agricoltura russo sembrerebbe propenso a fissare delle regole rigorose sull’uso dell’espressione "prodotto biologico" nell’etichettatura dei cibi.
Novità nel settore agricolo. Il Ministero dell’Agricoltura, all’interno del disegno di legge "Sulla produzione di prodotti da agricoltura biologica", sembra intenzionato a fissare delle regole comuni rigorose sull’uso della dicitura “prodotto biologico”. In passato, nella legislazione russa, non vi è mai stato alcun riferimento a tale termine.
Per ora l’iniziativa ha la valenza di una proposta, ma è parere degli esperti che il tutto possa giungere a una definizione già nel prossimo periodo.
La legge prevedrà infatti un rigido sistema di monitoraggio dei produttori di generi alimentari, con l’introduzione di un certificato di produzione. Particolare attenzione verrà poi posta sugli appezzamenti di terreno riservati a colture biologiche. Sono previsti inoltre incentivi da parte dello Stato per quelle aziende che utilizzeranno tecniche rispettose dell'ambiente.
Aleksandr Konovalov, fondatore dell'Associazione di produttori e fornitori di prodotti biologici, afferma che: "In tutto il mondo, vengono definiti come biologici quei prodotti che hanno una shelf-life naturale e sono il frutto di una coltivazione che esclude l’uso di additivi chimici, pesticidi, nitrati, ormoni, e antibiotici. E, soprattutto, l'intero ciclo produttivo è sottoposto a controlli".
Infine le nuove restrizioni sul marketing “biologico” comporteranno anche una modifica della legge sulla tutela dei diritti dei consumatori.
giovedì 26 luglio 2012
mercoledì 25 luglio 2012
In aumento la flessibilità del rublo
La Banca centrale russa, al fine di rendere la politica monetaria più efficace e stabilizzare i prezzi, ha ampliato la banda di oscillazione del rublo.
La Federazione Russa ha aumentando la flessibilità della valuta nazionale in un'ottica di graduale avvicinamento alla libera fluttuazione del rublo. La volontà è quella di raggiungere una politica monetaria più efficace, per mantenere la stabilità dei prezzi.
La decisione annunciata oggi dalla Banca centrale aumenterà la volatilità del rublo, ma ridurrà le pressioni sulle riserve internazionali russe.
Nel dettaglio, la banda di fluttuazione del rublo nei confronti dollaro ed euro passa da sei a sette rubli, con un 'corridoio' che andrà dai 31,65 ai 38,65 rubli.
Contemporaneamente, la stessa Banca centrale ha abbassato la cifra che fa scattare gli interventi per la modifica di questo corridoio: non più 500 milioni di dollari, ma 450 milioni.
Dallo scorso maggio il rublo è sotto pressione esposto alle conseguenze del rallentamento dell'economia globale, che ha tenuto bassi i prezzi della risorsa chiave per l'export russo, ossia il petrolio.
La Federazione Russa ha aumentando la flessibilità della valuta nazionale in un'ottica di graduale avvicinamento alla libera fluttuazione del rublo. La volontà è quella di raggiungere una politica monetaria più efficace, per mantenere la stabilità dei prezzi.
La decisione annunciata oggi dalla Banca centrale aumenterà la volatilità del rublo, ma ridurrà le pressioni sulle riserve internazionali russe.
Nel dettaglio, la banda di fluttuazione del rublo nei confronti dollaro ed euro passa da sei a sette rubli, con un 'corridoio' che andrà dai 31,65 ai 38,65 rubli.
Contemporaneamente, la stessa Banca centrale ha abbassato la cifra che fa scattare gli interventi per la modifica di questo corridoio: non più 500 milioni di dollari, ma 450 milioni.
Dallo scorso maggio il rublo è sotto pressione esposto alle conseguenze del rallentamento dell'economia globale, che ha tenuto bassi i prezzi della risorsa chiave per l'export russo, ossia il petrolio.
martedì 24 luglio 2012
Due miliardi di progetti in pipeline
Olimpiadi invernali 2014, il Campionato
del Mondo di Hockey 2016 e i Mondiali di Calcio 2018. Tre avvenimenti
importanti. Tre progetti che costituiscono concrete opportunità per le imprese
italiane di ogni dimensione.
È proprio in questi comparti che si concentrano i principali investimenti del Paese e che costituiscono concrete opportunità per le imprese italiane di ogni dimensione. Ne è un esempio l’operazione VTB Arena Park in cui SACE ha garantito 474 milioni di euro dei finanziamenti destinati alla realizzazione, assegnata al gruppo italiano De Eccher, di un complesso di alberghi, appartamenti, uffici e relative infrastrutture nel progetto di riqualificazione dell’area attorno al vecchio stadio della Dinamo Mosca.
Recentemente poi SACE è intervenuta a garanzia di due finanziamenti per un importo complessivo di 74 milioni di euro a sostegno delle commesse assegnate a Selex Elsag (Gruppo Finmeccanica) da Russian Post per la costruzione di un centro di automazione postale a Rostov sul Don e per la fornitura di macchinari e sistemi informatici per il centro postale di Mosca. Quanto alle Poste, quelle italiane sono diventate infatti un esempio di successo nell'export di know how e servizi made in Italy.
Sono 2 i miliardi di euro che SACE ha
allo studio per operazioni nella Federazione Russa nel prossimo periodo; ciò a
dimostrazione del trend positivo di operazioni assicurate nel Paese a sostegno
degli esportatori italiani, che nel 2011 hanno raggiunto i 5,2 miliardi di euro
con una crescita dell’11% rispetto al 2010.
