In Russia è stata varata una legge che permette di riconoscere senza procedure supplementari le lauree e i titoli di studio che i cittadini della Federazione hanno conseguito negli atenei stranieri.
Il Presidente Dmitri Medvedev ha firmato una legge che permette di riconoscere senza procedure supplementari le lauree e i titoli di studio che i cittadini della Federazione conseguono nelle maggiori strutture universitarie straniere. Secondo gli autori del documento, la nuova norma è finalizzata a elevare la competitività della scienza e dell’istruzione pubblica nazionale, attraverso lo snellimento delle procedure che gravano sugli specialisti e sugli scienziati stranieri, rendendo loro faticoso trovare lavoro o continuare gli studi in Russia. Come spiega Andrei Korovkin, esperto nel campo della previsione delle risorse lavorative: “La legge consente al sistema di istruzione pubblica russo di integrarsi nel processo mondiale […]. Se nel mondo i nostri titoli di studio sono riconosciuti in misura insufficiente a livello di massa, sarebbe ragionevole che un primo passo per correggere la situazione in questo campo fosse quello di far sì che gli specialisti che si siano laureati all’estero siano da noi nel campo del diritto”.
La nuova legge ha molta rilevanza per i cittadini russi che, pur non avendo titolo di studio russo, desiderano trovare un lavoro presso gli organi statali, in quanto per corrispondere formalmente ai requisiti relativi alla carica ricoperta, è necessario affrontare la lunga procedura di verifica del diploma di laurea, che grazie alla legge in questione verrà semplificata.
Il provvedimento non rappresenta una minaccia per i russi in possesso di lauree nazionali. Inoltre, sebbene si tratti di un passo avanti verso la liberalizzazione del mercato del lavoro, secondo gli esperti, quest’ultimo non dovrebbe subire cambiamenti profondi.
Nessun commento:
Posta un commento