La Russia ha in serbo un progetto mastodontico per collegarsi via terra all’America: un tunnel sotto lo stretto di Bering, lungo circa 110 chilometri, il doppio di quello della Manica, entro il 2030.
La possibilità di costruire un tunnel sottomarino nello lo stretto di Bering, per unire la Russia con l’America, era stata presa in considerazione già all’inizio del Novecento, durante il regno dello Zar Nicola II, ma i grandi stravolgimenti che hanno caratterizzato il ‘900 – in primo luogo, Guerre Mondiali e Guerra Fredda – e le difficili condizioni economiche in Russia seguite al crollo del comunismo, hanno portato ad accantonare il dibattito relativo al progetto. Oggi, secondo quanto riporta il Times, grazie alla rinascita del Paese e di tutta l’area del Pacifico si ricomincia a considerare la possibilità di realizzare tale tunnel, che sarà lungo 106 chilometri, e collegherà le linee ferroviarie di Siberia e Alaska - più precisamente, tramite la località russa di Uelen e Cape Prince of Wales in Alaska - e consentirà così di viaggiare via terra, “in treno”, da Londra a New York.
Si stima che i lavori relativi al tunnel saranno terminati entro il 2030 e che per realizzare l’ambizioso progetto sarà necessario investire oltre 68 miliardi di euro. Tuttavia, secondo gli ingegneri coinvolti nel progetto, non ci sono ragioni tecniche che ostacolerebbero la costruzione del tunnel; gli stessi, inoltre, spiegano che il cui costo di tale infrastruttura potrebbe essere ammortizzato in 15 anni dagli investitori, in quanto il trasporto delle merci che viaggiano attualmente sulle navi container diverrebbe più economico.
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