Le attività riguardano sostanzialmente
i settori oil & gas (39%), bancario (27%) e metallurgico (25%) e registrano
un buon dinamismo nei settori di sviluppo infrastrutturale e industriale.È proprio in questi comparti che si concentrano i principali investimenti del Paese e che costituiscono concrete opportunità per le imprese italiane di ogni dimensione. Ne è un esempio l’operazione VTB Arena Park in cui SACE ha garantito 474 milioni di euro dei finanziamenti destinati alla realizzazione, assegnata al gruppo italiano De Eccher, di un complesso di alberghi, appartamenti, uffici e relative infrastrutture nel progetto di riqualificazione dell’area attorno al vecchio stadio della Dinamo Mosca.
Recentemente poi SACE è intervenuta a garanzia di due finanziamenti per un importo complessivo di 74 milioni di euro a sostegno delle commesse assegnate a Selex Elsag (Gruppo Finmeccanica) da Russian Post per la costruzione di un centro di automazione postale a Rostov sul Don e per la fornitura di macchinari e sistemi informatici per il centro postale di Mosca. Quanto alle Poste, quelle italiane sono diventate infatti un esempio di successo nell'export di know how e servizi made in Italy.
lunedì 23 luglio 2012
Si rafforza l’asse economico Italia-Russia
Mario Monti in Russia per un vertice
con Medvedev e Putin. Il presidente russo: “Nessuno dei progetti con l’Italia è
morto, ma vanno avanti”.
L’incontro si è poi concluso con l’annuncio di sei accordi commerciali tra imprese russe e italiane. Le intese riguardano esplorazioni nel settore energetico, collaborazioni nel settore postale, realizzazione di impianti sportivi e di depurazione dell’aria, finanziamenti comuni per l’internazionalizzazione delle imprese e addirittura una cooperazione per un cluster turistico nel Caucaso del Nord.
Nella giornata in cui lo spread
italiano ha nuovamente superato i livelli di allerta, Roma cerca di rinnovare
l’intesa con un partner di importanza strategica, sia sul fronte dell’energia
che dell'industria civile e militare, ossia la Federazione Russa.
“L’obiettivo
è di continuare ad accompagnare e sostenere la forte crescita del partenariato
economico fra i vertici dei nostri due paesi”, ha dichiarato il presidente
del Consiglio Monti in Russia per un incontro bilaterale con il primo ministro Medvedev
e il presidente Putin. Quest’ultimo ha sottolineato come “nonostante le
turbolenze sui mercati nessuno dei progetti fra Russia e Italia è "morto,
anzi tutti vanno avanti". Secondo il premier Medvedev l’interscambio tra i
due Paesi “è tornato ai livelli pre-crisi del 2008”.L’incontro si è poi concluso con l’annuncio di sei accordi commerciali tra imprese russe e italiane. Le intese riguardano esplorazioni nel settore energetico, collaborazioni nel settore postale, realizzazione di impianti sportivi e di depurazione dell’aria, finanziamenti comuni per l’internazionalizzazione delle imprese e addirittura una cooperazione per un cluster turistico nel Caucaso del Nord.
venerdì 20 luglio 2012
Un nuovo elicottero per Italia e Russia
Firmato un accordo per la produzione di un nuovo velivolo di due tonnellate e mezzo.
La collaborazione fra Augusta Westland, controllata di Finmeccanica e Russian Helicopter è finalizzata alla progettazione, produzione e vendita di un innovativo ultraleggero per un costo totale di 100 milioni di dollari. “Si tratta di un monomotore plurifunzionale che potrà essere utilizzato dalla Protezione Civile e da altri enti specializzati, fra cui il Ministero degli interni, oltre che per il trasporto passeggeri.” spiega Aleksei Mikheev, della holding russa.
Con l’avvio della produzione, previsto per il 2015, si rafforzerà ulteriormente la posizione della Russia nel mercato degli elicotteri, in cui è già ben posizionata avendo fabbricato 8 mila e cinquecento dei velivoli in funzione, pari al 13% del parco macchine totale.
L’accordo ha riscosso il plauso anche del Ministro italiano dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera che, il 10 e l'11 luglio 2012 in visita a Mosca, ha manifestato la sua approvazione per la collaborazione di Finmeccanica, sottolineandone l’importanza a fronte del calo di investimenti dei paesi occidentali. “La Russia è un Paese dalle grandi possibilità, ma va fatto sistema per poterle sfruttare. – ha detto Passera - In questo senso il governo italiano ha intenzione di supportare al massimo le aziende nella Federazione".
La collaborazione fra Augusta Westland, controllata di Finmeccanica e Russian Helicopter è finalizzata alla progettazione, produzione e vendita di un innovativo ultraleggero per un costo totale di 100 milioni di dollari. “Si tratta di un monomotore plurifunzionale che potrà essere utilizzato dalla Protezione Civile e da altri enti specializzati, fra cui il Ministero degli interni, oltre che per il trasporto passeggeri.” spiega Aleksei Mikheev, della holding russa.
Con l’avvio della produzione, previsto per il 2015, si rafforzerà ulteriormente la posizione della Russia nel mercato degli elicotteri, in cui è già ben posizionata avendo fabbricato 8 mila e cinquecento dei velivoli in funzione, pari al 13% del parco macchine totale.
L’accordo ha riscosso il plauso anche del Ministro italiano dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera che, il 10 e l'11 luglio 2012 in visita a Mosca, ha manifestato la sua approvazione per la collaborazione di Finmeccanica, sottolineandone l’importanza a fronte del calo di investimenti dei paesi occidentali. “La Russia è un Paese dalle grandi possibilità, ma va fatto sistema per poterle sfruttare. – ha detto Passera - In questo senso il governo italiano ha intenzione di supportare al massimo le aziende nella Federazione".
giovedì 19 luglio 2012
Cala il prezzo del petrolio
La Russia è ostaggio di questo periodo di grande incertezza in Europa che non lascia indenne quasi nessuna classe di investimento. Regna comunque un cauto ottimismo.
