Per la richiesta di un visto d’affari
per un imprenditore italiano che intende recarsi in Russia, devono essere presentati
i seguenti documenti: passaporto originale firmato valido 6 mesi oltre la data
del visto con due pagine bianche disponibili, assicurazione sanitaria a copertura
della validità del visto e non del soggiorno (minimale 30.000 EUR), autorizzazione
della polizia locale russa in originale o l’invito dal Ministero affari esteri russo (in caso
contrario basterà anche una lettera d’invito
dell’azienda in originale).
Da non dimenticare poi che deve essere presentato anche l'originale del
certificato di residenza.
Dalla
fine di luglio gli abitanti della regione più ad Ovest della Russia e dei
confinanti voivodati della Polonia potranno dimenticare tutte queste pratiche
burocratiche e poter varcare liberamente la frontiera. Sarà sufficiente infatti
portare con sé il passaporto e l’apposito permesso che verrà rilasciato dai
consolati dei due paesi secondo modalità semplificate.La Russia ha già un accordo analogo con la Norvegia mentre un altro accordo viene attualmente ratificato con la Lituania. La scia che vuole essere intrapresa è quella che segue le parole del Presidente Putin ossia l’abolizione dei visti.
La semplificazione dei viaggi avrà effetti positivi sia per i contatti tra imprenditori, sia per i flussi turistici.
Anche la Spagna ha proposto – e la Francia e l’Italia hanno poi condiviso questa iniziativa – di rilasciare ai cittadini russi prima un visto Schengen singolo e poi il visto multiplo con validità di due anni. Alcuni altri paesi, ad esempio, Croazia e Macedonia, aboliscono i visti nel periodo estivo.
Il passo intrapreso tra Russia e Polonia segna comunque un passo importante verso l’abolizione dei visti tra Mosca e l’Unione Europea.
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