Dal 2006 al 2010 in Russia è quadruplicata la produzione di carne di tacchino.
Il settore agroindustriale russo ha registrato un forte aumento nel comparto dell’allevamento dei tacchini: la produzione di carne di tacchino, dal 2006 al 2010, è quadruplicata e le importazioni sono interrotte. Secondo le stime delle aziende agricole russe e internazionali, il settore continuerà a svilupparsi nel medio termine e i relativi guadagni, quest’anno, aumenteranno ulteriormente.
Il business dell’allevamento dei pennuti da cortile è concentrato relativamente in pochi Paesi del mondo ed è piuttosto giovane: in epoca sovietica non vi era la tradizione di allevare e utilizzare la carne del volatile che era presente solo in cortili privati; tuttavia, questo specifico sottosettore ora sta attraversando una fase di boom e si prevede che possa superare persino la produzione di carne di pollo.
Vadim Vaneev, presidente del gruppo societario Evrodon, leader indiscusso del settore, afferma che l’unica questione da risolvere relativamente all’industria della carne di tacchino, riguarda lo sterco ricco di fosforo di questi volatili: sebbene questa caratteristica potrebbe garantire un aumento della produttività, al momento gli imprenditori lo considerano ancora alla stregua di un rifiuto. Secondo Vaneev sarebbe invece opportuno scegliere una tecnologia di lavorazione in modo da poter guadagnare anche su questo “sottoprodotto”.
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