A breve partirà un altro impianto simile alla prima centrale elettrica italiana presente sul territorio russo e, come quest’ultima, sarà targato Enel.
La prima centrale elettrica italiana in Russia appartiene all’Enel, attraverso la controllata Ogk5, la società di Ekaterinburg acquisita due anni fa con il processo di privatizzazioni stabilito da Mosca. Tra qualche mese dovrebbe partire una centrale analoga, l’impianto di Nevinnomìsskaia: tecnologia del turbogas a ciclo combinato per una potenza di 410 megawatt e un investimento complessivo di circa 400 milioni di euro (16 miliardi di rubli). Le tecnologie adottate sono di quarta generazione e consentono un rendimento energetico del 58% e una riduzione dell’impatto ambientale.
Il nuovo impianto è stato pensato in funzione delle le olimpiadi invernali in programma a Soci nel 2014, per garantire la stabilità del sistema elettrico durante tale evento. Rispetto a Soci, situato alle falde del Caucaso sulla costa del mar Nero, l’impianto centrale si trova nella cittadina di Nevinnomìssk, sul versante continentale della catena del Caucaso, non lontano dalla città di Stavropol.
La costruzione dell’impianto era cominciata nel novembre 2008 e i relativi lavori sono stati seguiti da un consorzio di imprese russe e internazionali coordinate dalla divisione ingegneria e innovazione dell’Enel.
La centrale è stata recentemente inaugurata dal vice primo ministro Igor Secin, da Carlo Tamburi (capo dell’iternazionale), Livio Vido (capo dell’ingegneria e innovazione) e da Enrico Viale (amministratore delegato dell’Ogk5).
Nessun commento:
Posta un commento