“Costantemente facciamo richieste al governo russo perché la dogana da elemento di freno diventi elemento di sviluppo, in questo modo i russi si stanno facendo del male”, afferma Vittorio Torrembini, presidente del gruppo degli imprenditori a Mosca.
Dopo un calo del 38% sul volume di interscambio Russia-Italia, registrato nel 2009, anno della recessione, si assiste ad un’incoraggiante ripresa che permette oggi ai due Paesi di raggiungere i 24 miliardi di euro di interscambio, una cifra che si allontana di poco dai 27 realizzati prima della crisi. Vittorio Torrembini, presidente del gruppo degli imprenditori a Mosca, ha definito la Russia come un mercato sempre più “strategico e indispensabile”, nonostante vi siano ancora molte difficoltà a livello burocratico. A tal proposito, aggiunge: “Costantemente facciamo richieste al governo russo perché la dogana da elemento di freno diventi elemento di sviluppo, in questo modo i russi si stanno facendo del male”.
Pertanto per poter giungere ad un cambiamento sono necessari sia una maggiore integrazione del Paese russo a livello internazionale, sia lo svilupparsi di un pensiero che ritenga l’industrializzazione fondamentale per la crescita economica.
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