Mosca e Pechino intendono far passare nuove norme internazionali atte a sottomettere internet al controllo di un’organizzazione intergovernativa.
Nel 1991 il governo degli Stati Uniti, con l’approvazione dell’High performance computing Act - la legge che ha rimosso i lacci che legavano Internet agli ambienti militari e al mondo della ricerca - aveva affidato la rete al libero mercato, mettendola a disposizione dall’iniziativa privata a fini commerciali. Così, tra il 1995 e il 2011, gli utenti Internet sono passati da 16 milioni a 2 miliardi: le persone hanno compreso la possibilità di risparmiare tempo e denaro attraverso la rete che, in questo senso, ha migliorato la qualità della loro vita.
Gli Stati hanno compreso che Internet è un vero e proprio motore dell’economia - si stima che in Italia contribuisca al 2% del Pil (dati 2011) - e intendono approfittarne: in paesi come India, Cina, Brasile e Russia, ha trovato largo consenso la proposta di consentire alle compagnie telefoniche, che in molti paesi sono monopoli o incumbent pubblici, di far pagare il traffico internet internazionale. Tuttavia, oltre al ritorno economico, tassare le connessioni con l’estero consente anche di limitare la circolazione di idee che potrebbero rivelarsi pericolose per la sopravvivenza dei regimi autoritari: per tale ragione, i governi di Mosca e Pechino sono pronti a favorire l’introduzione di nuove norme internazionali atte a sottomettere internet ad un controllo più rigido, attraverso la International Telecommunication Union (ITU), un’organizzazione intergovernativa istituita da un trattato internazionale sotto l’egida dell’ONU. In sostanza, in nome della privacy, si intende consentire ai governi di schedare chi si esprime attraverso la rete attraverso un proprio sito internet.
Molte personalità note si sono opposte a questo eventualità, avvertita come una minaccia per la libertà di internet: se i governi dovessero detenere il monopolio sulla governance della rete, le Internet Technologies che hanno consentito il miglioramento della vita delle persone subirebbero un’involuzione.
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