Secondo quanto emerso dagli ultimi dati resi noti dall’Osce, per crescere la Russia deve modernizzare il proprio sistema economico e migliorarsi a livello di inclusione sociale.
Come ha ricordato Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, in occasione della diffusione dell’Economic Survey sulla Russia, il Paese deve modernizzare il proprio sistema economico e migliorarsi a livello di inclusione sociale per poter crescere. La Federazione “non sta ancora sfruttando appieno le opportunità di crescita offerte dalla sua ricca dotazione di risorse naturali e dalle alte capacità della sua popolazione […] la modernizzazione ridurrà la dipendenza del bilancio pubblico dai proventi del petrolio e stimolerà la diversificazione dell’economia”.
Sempre secondo quanto emerso dagli ultimi dati resi noti dall'organizzazione con sede a Parigi, il Pil della Federazione Russa, cresciuto del 4% nel 2010, raggiungerà il 4,1% nel 2012 e nel 2013, mentre il debito pubblico rimarrà stabile al 9,5% del Pil; relativamente all'inflazione, i prezzi al consumo cresceranno dell'8,4% quest'anno, per poi scendere al +6,5 e +5,7% nel 2012 e 2013.
La performance russa risulta particolarmente positiva nei settori gestione del debito (tra i più bassi al mondo con il 9,5% del Pil), educazione, occupazione. Uno dei punti di debolezza della Federazione è invece quello relativo alla gestione dell’ambiente business. Quello russo risulta infatti essere uno dei mercati più “ingessati” a livello mondiale, con più regole di quello indiano e secondo solo a quello cinese; per questo l’Ocse invita a: limitare la burocrazia, favorire le privatizzazioni, ammorbidire la legislazione in vigore per il commercio e gli investimenti dall’estero.
L’organizzazione con sede a Parigi chiede poi a Mosca di aumentare l’efficienza del settore energetico, di lottare contro la povertà e ridurre le disuguaglianze, quindi di supportare le persone che cercano un impiego sviluppando politiche di reinserimento lavorativo, di applicare gli standard sul salario minimo, di rafforzare la rappresentanza dei lavoratori e, di conseguenza, il loro potere contrattuale. Infine, il Cremlino dovrebbe rendere sostenibile il sistema previdenziale riducendo le possibilità di accesso alle pensioni anticipate.
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