“La Russia è il primo produttore al mondo di petrolio dopo aver sopravanzato l’Arabia Saudita nel 2009. […] Tuttavia il ciclo rialzista dei corsi delle materie prime ha effettivamente impigrito l’economia russa che sino ad ora non è stata molto in grado di diversificare ma siamo certi che le opportunità provenienti dall’accesso della Russia al WTO, dopo quasi venti anni di negoziati, guiderà in questa direzione dando più opportunità in questo senso”. Sono queste le parole di Daniele Mellana, Responsabile Italia di East Capital, in un’intervista rilasciata al portale fondionline.it.
Anche se gli esperti possono vedere nell’improvviso calo del prezzo del petrolio degli ultimi giorni, una battuta d’arresto e una conseguenza della crisi europea, è difficile comunque pensare che l’Opec permetterà di scendere sotto la soglia dei 90 usd/bbl. “Crediamo sia molto difficile desumere qualcosa su una eventuale battuta d’arresto dall’osservazione del prezzo del petrolio” - continua Mellana - “Se guardiamo però alle stime di crescita del FMI aggiornate al 16 luglio scorso la crescita della Russia, stimata al 4% per il 2012, non è stata rivista rispetto al report di aprile: la crescita economica sembra essere sostenuta da una robusta domanda interna”.
Relativamente alla possibilità che i rischi sistemici del mercato russo siano rappresentati dal deterioramento degli asset bancari, Mellana afferma che: “Non sono d’accordo. […] Secondo la European Mortgage Federation il totale dei mutui espressi come percentuale del PIL è meno del 5% contro il 50% della media dell’Unione Europea, l’80% degli Stati Uniti e il quasi 80% del Regno Unito. […] Il settore dei crediti al consumo ha enormi potenzialità di espansione essendo ancora del tutto sottosviluppato tanto da essere di interesse anche per istituti esteri […]. Siamo ottimisti sui bancari russi tanto che la seconda maggiore posizione all’interno del nostro East Capital Lux Russian Fund e dell’East Capital Lux Eastern Euroepan Fund è proprio la banca russa Sberbank”.
“La Russia è il primo produttore al mondo di petrolio dopo aver sopravanzato l’Arabia Saudita nel 2009. […] Tuttavia il ciclo rialzista dei corsi delle materie prime ha effettivamente impigrito l’economia russa che sino ad ora non è stata molto in grado di diversificare ma siamo certi che le opportunità provenienti dall’accesso della Russia al WTO, dopo quasi venti anni di negoziati, guiderà in questa direzione dando più opportunità in questo senso”. Sono queste le parole di Daniele Mellana, Responsabile Italia di East Capital, in un’intervista rilasciata al portale fondionline.it.
Anche se gli esperti possono vedere nell’improvviso calo del prezzo del petrolio degli ultimi giorni, una battuta d’arresto e una conseguenza della crisi europea, è difficile comunque pensare che l’Opec permetterà di scendere sotto la soglia dei 90 usd/bbl. “Crediamo sia molto difficile desumere qualcosa su una eventuale battuta d’arresto dall’osservazione del prezzo del petrolio” - continua Mellana - “Se guardiamo però alle stime di crescita del FMI aggiornate al 16 luglio scorso la crescita della Russia, stimata al 4% per il 2012, non è stata rivista rispetto al report di aprile: la crescita economica sembra essere sostenuta da una robusta domanda interna”.
Relativamente alla possibilità che i rischi sistemici del mercato russo siano rappresentati dal deterioramento degli asset bancari, Mellana afferma che: “Non sono d’accordo. […] Secondo la European Mortgage Federation il totale dei mutui espressi come percentuale del PIL è meno del 5% contro il 50% della media dell’Unione Europea, l’80% degli Stati Uniti e il quasi 80% del Regno Unito. […] Il settore dei crediti al consumo ha enormi potenzialità di espansione essendo ancora del tutto sottosviluppato tanto da essere di interesse anche per istituti esteri […]. Siamo ottimisti sui bancari russi tanto che la seconda maggiore posizione all’interno del nostro East Capital Lux Russian Fund e dell’East Capital Lux Eastern Euroepan Fund è proprio la banca russa Sberbank”.
mercoledì 18 luglio 2012
Green economy-Russia: binomio che stenta
Tra le grandi economie mondiali, in relazione ai propri
sforzi e non in base a termini assoluti, la Russia risulta nelle ultime posizioni tra
le nazioni che hanno cercato di migliorare i comportamenti green.
I parametri presi in considerazione sono stati: le politiche di efficienza energetica e di stimolo all’economia a basse emissioni e la riduzione dell’utilizzo dell’energia nei campi più importanti da questo punto di vista: trasporti, edilizia e industria.
Infine l’ultimo criterio di giudizio considerato è stato quello dell’efficienza e del risparmio energetico da parte della popolazione.
Analizzando i dati si può evincere che gli Stati europei vanno in generale meglio delle grandi potenze degli altri continenti (Germania 2°, Italia 3°, Francia 5°) incluse le economie emergenti come Cina e Brasile. Purtroppo la Russia non si colloca al primo posto in questa direzione, benché i programmi ecologici del governo vengano portati avanti.
Dice Elena Lazko, della Deloitte, industria del settore oil&gas: “In realtà, le cose non vanno molto male. È stato approvato il programma ecologico 2030, che pur nella sua vaghezza, rappresenta un passo avanti. Dmitrij Medvedev, lo scorso mese, è volato alla Conferenza di Rio de Janeiro, dove l’economia verde è stata posta in primo piano. Per l’ecologia si investe sempre di più. Negli ultimi cinque anni gli investimenti in questo settore sono aumentati del 5,5 % ogni anno. Per i soli progetti ecologici, nel 2011 la Russia ha investito due miliardi e 900 milioni di dollari”.
Dati che sembrano ancora non bastare.
A pochi giorni dalle Olimpiadi di
Londra, la Gran Bretagna si aggiudica il primo posto come Paese più efficiente per
la Green Economy. Lo rivela una ricerca effettuata dall’American Council for an
Energy-Efficient Economy.
