Rispetto a quanto segnato nel 2009, lo scorso anno il consumo di salumi ha registrato un aumento del 7,6%, mentre la produzione di caffè è incrementata del 64% tra il 2006 e il 2010.
Lo scorso anno, la spesa media di un consumatore russo per l’acquisto di salumi è stata di 2705,6 rubli, pari a 67,6 euro. La domanda è aumentata del 7,6% rispetto al 2009 e tale incremento è stato seguito da una crescita analoga nella produzione. L’aumento della produzione di salumi ha riguardato tutti i territori della Federazione Russa, tuttavia al primo posto si trova il territorio Centrale della Russia, che produce il 40% di salumi di tutto il Paese. Le maggiori produzioni di salumi in Russia sono situate a Mosca e nella regione della capitale dove risiede la popolazione più abbiente, che può permettersi di acquistare i prodotti che rientrano nella fascia medio-alta. In Russia è molto bassa, invece, la quota di salami d’importazione: nel 2010 quest’ultima ha raggiunto solo lo 0,3% dei consumi totali. Anche le esportazioni di salami prodotti in Russia sono molto basse (circa l’1% del totale) e sono rivolte alle repubbliche ex sovietiche: tutta la produzione di salami è sostanzialmente destinata al consumo interno. I russi stanno consumando anche un quantitativo maggiore di caffè; stando ai dati registrati tra il 2006 e lo scorso anno, infatti, la produzione di caffè è aumentata del 64%: mentre nel 2006 se ne producevano 33.000 tonnellate, nel 2010 ne sono state prodotte ben 54.000. In Russia si produce soprattutto caffè solubile, basti pensare che, sempre relativamente allo scorso anno, la produzione di tale tipologia è stata pari al 65% della produzione totale. Sebbene sia in crescita anche il consumo di caffè naturale, i ritmi sono molto lenti: oggi la produzione di caffè in chicchi e macinato corrisponde, rispettivamente, al 5% e al 10% del totale. Il rimanente 20%, invece, è composto da derivati di caffè di vario tipo.
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