Quest’anno la Russia intende raddoppiare gli acquisti di gas dall'Azerbaidjan: l’ex repubblica sovietica fa gola anche all'Unione europea, desiderosa di ridurre la sua dipendenza energetica da Mosca.
L'Europa e la Russia concorrono all'accesso delle vaste risorse dell'Azerbaidjan, ex repubblica sovietica situata fra l'Iran e la Russia. In particolare - come reso noto dal gruppo russo Gazprom in seguito alla sottoscrizione dell'accordo da parte del presidente del gigante russo del gas, Alexei Miller, e da parte di Rovnag Abdullaiev, presidente della compagnia Azera Socar - nel 2012 Mosca intende raddoppiare gli acquisti di gas dall'Azerbaidjan: “Secondo il documento il volume di gas acquistato nel 2012 dall'Azerbaidjan passerà da 1,5 a 3 miliardi di metri cubi, a partire dal 2013 supererà i 3 miliardi di metri cubi all'anno”.
L'accordo permette alla Russia di allargare le sue capacità di approvvigionamento nelle regioni del Caspio ricche di idrocarburi e, conseguentemente, consente al Paese di accelerare la realizzazione del progetto relativo al gasdotto South Stream. L'intesa rappresenta invece una minaccia per il Nabucco, il progetto concorrente sostenuto dall'Unione europea, che dovrebbe far arrivare il gas dall'Asia centrale aggirando la Russia: il gasdotto Nabucco ora rischia di essere privato, a termine, di una parte di gas estratto in Azerbaidjan.
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