Se ottime sono le notizie che arrivano
da oltremanica, brutte sono le notizie che arrivano dalla Russia: un ultimo
posto che vede Mosca essere davanti solamente all’India (esclusa dalla
classifica non avendo ancora parametri certi da calcolare).I parametri presi in considerazione sono stati: le politiche di efficienza energetica e di stimolo all’economia a basse emissioni e la riduzione dell’utilizzo dell’energia nei campi più importanti da questo punto di vista: trasporti, edilizia e industria.
Infine l’ultimo criterio di giudizio considerato è stato quello dell’efficienza e del risparmio energetico da parte della popolazione.
Analizzando i dati si può evincere che gli Stati europei vanno in generale meglio delle grandi potenze degli altri continenti (Germania 2°, Italia 3°, Francia 5°) incluse le economie emergenti come Cina e Brasile. Purtroppo la Russia non si colloca al primo posto in questa direzione, benché i programmi ecologici del governo vengano portati avanti.
Dice Elena Lazko, della Deloitte, industria del settore oil&gas: “In realtà, le cose non vanno molto male. È stato approvato il programma ecologico 2030, che pur nella sua vaghezza, rappresenta un passo avanti. Dmitrij Medvedev, lo scorso mese, è volato alla Conferenza di Rio de Janeiro, dove l’economia verde è stata posta in primo piano. Per l’ecologia si investe sempre di più. Negli ultimi cinque anni gli investimenti in questo settore sono aumentati del 5,5 % ogni anno. Per i soli progetti ecologici, nel 2011 la Russia ha investito due miliardi e 900 milioni di dollari”.
Dati che sembrano ancora non bastare.
martedì 17 luglio 2012
Una commissione per il controllo dell’economia
Il Presidente Putin vuole un Consiglio
economico composto da esperti, accademici e businessmen alle sue dirette
dipendenze al fine di analizzare la situazione economica del Paese e nel mondo.
La commissione, composta da scienziati illustri come Yevgeny Yasin (direttore scientifico della Scuola superiore di Economia), Vladimir Mau (rettore dell’Accademia di Economia Nazionale) e Tatiana Maleva (direttore dell’Istituto indipendente di politica sociale), sarà supervisionata da Elvira Nabiullina, ex ministro dello Sviluppo economico e dall’attuale titolare dello stesso dicastero, Andrei Belousov.
Se l’America ha il suo Council of
Economic Advisers, ora la Russia è pronta per avere un suo equivalente. È
notizia di ieri infatti che Vladimir Putin vuole la realizzazione di un
Consiglio economico inserito nell'amministrazione presidenziale, ossia un
organo consultivo composto da esperti, accademici e businessmen, con i quali
"lavorare in modo informale”.
Putin, attraverso il suo portavoce,
assicura che il nuovo organo consultivo “non rimpiazzerà in alcun modo” il
governo, ma questa appare essere la prima contromossa di Putin dopo che nella
Commissione Energia del Cremlino, il fedelissimo del presidente ed ex capo di
Rosneft, Igor Sechin, è stato “costretto” alla fondazione del Club del
Petrolio, dopo essersi visto ridotto il proprio potere a vantaggio del
vicepremier con delega all’Energia Arkady Dvorkovich.La commissione, composta da scienziati illustri come Yevgeny Yasin (direttore scientifico della Scuola superiore di Economia), Vladimir Mau (rettore dell’Accademia di Economia Nazionale) e Tatiana Maleva (direttore dell’Istituto indipendente di politica sociale), sarà supervisionata da Elvira Nabiullina, ex ministro dello Sviluppo economico e dall’attuale titolare dello stesso dicastero, Andrei Belousov.
lunedì 16 luglio 2012
San Pietroburgo: investimenti nel settore farmaceutico
Registrato un incremento degli
investimenti nel settore dell’industria farmaceutica a San Pietroburgo. Sono
otto i progetti previsti nel prossimo periodo.
Grazie ad un investimento di 2,3 miliardi di rubli (pari a circa 57 milioni di Euro), nel prossimo autunno, l’azienda farmaceutica “Farmasyntez” inizierà nella Zona Economica Speciale “Sankt-Peterburg” (SEZ), la realizzazione di un complesso scientifico-industriale tramite la propria filiale locale “RCI Syntez”.
Sono molte le società farmaceutiche attirate
da questa tipologia di progetti; la società Novartis Neva prevede di investire
circa 4,1 miliardi di rubli (pari a circa 107 milioni di Euro) nella SEZ,
Farmholding e BioCad alla fine dello scorso anno hanno aperto i propri
laboratori e la società BioCad sta pianificando la costruzione di un complesso
di ricerca e produzione nell’area della SEZ denominata Neudorf.
Ad oggi, il volume totale degli
investimenti prefissati nel cluster farmaceutico di San Pietroburgo sono pari a
11,2 miliardi di rubli (pari a circa 280 milioni di Euro) dato che corrisponde
a circa il 39% del totale degli investimenti pianificati per la SEZ di San
Pietroburgo (29 miliardi di rubli, circa 725 milioni di Euro).
venerdì 13 luglio 2012
Agricoltura: nuove risorse per le coltivazioni in serra
A fronte di un’elevata dipendenza dalle importazioni estere di verdura, il governo russo prevede nei prossimi anni la costruzione di serre e migliorie nella coltivazione di ortaggi.
Ad oggi la Russia riesce a soddisfare autonomamente solo il 37% del fabbisogno nazionale di verdura coltivata in serra. Stando alle dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura Russo, Nikolay Fedorov, il volume di questo comparto dell’agricoltura ha subito un forte calo negli ultimi 10 anni passando dalle 764 mila tonnellate prodotte nel 1990 alle 585mila tonnellate nel 2011.
