L’impresa statale russa Sovkomflot investirà circa 280 milioni di dollari per la ricostruzione e riqualificazione del porto di Sochi, località turistica sul Mar Nero, dove si terranno i giochi olimpici invernali nel 2014. Il progetto prevede la costruzione di infrastrutture portuali e costiere, tra cui: un porticciolo per 250 yacht, ricostruzione di edifici storici, hotel di lusso, shopping center, uffici e un nuovo lungomare. Il tutto sarà completato entro marzo 2013. Il progetto rientra nel piano di ricostruzione dell’area di Sochi e si pone come obiettivo l’incremento del volume di turisti e la creazione di terminal per le crociere. Entro il 2020 si vorrebbe essere in grado di accogliere a Sochi tra le 160 e le 180 navi da crociera. L’area è già molto conosciuta da possessori russi di yacht nonché da capi di Stato.
La compagnia russa sta cercando co-investitori che siano in grado si supportare lo sviluppo e la realizzazione delle opere mentre Sovkomflot si occuperebbe del controllo del porticciolo.
Il futuro di Sochi, tuttavia, è legato ad una serie di misure che il governo russo dovrà prendere. La costa del Mar Nero, infatti, è priva di baie naturali ed è oggetto di frequenti tempeste, tali per cui si rendono necessarie infrastrutture molto costose per proteggere i porti, tra cui frangiflutti. Inoltre, nell’area ci sono numerose problematiche legate alle norme che regolano i confini con l’Abcasia (Abkhazia), regione del Caucaso riconosciuta dalla Federazione Russa stato indipendente nel 2008, il cui accesso dalla Russia è possibile solo via Sochi.
La compagnia russa sta cercando co-investitori che siano in grado si supportare lo sviluppo e la realizzazione delle opere mentre Sovkomflot si occuperebbe del controllo del porticciolo.
Il futuro di Sochi, tuttavia, è legato ad una serie di misure che il governo russo dovrà prendere. La costa del Mar Nero, infatti, è priva di baie naturali ed è oggetto di frequenti tempeste, tali per cui si rendono necessarie infrastrutture molto costose per proteggere i porti, tra cui frangiflutti. Inoltre, nell’area ci sono numerose problematiche legate alle norme che regolano i confini con l’Abcasia (Abkhazia), regione del Caucaso riconosciuta dalla Federazione Russa stato indipendente nel 2008, il cui accesso dalla Russia è possibile solo via Sochi.
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