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venerdì 14 ottobre 2011

Coca-Cola ora conta 15 stabilimenti in Russia

Il 26 settembre scorso Coca-Cola Company ha inaugurato un altro stabilimento in Russia, il 15° nella Federazione, dove la multinazionale è presente dal 1994.

L’attuale congiuntura in patria, negli Stati Uniti, non consente la realizzazione di grandi profitti a Coca-Cola Company, che punta invece sui mercati dei Paesi emergenti ed è particolarmente attiva sul mercato russo. Il nuovo stabilimento che Coca-Cola Company ha inaugurato, verso la fine del mese scorso, sul territorio russo, si trova nella steppa meridionale di Priazov, a Rostov-na-Donu, una delle città più importanti della Russia meridionale. L’area del complesso produttivo, disponendo dei più potenti impianti di depurazione per il trattamento delle acque reflue della regione, riflette i parametri della multinazionale della bibita gassata per eccellenza, che osserva gli standard internazionali di produzione in tutti e 15 gli stabilimenti russi.
La struttura presenta una superficie di 26,5 ettari e produrrà 450 milioni di litri di bibite l’anno, 78mila bottiglie e quasi lo stesso numero di lattine, e tale regime è destinato ad aumentare: attualmente le linee di produzione attivate sono soltanto tre, ma entro il 2014 dovrebbero essere in funzione tutte e otto. Inoltre, dal 1994, anno in cui si è inserita nel mercato russo, la multinazionale ha investito più di tre miliardi di dollari nell’economia locale e, come annunciato durante l’inaugurazione dello stabilimento di Rostov-na-Donu, ora intende investire una cifra analoga entro i prossimi cinque anni.
Coca-Cola, tra tutti i competitors sul mercato russo, è l’azienda che meglio risponde al trend attuale del governo di Vladimir Putin, che intende promuovere uno stile di vita salutista: la multinazionale collabora ormai da 92 anni con il Movimento olimpico e sarà sponsor ufficiale alle Olimpiadi invernali di Sochi del 2014. Tuttavia Coca-Cola deve affrontare la concorrenza Pepsi Company, la cui capacità produttiva sul mercato della Federazione - in seguito all’acquisizione della Wimm-Bill-Dann, la più grande azienda produttrice di succhi e latticini in Russia - è notevolmente incrementata lo scorso anno. Coca-Cola ha però un asso nella manica: la nuova strategia di fidelizzazione del consumatore russo prevede di affiancare alle produzione di bibite tradizionali come la Coca-Cola e la Sprite, che hanno comunque grande successo nel mercato locale, la produzione della più tipica bevanda russe, il kvas.

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