Le principali cause della carenza di serre sono da imputare ad una serie di fattori tra cui gli elevati costi delle forniture di energia elettrica e la scarsità di incentivi per il settore. A fronte di queste considerazioni, il Ministro Fedorov, ha annunciato che in tempi brevi attuerà un piano per incentivare, attraverso sussidi, la costruzione, ricostruzione o ammodernamento di serre destinate alla coltivazione di verdura ed una serie di investimenti per migliorare i rendimenti delle coltivazioni. Il piano governativo, per il periodo 2013-2020, si concentra in particolare sull’introduzione di nuovi impianti di riscaldamento moderni e di tecnologie di coltivazione a basso consumo energetico per ridurre le spese di gas ed elettricità fino al 20%.
L’obiettivo posto dal governo con questa manovra è quello di rafforzare l’autonomia alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dalle importazioni estere che, hanno raggiunto un volume annuo di 900mila tonnellate di ortaggi.
Ad oggi la Russia riesce a soddisfare autonomamente solo il 37% del fabbisogno nazionale di verdura coltivata in serra. Stando alle dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura Russo, Nikolay Fedorov, il volume di questo comparto dell’agricoltura ha subito un forte calo negli ultimi 10 anni passando dalle 764 mila tonnellate prodotte nel 1990 alle 585mila tonnellate nel 2011.
Le principali cause della carenza di serre sono da imputare ad una serie di fattori tra cui gli elevati costi delle forniture di energia elettrica e la scarsità di incentivi per il settore. A fronte di queste considerazioni, il Ministro Fedorov, ha annunciato che in tempi brevi attuerà un piano per incentivare, attraverso sussidi, la costruzione, ricostruzione o ammodernamento di serre destinate alla coltivazione di verdura ed una serie di investimenti per migliorare i rendimenti delle coltivazioni. Il piano governativo, per il periodo 2013-2020, si concentra in particolare sull’introduzione di nuovi impianti di riscaldamento moderni e di tecnologie di coltivazione a basso consumo energetico per ridurre le spese di gas ed elettricità fino al 20%.
L’obiettivo posto dal governo con questa manovra è quello di rafforzare l’autonomia alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dalle importazioni estere che, hanno raggiunto un volume annuo di 900mila tonnellate di ortaggi.
giovedì 12 luglio 2012
Cresce il mercato delle macchine agricole
Quello delle macchine agricole è un
mercato in forte crescita all’interno della Federazione Russa e si stima che le
richieste di questi mezzi possano aumentare ancora nell’arco dei prossimi mesi.
Se quindi da un lato stiamo assistendo ad una forte crescita del mercato dell’auto (secondo gli esperti, entro il 2020 diventerà il sesto al mondo per volume di vendite), per le imprese italiane è giunta l’ora di puntare decisi sulle macchine agricole, valutando progetti di collaborazione e insediamento.
Ad oggi la localizzazione rimane la domanda primaria del mercato, sia da parte dei costruttori, che delle case costruttrici domestiche, interessati ad investimenti nella qualità pur limitando i costi logistici. In questo contesto si aprono buoni scenari anche per i fornitori di attrezzature di produzione e servizi di progettazione, in termini di cessione di tecnologia e collaborazioni.
Il comparto agroalimentare russo è
oggetto in questi ultimi mesi di un importante processo di ristrutturazione e
ammodernamento. La Federazione Russa risulta, infatti, tra quelle con il più
alto fabbisogno di mezzi meccanici e attrezzature per lavorare la terra.
Secondo le stime riportate dall’associazione
dei costruttori russi di macchine agricole (Rosagromasch), le vendite di
trattori sul mercato locale hanno raggiunto nel 2011 le 37.000 unità, con un
incremento del 76,3% rispetto al 2010.Se quindi da un lato stiamo assistendo ad una forte crescita del mercato dell’auto (secondo gli esperti, entro il 2020 diventerà il sesto al mondo per volume di vendite), per le imprese italiane è giunta l’ora di puntare decisi sulle macchine agricole, valutando progetti di collaborazione e insediamento.
Ad oggi la localizzazione rimane la domanda primaria del mercato, sia da parte dei costruttori, che delle case costruttrici domestiche, interessati ad investimenti nella qualità pur limitando i costi logistici. In questo contesto si aprono buoni scenari anche per i fornitori di attrezzature di produzione e servizi di progettazione, in termini di cessione di tecnologia e collaborazioni.
mercoledì 11 luglio 2012
La Russia nel Wto: una sofferta storica scelta
10 luglio 2012. Svolta storica per la Russia che, nonostante le proteste, supera il quorum dei 226 voti e si prepara ad entrare nel Wto.
Con 238 voti favorevoli, 208 contrari e un astenuto, la Duma ha dato il suo via libera, dopo 18 anni di trattative, al protocollo di intesa per l’ingresso di Mosca nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Ma cosa cambierà dopo questo sofferto via libera? Dando per scontata l’adesione finale (non vi sono ancora i “si” di routine del Presidente Putin e del Consiglio della Federazione) certamente la Russia si riserverà il diritto di continuare a fornire sussidi ai lavoratori agricoli, ma l'ammontare di questi diminuirà gradualmente dal 2013. Ad ogni modo però se è vero che alcuni dazi caleranno è altrettanto vero che la Russia continuerà a mantenere il diritto di imporli a difesa delle proprie produzioni domestiche.
Relativamente al settore oil&gas, l'impatto dell'ingresso nel Wto sarà molto ridotto. Petrolio e gas sono infatti già esenti da dazi sull'import negli altri paesi.
I beni di consumo importati diverranno invece più accessibili ai consumatori russi, con un abbassamento considerevole dei prezzi rispetto all’attuale.
Nel complesso secondo la Banca Mondiale l’adesione di Mosca al Wto porterà un incremento del Pil del 3,3% fino a un +11% nel lungo periodo e i benefici riguarderanno sia i cittadini che le imprese, con servizi a prezzi più bassi e chiare ripercussioni sulla produttività.
