Negli ultimi anni, la crescita limitata della domanda, le nuove leggi relative al consumo di alcol e le politiche internazionali hanno complicato il settore delle importazioni di vino in Russia.
Secondo gli operatori del settore, il consumo di vino in Russia stenta ad incrementare soprattutto a causa del prezzo: il vino in Russia è molto costoso, e non soltanto quello di qualità. A tal riguardo, Vadim Drobiz, direttore del Centro ricerche di mercato per la produzione federale e regionale di alcolici, ha dichiarato: “Il basso livello dei salari mensili costituisce un altro ostacolo importante alla crescita del settore del vino […]. A causa delle differenze nel livello dei salari medi, il vino in Russia è quattro o cinque volte più costoso che in Europa”.
Inoltre, il settore degli alcolici in Russia si caratterizza per il massiccio consumo di birra e vodka: nei primi nove mesi 2011 le vendite della prima hanno raggiunto quota 8,2 miliardi di litri, le vendite di vodka hanno toccato gli 1,1 miliardi, mentre sono stati venduti solo 700 milioni di litri di vino, 140 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2010. Come emerso da un’indagine dell’agenzia russa RosBusinessConsulting, sempre relativamente allo scorso anno, il 60% dei russi beve birra, il 49% predilige la vodka e solo il 26% sceglie vino.
Infine, nel gennaio 2011, i produttori locali di bevande alcoliche sono stati sottoposti a un controllo di sicurezza dei loro standard di produzione e molti distributori hanno dovuto procedere al rinnovo della licenza, con il risultato che nell’ultimo anno e mezzo “il numero di produttori di liquori e di vino in Russia è sceso di circa il 40% e quello dei distributori di circa il 50%”.
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