In Russia prendono piede le iniziative di venture capital che offrono finanziemento e consulenza agli startuppers più promettenti.
A partire dalla seconda metà del 2010, in Russia sono sorti alcuni fondi di venture capital, iniziative che si propongono di selezionare, finanziare e formare startuppers; tali fondi si fanno chiamare incubatori aziendali, acceleratori di prestazioni aziendali o fabbriche di progetti. Tra questi, uno dei più noti è il fondo di capital venture Farminers, che offre un ufficio ben equipaggiato e 150 mila dollari per stipendi ed eventuali altre attrezzature agli imprenditori che presentano progetti interessanti nell’ambito di settori che garantiscono un elevato potenziale di sviluppo, come i servizi online destinati al mercato di massa (shopping e giochi). Secondo il Direttore Generale di Farminers, Maksim Matvejko, la società sarà in grado di assimilare 35-36 progetti nel giro di un solo anno; gli startuppers selezionati svilupperanno i propri prodotti attraverso la guida e la consulenza giornaliera dei project manager ed esperti della Farminers che, in cambio, riceverà una quota del 40% del capitale di ciascuna impresa avviata.
I vari fondi simili a Farminers - come Fast Lane Ventures, Glavstart, Bricolage, Texdrive - si differenziano tra di loro solo per alcuni dettagli e sono tutti alla ricerca di imprenditori promettenti con l’obiettivo di avviarli e seguirli nella nuova attività che sarà poi proposta ad altri investitori strategici.
Quasi tutti i fondi di venture capital privati sono limitati a una stretta cerchia di settori: Internet, software, servizi di telefonia mobile, cloud computing. Si tratta di settori più semplici in termini di expertise, cui si aggiunge il vantaggio di raggiungere risultati in tempi brevi. Per le società innovative, operanti nei settori della medicina, biologia e di altri settori “fuori moda”, sono disponibili infatti solo i fondi dello Stato.