C’è però chi non vede tutti questi vantaggi nell’adesione al Wto; nella giornata di ieri si sono infatti verificate alcune proteste fuori dalla Duma. Sono molte infatti le imprese russe che temono che i bassi dazi all'importazione e i limiti alle sovvenzioni danneggeranno le loro attività.
Con 238 voti favorevoli, 208 contrari e un astenuto, la Duma ha dato il suo via libera, dopo 18 anni di trattative, al protocollo di intesa per l’ingresso di Mosca nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Ma cosa cambierà dopo questo sofferto via libera? Dando per scontata l’adesione finale (non vi sono ancora i “si” di routine del Presidente Putin e del Consiglio della Federazione) certamente la Russia si riserverà il diritto di continuare a fornire sussidi ai lavoratori agricoli, ma l'ammontare di questi diminuirà gradualmente dal 2013. Ad ogni modo però se è vero che alcuni dazi caleranno è altrettanto vero che la Russia continuerà a mantenere il diritto di imporli a difesa delle proprie produzioni domestiche.
Relativamente al settore oil&gas, l'impatto dell'ingresso nel Wto sarà molto ridotto. Petrolio e gas sono infatti già esenti da dazi sull'import negli altri paesi.
I beni di consumo importati diverranno invece più accessibili ai consumatori russi, con un abbassamento considerevole dei prezzi rispetto all’attuale.
Nel complesso secondo la Banca Mondiale l’adesione di Mosca al Wto porterà un incremento del Pil del 3,3% fino a un +11% nel lungo periodo e i benefici riguarderanno sia i cittadini che le imprese, con servizi a prezzi più bassi e chiare ripercussioni sulla produttività.
C’è però chi non vede tutti questi vantaggi nell’adesione al Wto; nella giornata di ieri si sono infatti verificate alcune proteste fuori dalla Duma. Sono molte infatti le imprese russe che temono che i bassi dazi all'importazione e i limiti alle sovvenzioni danneggeranno le loro attività.
martedì 10 luglio 2012
Elettrotecnica ed elettronica per l’export italiano
A margine della missione imprenditoriale di Confindustria
Anie nella capitale russa resi noti alcuni dati sull’export italiano in Russia.
Buone le opportunità per il futuro.
Osservando nel dettaglio, si nota che i comparti dell’elettrotecnica italiana che lo scorso anno hanno originato più esportazioni verso la Russia sono stati gli apparecchi domestici e professionali per un valore di 229,5 milioni di euro e le tecnologie per la produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia per 194,5 milioni di euro. Completano il quadro le tecnologie per l’illuminazione (valore 96 milioni di euro) e i cavi (valore 76,1 milioni di euro). Per quanto riguarda l’industria elettronica, invece, a risultare prevalenti nel 2011 sono state le vendite dall’Italia verso la Russia del comparto automazione e misura per 51,3 milioni di Euro.
Molto promettente e ricco di opportunità appare dunque il settore elettrico in Russia, anche in virtù della già consolidata presenza di Enel nel territorio. Già lo scorso anno sono diventate operative in Russia le due unità di produzione di energia elettrica che la nostra principale utility di settore, attraverso la controllata OGK-5, si è impegnata a potenziare e rinnovare sulla base delle direttive indicate dal Governo russo.
Venendo all’immediato futuro, un’importante opportunità di business per le aziende italiane potrà riguardare il settore del trasporto ferroviario. Lo scorso mese, le RZD hanno lanciato un piano di sviluppo e ammodernamento della linea ferroviaria che prevede un investimento di dieci anni, finanziato per un terzo dal Governo centrale, pari a 169 miliardi di dollari.
Lo scorso 4 luglio si è conclusa la missione
imprenditoriale di Confindustria Anie a Mosca.
A margine della missione sono stati
resi noti alcuni dati relativi al mercato russo dell’elettronica dove le
aziende italiane si confermano ai primi posti e in grande crescita. Osservando nel dettaglio, si nota che i comparti dell’elettrotecnica italiana che lo scorso anno hanno originato più esportazioni verso la Russia sono stati gli apparecchi domestici e professionali per un valore di 229,5 milioni di euro e le tecnologie per la produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia per 194,5 milioni di euro. Completano il quadro le tecnologie per l’illuminazione (valore 96 milioni di euro) e i cavi (valore 76,1 milioni di euro). Per quanto riguarda l’industria elettronica, invece, a risultare prevalenti nel 2011 sono state le vendite dall’Italia verso la Russia del comparto automazione e misura per 51,3 milioni di Euro.
Molto promettente e ricco di opportunità appare dunque il settore elettrico in Russia, anche in virtù della già consolidata presenza di Enel nel territorio. Già lo scorso anno sono diventate operative in Russia le due unità di produzione di energia elettrica che la nostra principale utility di settore, attraverso la controllata OGK-5, si è impegnata a potenziare e rinnovare sulla base delle direttive indicate dal Governo russo.
Venendo all’immediato futuro, un’importante opportunità di business per le aziende italiane potrà riguardare il settore del trasporto ferroviario. Lo scorso mese, le RZD hanno lanciato un piano di sviluppo e ammodernamento della linea ferroviaria che prevede un investimento di dieci anni, finanziato per un terzo dal Governo centrale, pari a 169 miliardi di dollari.
lunedì 9 luglio 2012
Cresce il mercato del mobile russo
Un bilancio positivo vicino al +23% nel corso del 2011 per una capitalizzazione complessiva di 220 miliardi di rubli.
