La campagna elettorale di Putin ora si concentra sul progetto di riforma delle forze armate e dell'industria della difesa.
Il Cremlino ha già stanziato circa 23mila miliardi di rubli - circa 773 miliardi di dollari - per raggiungere questo obiettivo, entro il 2020. Il piano non prevede la riduzione dell'organico dei militari, bensì un aumento del numero di militari professionisti rispetto a quello dei soldati di leva.
Secondo gli esperti, sussistono però problemi demografici tali da compromettere la realizzazione del piano di Putin. A tal riguardo, Aleksandr Golts, direttore della rivista Web settimanale Ezhednevny Zhournal, in un'intervista al quotidiano Kommersant ha dichiarato: “Il problema è che saremo costretti a diminuire il numero di soldati nelle forze armate in un prossimo futuro [perché] non c'è nessuno da arruolare”.
Igor Korotchenko, un funzionario del Ministero della Difesa, ha invece dichiarato: “anticipare le minacce in cui il Paese potrebbe incorrere nei prossimi 30 - 50 anni è fondamentale, perché permette una risposta tempestiva a qualsiasi minaccia esterna”. Tuttavia, un esercito di professionisti comporterebbe un costo non indifferente per il Paese e non sarebbe facile mantenere il sistema misto di reclutamento dei soldati di leva, l'80% dei quali si dimostra riluttante ad arruolarsi.
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