Il mese scorso il prezzo del gas russo in Europa è arrivato ai 500 dollari per 1000 mc: l'Unione Europea ha accusato ufficialmente l’ente energetico Gazprom di abuso di monopolio sul mercato del Vecchio Continente.
Le forniture di gas russo all'Europa generano ormai da molti anni conflitti e tentativi di politicizzazione. Ora che il prezzo del gas russo in Europa è arrivato ai 500 dollari per 1000 mc, la questione del monopolio russo in Europa si è fatta più impellente: il “Terzo pacchetto energetico”, finalizzato proprio alla demonopolizzazione del mercato europeo del gas, ha infatti smesso di essere considerato come una questione prettamente di settore, ed è entrato a far parte della grande politica.
Lo scorso anno, l'Unione Europea, interessata non meno di Gazprom alla stabilità delle forniture di gas dalla Russia, ha ufficialmente accusato l'ente energetico russo di abuso di monopolio sul mercato europeo e ha perquisito i suoi uffici e anche quelli dei suoi maggiori clienti, considerati come potenziali lobbisti, interessati al mantenimento del monopolio di Gazprom nel Vecchio Continente.
Mosca, si dichiara stupita dal provvedimento Ue e sia Gazprom sia i funzionari statali russi sostengono di non aver bene compreso quale sia il comportamento da tenere d'ora in poi: non solo i funzionari statali specializzati, ma anche il premier e il Presidente stanno cercando di analizzare tutti “i cavilli” della legislazione europea in materia energetica contenuti nel “Terzo pacchetto energetico”.
Quest’anno il Cremlino dovrà cercare nuovi strumenti di interazione con l’Ue, anche a causa dell'improvviso consolidamento della posizione dell'Azerbajgian, in quanto futuro fornitore alternativo di gas, e della Turchia, in quanto futuro Paese di transito per il gas diretto in Europa.
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