Il settore del mobile in Russia ha subito radicali trasformazioni negli ultimi anni e l’offerta proveniente dall’estero ha rivoluzionato decisamente tale mercato. L’importante crescita registrata nel Paese ha consentito di raggiungere e superare i valori pre-crisi del 2008, considerando anche che dal 2005 ad oggi il volume delle vendite è triplicato. Stando a ricerche di settore, il mercato del mobile russo è cresciuto del 22,9% nel corso del 2011, arrivando a una capitalizzazione complessiva di 220 miliardi di rubli.
Il mercato del mobile in Russia è ancora oggi poco consolidato, dato che Mosca e la regione della capitale raffigurano il 40% del mercato russo del mobile, con una quota particolarmente alta nei segmenti alto e medio-alto. Con il passare del tempo i mercati regionali sono destinati a crescere maggiormente, in primo luogo quelli delle grandi città con 1 milione di abitanti ed oltre.
Il settore del mobile in Russia rappresenta comunque il tipo di mercato in cui l’influenza del Made in Italy continua ad essere fortissima e in cui le aziende italiane dovrebbero rafforzare e consolidare maggiormente la propria quota di mercato.
Il settore del mobile in Russia ha subito radicali trasformazioni negli ultimi anni e l’offerta proveniente dall’estero ha rivoluzionato decisamente tale mercato. L’importante crescita registrata nel Paese ha consentito di raggiungere e superare i valori pre-crisi del 2008, considerando anche che dal 2005 ad oggi il volume delle vendite è triplicato. Stando a ricerche di settore, il mercato del mobile russo è cresciuto del 22,9% nel corso del 2011, arrivando a una capitalizzazione complessiva di 220 miliardi di rubli.
Il mercato del mobile in Russia è ancora oggi poco consolidato, dato che Mosca e la regione della capitale raffigurano il 40% del mercato russo del mobile, con una quota particolarmente alta nei segmenti alto e medio-alto. Con il passare del tempo i mercati regionali sono destinati a crescere maggiormente, in primo luogo quelli delle grandi città con 1 milione di abitanti ed oltre.
Il settore del mobile in Russia rappresenta comunque il tipo di mercato in cui l’influenza del Made in Italy continua ad essere fortissima e in cui le aziende italiane dovrebbero rafforzare e consolidare maggiormente la propria quota di mercato.
venerdì 6 luglio 2012
Russia: nuove opportunità per gli investitori italiani
Il sito dell’ambasciata italiana ha attivato un nuovo servizio per gli imprenditori che si rivolgono al mercato russo.
“La finestra delle opportunità”: questo il nome scelto per il nuovo servizio, attivato in via sperimentale dal sito dell’ambasciata italiana a Mosca, che si rivolge agli imprenditori italiani già operativi nella Federazione o che desiderano avvicinarsi al mercato russo. Questo utile strumento fornirà informazioni in italiano sui bandi di gara pubblici emessi dalle amministrazioni centrali e dagli enti locali russi e permetterà di visionare, gratuitamente e senza registrazione, una “scheda informativa” in lingua italiana contenente i dati salienti di ogni bando di gara.
I bandi pubblicati, specifica la rappresentanza diplomatica, saranno per questa prima fase limitati solo a quelli di importo superiore ai 500.000, divisi per macrosettori e aggiornati quotidianamente. Gli stessi bandi saranno poi segnalati anche alla banca dati “ExTender” del nostro Ministero degli Esteri. Una interessante opportunità per gli investitori italiani da oggi che potranno usufruire di notizie economiche finora reperibili solo in lingua russa.
Come evidenziato dall’AGI, l’Agenzia Giornalistica Italiana, l’ambasciata italiana a Mosca è da sempre molto attenta al mondo del business italiano e proprio il mese scorso ha presentato una "Guida per gli operatori economici italiani nella Federazione Russa", un volume di oltre 800 pagine che fornisce dati economici aggiornati, indicazioni sull' attività del Sistema Italia in Russia, informazioni sul settore bancario e sugli incentivi per gli investitori stranieri.
“La finestra delle opportunità”: questo il nome scelto per il nuovo servizio, attivato in via sperimentale dal sito dell’ambasciata italiana a Mosca, che si rivolge agli imprenditori italiani già operativi nella Federazione o che desiderano avvicinarsi al mercato russo. Questo utile strumento fornirà informazioni in italiano sui bandi di gara pubblici emessi dalle amministrazioni centrali e dagli enti locali russi e permetterà di visionare, gratuitamente e senza registrazione, una “scheda informativa” in lingua italiana contenente i dati salienti di ogni bando di gara.
I bandi pubblicati, specifica la rappresentanza diplomatica, saranno per questa prima fase limitati solo a quelli di importo superiore ai 500.000, divisi per macrosettori e aggiornati quotidianamente. Gli stessi bandi saranno poi segnalati anche alla banca dati “ExTender” del nostro Ministero degli Esteri. Una interessante opportunità per gli investitori italiani da oggi che potranno usufruire di notizie economiche finora reperibili solo in lingua russa.
Come evidenziato dall’AGI, l’Agenzia Giornalistica Italiana, l’ambasciata italiana a Mosca è da sempre molto attenta al mondo del business italiano e proprio il mese scorso ha presentato una "Guida per gli operatori economici italiani nella Federazione Russa", un volume di oltre 800 pagine che fornisce dati economici aggiornati, indicazioni sull' attività del Sistema Italia in Russia, informazioni sul settore bancario e sugli incentivi per gli investitori stranieri.
giovedì 5 luglio 2012
Boom inflazionistico
L'inflazione in Russia nella settimana tra giugno e
luglio è aumentata dello 0,8%.
Scendendo nei dettagli sono cresciuti gli affitti delle case del parco immobiliare statale e municipale (6,2%), la luce (4,7%), l'acqua (2,4%) e il riscaldamento (3,2%).
Importanti aumenti si sono registrati anche nel settore alimentare che, come sottolinea Barclays Capital, sarà il settore che spingerà verso l’alto l’asticella inflazionistica.
Durante l'ultima settimana, per esempio, i prezzi della verdura sono saliti anche a causa dell’indebolimento del rublo che sta facendo lievitare i pezzi dei generi alimentari importati.
In questo mese l’indice dei prezzi dovrebbe continuare la sua ascesa con l’entrata in vigore di una serie di tariffe regolamentate già a gennaio 2012, con un picco previsto verso la fine dell’anno.
Secondo un rapporto di Rosstat (servizio
federale della statistica statale), la scorsa settimana si è registrato un
aumento dell’inflazione pari allo 0,8%, tra i più elevati registrati negli
ultimi anni.
In una settimana l'aumento dei prezzi, dovuto
principalmente all'aumento dei prezzi di luce, acqua e gas, è stato lo stesso
di quello che normalmente si registra in due mesi. Scendendo nei dettagli sono cresciuti gli affitti delle case del parco immobiliare statale e municipale (6,2%), la luce (4,7%), l'acqua (2,4%) e il riscaldamento (3,2%).
Importanti aumenti si sono registrati anche nel settore alimentare che, come sottolinea Barclays Capital, sarà il settore che spingerà verso l’alto l’asticella inflazionistica.
Durante l'ultima settimana, per esempio, i prezzi della verdura sono saliti anche a causa dell’indebolimento del rublo che sta facendo lievitare i pezzi dei generi alimentari importati.
In questo mese l’indice dei prezzi dovrebbe continuare la sua ascesa con l’entrata in vigore di una serie di tariffe regolamentate già a gennaio 2012, con un picco previsto verso la fine dell’anno.
martedì 3 luglio 2012
Russia-Europa: procedure per i visti semplificate
In luglio entra in vigore l’Accordo sulla
semplificazione dei viaggi transfrontalieri tra la regione di Kaliningrad della
Russia e le regioni confinanti della Polonia.
La Russia ha già un accordo analogo con la Norvegia mentre un altro accordo viene attualmente ratificato con la Lituania. La scia che vuole essere intrapresa è quella che segue le parole del Presidente Putin ossia l’abolizione dei visti.
La semplificazione dei viaggi avrà effetti positivi sia per i contatti tra imprenditori, sia per i flussi turistici.
Anche la Spagna ha proposto – e la Francia e l’Italia hanno poi condiviso questa iniziativa – di rilasciare ai cittadini russi prima un visto Schengen singolo e poi il visto multiplo con validità di due anni. Alcuni altri paesi, ad esempio, Croazia e Macedonia, aboliscono i visti nel periodo estivo.
Il passo intrapreso tra Russia e Polonia segna comunque un passo importante verso l’abolizione dei visti tra Mosca e l’Unione Europea.
Per la richiesta di un visto d’affari
per un imprenditore italiano che intende recarsi in Russia, devono essere presentati
i seguenti documenti: passaporto originale firmato valido 6 mesi oltre la data
del visto con due pagine bianche disponibili, assicurazione sanitaria a copertura
della validità del visto e non del soggiorno (minimale 30.000 EUR), autorizzazione
della polizia locale russa in originale o l’invito dal Ministero affari esteri russo (in caso
contrario basterà anche una lettera d’invito
dell’azienda in originale).
Da non dimenticare poi che deve essere presentato anche l'originale del
certificato di residenza.
Dalla
fine di luglio gli abitanti della regione più ad Ovest della Russia e dei
confinanti voivodati della Polonia potranno dimenticare tutte queste pratiche
burocratiche e poter varcare liberamente la frontiera. Sarà sufficiente infatti
portare con sé il passaporto e l’apposito permesso che verrà rilasciato dai
consolati dei due paesi secondo modalità semplificate.La Russia ha già un accordo analogo con la Norvegia mentre un altro accordo viene attualmente ratificato con la Lituania. La scia che vuole essere intrapresa è quella che segue le parole del Presidente Putin ossia l’abolizione dei visti.
La semplificazione dei viaggi avrà effetti positivi sia per i contatti tra imprenditori, sia per i flussi turistici.
Anche la Spagna ha proposto – e la Francia e l’Italia hanno poi condiviso questa iniziativa – di rilasciare ai cittadini russi prima un visto Schengen singolo e poi il visto multiplo con validità di due anni. Alcuni altri paesi, ad esempio, Croazia e Macedonia, aboliscono i visti nel periodo estivo.
Il passo intrapreso tra Russia e Polonia segna comunque un passo importante verso l’abolizione dei visti tra Mosca e l’Unione Europea.
lunedì 2 luglio 2012
Russia: S&P conferma la tripla B. Outlook stabile
Rimane stabile la Tripla B della Russia. Secondo numerosi
esperti, oggi i parametri macroeconomici della Russia sono molto più positivi
degli indici in Europa. A quando l’upgrade verso il livello A?
In un recente rapporto di Standard & Poor's, la Federazione
Russa vede confermato il suo rating di tripla B sul profilo creditizio a lungo
termine con outlook stabile. Dato che va a confermare quanto riportato dalla Fitch
Ratings nella classifica pubblicata nel febbraio scorso.
Kai Stukenbrock, analista di S&P,
ha spiegato che: “Abbiamo confermato i giudizi a causa della posizione finanziaria del
governo russo che riflette i precedenti surplus fiscali e gli attuali contenuti
deficit di bilancio".
Al momento rimane lievemente positivo
il bilancio tra il debito lordo esterno e gli asset esterni liquidi. "I
rating della Russia rimangono penalizzati dalle debolezze strutturali
dell'economia russa - prosegue il rapporto - e in particolare dalla forte
dipendenza dagli idrocarburi e dalle altre commodities oltre che da istituzioni
politiche ed economiche deboli che impediscono la crescita della competitività
nell'economia portando a un clima poco favorevole agli investimenti e agli
affari". C’è da capire come nel prossimo periodo il governo Russo investirà
le enormi quantità di denaro che derivano dalla vendita delle sue materie
prime.
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